Se hai vissuto cose belle, sai pure quanto sono brevi.
(Coma, Gemitaiz)LEILA'S POV💜
L'odore pungente del disinfettante mi pizzica il naso.
Quando apro gli occhi osservo l'ambiente circostante a me con circospezione sperando che ciò che ho pensato sia errato. E invece no.
Sono in una stanza di ospedale. Sono da sola, stesa su un letto con dei tubicini che mi entrano nelle braccia.
La testa mi fa male da morire e quando mi tocco il retro sento un cerotto. Devo aver sbattuto davvero forte la testa.
Cerco di allungare il braccio verso il comò accanto al letto per afferrare il cellulare e quando lo prendo vedo che è il 2 giugno.
Sono stata qui per un giorno intero. Non trovo chiamate o messaggi né da Kyle né da Easton.
Il panico inizia subito ad impossessarsi di me e decido di schiacciare il pulsante per chiamare un'infermiera. So come funzionano gli ospedali. Ci ho passato un mese intero della mia vita.
Poco dopo una ragazza giovane dal viso dolce spunta dalla porta e prima che possa dire qualcosa fugge via alla ricerca di un medico.
5 minuti dopo torna in compagnia di un uomo alto sulla 50ina con dei capelli grigi perfettamente sistemati.
"Ciao Leila. Ben svegliata. Sono il dottor Anderson e ti ho seguito io in questi 2 giorni. Come ti senti?"
Non mi guarda nemmeno mentre mi parla e continua a sfogliare la cartellina che ha in mano.
"Bene. Mi fa un po' male la testa ma deduco sia per la botta. Quando posso uscire?"
Non voglio rimanere qui un secondo di più. Voglio uscire e soprattutto voglio vedere Kyle.
"Devi rimanere in osservazione ancora per un paio di giorni e dovrò farti altri test."
"Posso ricevere visite?" Voglio solo vederlo.
"Si certo. Qui fuori c'è un tuo amico che non si è mosso da quando ti hanno portata qui. Posso farlo entrare se vuoi."
"Si grazie."Mentre il dottore esce dalla stanza mi tiro a sedere sul letto e mi fisso le braccia.
Un piccolo tubicino è collegato ad una flebo mentre il ticchettio dell'elettrocardiogramma risuona nella stanza.
"Ciao Leila. Sono il dottor Keller. Come ti senti?"
"Cosa è successo?" Sono in ospedale. I miei zii sono su delle sedie infondo alla stanza. La mia gamba sinistra è ingessata e appesa in aria. Dei tubi mi escono dalle braccia e mi fa male il petto.
"Ricordi cosa è successo?" L'incidente. I miei genitori...Landon.
"Dove sono i miei genitori? E Landon?"
"Leila hai subito un intervento a cuore aperto. Abbiamo dovuto estrarre delle schegge di vetro che si erano conficcate all'interno. È andato tutto bene ma dovrai rimare qui per un mese circa. La frattura alla tua gamba guarirà in 3 settimane invece. "
"DOVE SONO I MIEI GENITORI E LANDON!" Sto urlando ma il dottore continua a parlare di cose che non mi interessano senza darmi risposte. Quando il suo sguardo cambia delle lacrime iniziano ad uscirmi.
"Dove sono..." dico sussurrando.
"I tuoi genitori sono morti sul colpo. Landon è stato portato qui insieme a te d'urgenza ma..." nonononono "...non c'è stato nulla da fare. Ha riportato gravi fratture e un ematoma intracranico troppo grave. Mi dispiace davvero tanto."
Mi cade il mondo addosso. Ogni singola certezza della mia vita si è sgretolata per colpa mia. Non dico niente. Non urlo. Non piango. Rimango in silenzio a fissare un punto di fronte a me. Lo sguardo vuoto, il cuore anche.Finalmente la testa mora di Kyle entra nella mia visuale. Ha un aspetto orribile ma rimane stupendo. Indossa ancora i vestiti di ieri, segno che non è andato a casa, ha la pelle pallida e profonde occhiaie.
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𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲
Teen FictionLeila ha 21 anni ed ha già perso la voglia di vivere. La vita le ha tolto tutto costringendola ad un'esistenza fatta di dolore, senso di colpa, vuoto e sofferenza. Poi un giorno, due occhi verdi di speranza incrociano i suoi in un angolo della Grand...