Verso la stessa direzione
ma all'opposto di due lati
Io e te
Come le ali degli aeroplani
(Pugile, Tedua)LEILA'S POV💜
Sono in ansia perenne da quando l'altro giorno ho visto Kyle.
Ho conosciuto il suo amico Easton, che è davvero simpatico e bello, ma ho come una strana sensazione nel petto.
Quasi un senso di colpa che non accenna ad abbandonarmi. La mia vita sta mutando lentamente in positivo ed è come se la mia mente non riuscisse ad accettarlo.
Ero venuta a New York con un solo scopo: smettere di soffrire.
Ed ora mi trovo davanti allo specchio a fissarmi indecisa su cosa mettere per andare a conoscere la famiglia di Kyle.
Come mi dovrei presentare? Sono un'amica? Non so se noi due possiamo definirci amici, non esiste una parola per due come noi. Siamo come due elementi chimici che solo insieme hanno senso e formano una reazione.
Mi ricordo come fosse ieri la prima volta che ho incontrato i suoi genitori.
"Mamma siamo a casa!" Urla Landon aprendo la porta.
Una signora sulla 40ina si affaccia dalla cucina e ci viene incontro. Ha i capelli castani e gli occhi verdi come suo figlio.
"È un vero piacere signora Cox, io sono Leila." dico porgendole la mano e una bottiglia di vino che Landon e io siamo andati a comprare prima di cena.
"Chiamami Vivienne cara. Dai entrate e accomodatevi. Fuori fa davvero freddo e ho appena messo la cena calda in tavola."
Una voce maschile urla dalla sala da pranzo. "Allora figliolo me la fai conoscere o no questa ragazza."
Poso il mio cappotto sull'appendiabiti e vado a presentarmi cordialmente al signor Edward Cox, mentre Landon mi stringe la mano conducendomi verso la sala.
I suoi occhi verdi sono puntati su di me e le sue labbra si incurvano in un sorriso dolce di incoraggiamento.Mi massaggio una tempia perché ogni volta che un ricordo riaffiora mi fa male.
Di solito non mi preoccupo molto di come mi vesto ma l'ansia non mi fa smettere di prendere vestiti dall'armadio e gettarli sul pavimento. Non so cosa aspettarmi dalla sua famiglia o dalla sua casa.
Tutta l'ansia, il terrore e il senso di colpa che si sono accumulati cercano un modo per uscire dal mio corpo e mi accorgo di stare per avere un attacco di panico. Mi allungo verso il telefono e cerco il numero di Kyle.
Dopo 2 squilli la sua voce risuona nelle mie orecchie.
"Leila sono a 10 minuti da casa tua, non sto facendo tardi vero? Ti avevo detto alle 8. Sono già passate?"La sua insicurezza su questa serata mi fa tenerezza e mi fa calmare un po' ma non abbastanza da permettermi di parlare.
Dalla mia bocca escono solo respiri affannosi e rumorosi.
"Leila che hai stai bene?"Solo respiri. Vorrei parlare e dirgli che sto bene, che non deve correre per strada, che non è in ritardo e che la serata andrà benissimo ma non esce nient'altro che dolore dalla mia bocca.
"Leila 2 minuti e sono da te. Resisti." E la chiamata si chiude.
E poi riecco il dolore al cuore.
Un dolore così forte che ho paura mi stia per esplodere il petto. Un urlo esce dalla mia bocca mentre una mano si stringe sul lato sinistro del petto come a cercare di estrarre il dolore. Le mie gambe cedono all'improvviso e cado a terra sbattendo l'anca sul pavimento. Urlo di nuovo.
Non so cosa mi sta succedendo, non riesco a sentire il mio corpo o a dargli ordini. Il dolore mi pervade ogni centimetro e proprio mentre penso di non riuscire a sopportarlo ancora, esso svanisce lentamente come se fosse stato risucchiato.
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𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲
Teen FictionLeila ha 21 anni ed ha già perso la voglia di vivere. La vita le ha tolto tutto costringendola ad un'esistenza fatta di dolore, senso di colpa, vuoto e sofferenza. Poi un giorno, due occhi verdi di speranza incrociano i suoi in un angolo della Grand...