CAPITOLO 28

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Devo toccare il fondo se voglio più slancio.
(Salmonlebon, Salmo)

LEILA'S POV💜

"Che vuol dire che andrai un mese a Portland?" Sono al telefono con Kyle che mi sta comunicando la sua partenza.

"Mia nonna sta male. Devo andare per forza e in caso non dovesse farcela voglio starle accanto." La sua voce è flebile e colma di tristezza, vorrei abbracciarlo.

"Va bene mon cher, fai buon viaggio. Al tuo ritorno io sarò qui ad aspettarti." Perché ho capito da tempo che partire è bello solo se al ritorno hai qualcuno ad aspettarti.

Ci salutiamo e poi lui chiude la chiamata.

Guardo l'ora. Sono le 17.30 del 1 maggio. La mia mente inizia subito a fare il conto alla rovescia. Mancano esattamente 30 giorni, 720 ore, 43200 minuti, 2.592.000 secondi. Posso farcela. Devo farcela.

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Sono passati 18 giorni da quando Kyle è andato via. Ci siamo sentiti spesso al telefono e l'ho sentito ogni volta sempre più giù di morale. Mi sento così impotente.

Sono le 2.30 del mattino e mi sono appena svegliata da un incubo, uno dei tanti che ho ricominciato a fare da quando Kyle non è qui.

Sono completamente sudata e ho il respiro affannato.

Decido di fare una doccia calda e quando ho finito istintivamente prendo il telefono per chiamare Kyle.

Mentre sto per premere il tasto verde, le mie dita annullano l'operazione e cliccano sul contatto di East.
Non voglio angosciare Kyle con i miei problemi, ne ha già abbastanza per conto suo.

Dopo 3 squilli East mi risponde.
"Hey Leli che succede?" Non ha la voce assonnata.
"Ti ho svegliato East?"
"Assolutamente no. Mi hai colto mentre sto girando una canna."

Il mio silenzio lo induce a continuare a parlare.

"Hey ti va di dirmi che è successo?" La sua voce ha un tono gentile e comprensivo. Ma io mi sento sempre un peso per tutti. Sopratutto per lui visto che l'ho chiamato nel cuore della notte senza un'apparente motivo.

"Ho fatto un'incubo e non riesco più a prendere sonno. Scusa se ti ho chiamato ma non volevo disturbare Kyle."
"Non devi scusarti Leli. Non è un problema, lo sai che mi piace parlare con te."

Kyle è così dannatamente fortunato ad avere un amico come Easton.

"Ti va di fumare insieme?" Gli chiedo.

Io ho già una canna girata nel mio kit delle emergenze.

"Con piacere bellezza." Così schiaccio il tasto per passare su face time e la sua faccia mi appare in primo piano molto ravvicinato.

Dalle spalle scoperte capisco che è a torso nudo, i capelli non sono perfettamente sistemati come al solito e i suoi occhi mostrano un po' di occhiaie.

Ma il suo sorriso è sempre presente. Easton ha sviluppato una specie di scudo per il mondo fatto di sorrisi e ottimismo. Lo invidio tantissimo.

Mentre ci accendiamo ognuno la propria, lui inizia a parlare.

"Kyle mi ucciderebbe se sapesse che ti ho fatto fumare."
"Beh anche lui se le fuma quindi non ha il diritto di farmi la morale."
"Lo so. Ma tu sai anche bene che non vuole che tu lo faccia. E gli do ragione. Noi lo facciamo per divertimento, tu lo fai per annullare i pensieri."

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