CAPITOLO 34

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(in foto è Blake)

(se vi va ascoltate le canzoni che cito durante il capitolo)

E una cosa la so,
che due matti non fanno un sano,
alle volte però
sono bravi a tenersi per mano.
(Chiama me, Coez)

LEILA'S POV💜

Mi rigiro di nuovo nel letto cercando una posizione per addormentarmi. Sono le 4 e non ho chiuso occhio. Il litigio con Kyle mi ha fatto venire i nervi a fior di pelle e in più i miei disturbi del sonno non aiutano.

Mi alzo dal letto e decido di scendere in cucina per prendere qualcosa da bere.

La casa è silenziosa e il rumore del mare filtra attraverso i vetri aperti.

Scendo le scale, e i miei piedi coperti da dei calzini con le ananas disegnate sopra prestano attenzione a non far scricchiolare il parquet.

Entro in cucina e apro il frigo per cercare qualcosa di fresco.

La luce fredda che mi colpisce gli occhi me li fa istintivamente coprire con la mano. Osservo il frigo per un po' e allungo la mano verso una birra Bud Light. La stappo e mentre sto per tornarmene in camera, una sagoma sul portico mi bloccare.

Apro il portone e noto Caleb, in pantaloncini, calzini e ciabatte, appoggiato con i gomiti sul recinto del portico con una birra in mano. Il suo sguardo e volto verso il mare perciò non si accorge di me finche non gli sono dietro.

"Hey." Gli dico.
"Ciao."
"Come mai qui? Non riesci a dormire?" Dalle poche volte in cui ho parlato con Caleb posso dire che è un ottimo compagno di chiacchierate, anche se non è molto loquace.

"No. Troppi pensieri. E tu?" Chiede girandosi verso di me.
"Già. Uguale." Mi metto nella sua stessa posizione e restiamo per un po' in silenzio guardando il mare.
"Non so come faccia Kyle." Mi dice d'un tratto.
"A fare cosa?"
"A riuscire a mantenere la calma ogni volta che stai male. Non si scompone mai, non si lascia sopraffare dalle emozioni." Poi si volta a guardarmi. "Io impazzirei ogni volta se vedessi l'amore della mia vita star male."

Mi do uno slancio e mi siedo sul porticato accanto a lui che rimane piegato in avanti verso l'oceano.

"Sono come te." Gli dico mentre allungo la mia birra verso la sua. "Facciamo un brindisi alle persone che, come noi, non riescono a veder gli altri soffrire. A chi si lascia sopraffare dalle emozioni, a chi si lascia trasportare dal cuore. Cin."
Lui la sbatte contro la mia e sussurra un "cin".

"Ho sentito il vostro litigio." Mi dice poi.
"Già. Penso ci abbiano sentito fino a New York. Scusa se ti abbiamo disturbato."
"Non scusarti. Non mi avete disturbato più di Axel e Easton che discutevano su chi dovesse passare la notte con Sabine." Fa un mezzo sorriso e scuote la testa mentre prende un sorso di birra.

"Perché lo fanno secondo te? Voglio dire, sono ragazzi intelligenti e belli. Non hanno bisogno di condividere una ragazza. Possono averne quante ne vogliono."

"Già. Li conosco da tempo ormai e il loro rapporto è strano. Siamo tutti amici ovviamente. Ma ognuno ha i suoi ruoli nel gruppo. Ad esempio Easton è quello sempre allegro e che propone cazzate, Axel è una testa calda e un donnaiolo, Kyle è il jolly e il papà del gruppo, ed io sono una sorta di 90enne con problemi di solitudine reincarnato in un 20 atletico e intelligente."

Fa una pausa per bere mentre io prendo una sigaretta e l'accendo. Gliene offro una e se l'accende.

"Ma devi sapere che non siamo sempre tutti in ottima forma. Easton è molto insicuro, Axel è paranoico, Kyle è iperprotettivo e io sono timido. Ognuno di noi ha delle insicurezze che cerca sempre di non mostrare. Sai la facciata di ragazzi belli ricchi e intelligenti altrimenti cadrebbe."

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