CAPITOLO 16

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Continuo a perdermi
e tu a riprendermi.
E non so come fai
a non arrenderti.
(Lo sai chi sono, Luchè)

LEILA'S POV💜

È passato più di un mese da quando quello straordinario ragazzo dagli occhi color foresta è entrato nella mia vita.

Sono ormai trascorse più di due settimane da quando sono stata a cena a casa sua e da allora abbiamo trascorso quasi tutti i giorni insieme, molti anche con i suoi amici con cui mi sono trovata bene.

Oltre ad Easton ho conosciuto Axel e Caleb, che studiano entrambi medicina alla Columbia.

Axel è simpatico, riservato e i suoi occhi mi mettono in soggezione, sono scuri come la notte.

Con Caleb invece non ci ho parlato molto, ma quelle poche volte mi sono servite a capire che è un ragazzo speciale. È davvero molto riservato ma parlare con lui è una cosa che mi viene naturale, quasi mi spaventa.

In realtà ultimamente tutto mi spaventa. Non so più cosa sta succedendo della mia vita.

Ero venuta a New York con un solo scopo: farla finita con tutto. E ora mi ritrovo con dei nuovi "amici", e una persona meravigliosa che mi comprende come nessun altro al mondo.

Oggi è Pasqua e Kyle mi ha dato appuntamento alle 4 al Bronx Park vicino casa mia.

Non ci sono mai andata. Quando mi sono trasferita qui non ho pensato a fare la turista, piuttosto a rinchiudermi in casa.

Ho anche da poco lasciato il lavoro alla bakery, la signora Rosy era molto dispiaciuta ma fortunatamente non ha fatto domande.

I miei zii invece, Katie e Jason, erano molto felici quando gliel'ho comunicato. Non hanno mai voluto che lavorassi.

Ho detto a Kyle di incontrarci direttamente li perché ho voglia di usare la mia moto, visto che ultimamente lui è diventato il mio taxi.

Esco di casa ed arrivo alle 4 precise davanti all'entrata del Parco e cerco Kyle con lo sguardo.

Lo trovo appoggiato alla sua Lamborghini mentre fuma una sigaretta. Il suo solito dolcevita nero è stato sostituito da una t-shirt semplice nera a maniche corte, che da lontano sembra a maniche lunghe dato che l'inchiostro sulle sue braccia crea un'illusione ottica.

Gli vado incontro e mi fa posare il casco nella sua auto.

"Dai andiamo. Ti porto in un posto bellissimo. L'ho scoperto a 14 anni quando una volta ho sbagliato a prendere la metro." Vedo l'euforia nei suoi occhi anche se lui cerca sempre di rimanere serio e composto.
"Buona Pasqua comunque."
"Anche a te Kyle."

Mi prende per mano e come al solito mi irrigidisco. Ormai succede sempre più spesso ma ancora non mi riesco ad abituare all'idea delle nostre mani intrecciate.

Camminiamo per un po' all'interno del parco finché non leggo la scritta "Giardino Botanico di New York".

"Ecco a te il mio 3 posto preferito di NY" è davvero felice.
"E quali sono gli altri due?" Sono curiosa della sua risposta.

"Al primo posto è ovunque io vada e ci sei anche tu e al secondo posto c'è la mia stanza insieme al tetto del mio palazzo."

Non so mai che dire quando se ne esce con queste cose. Mille emozioni mi esplodono nel petto e le parole mi muoiono in gola perciò riesco solo a sorridere come una bambina tutte le volte.

Mentre ci addentriamo nell'edificio Kyle inizia a farmi da guida turistica mentre continua a tenermi la mano.

"Allora questo Giardino fu fondato nel 1891 su iniziativa del botanico Nathaniel Lord Britton e di sua moglie Elizabeth..." è davvero enorme e delle grandi cupole di vetro fanno da tetto.
"...il Giardino comprende anche una serie di edifici come la serra del Enid A. Haupt Conservatory, il Pfizer Plant Research Laboratory, il Centro Visitatori e la cosa che ti piacerà di più: la Biblioteca LuEsther T. Mertz."

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