CAPITOLO 21

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Punta alle stelle, se sbagli cadrai sulle nuvole.
(Alza le mani, Mondo Marcio)

KYLE'S POV💙

Ieri sera, dopo essere stata un altro po' con lei per assicurarmi che stesse bene e non le venisse un attacco di panico per quello che ci siamo detti, sono andato via.

Lei dormiva così le ho lasciato un biglietto dicendole che sarei passato stasera a prenderla per portarla in un posto speciale come le avevo detto sabato sera al Marquee.

Sono sotto il suo palazzo ad aspettarla e sto fumando la seconda sigaretta.

I miei occhi saettano sulla porta quando vedono un'ombra e vedo lei.

È stupenda anche se indossa un semplice jeans e una maglietta bianca con una felpa nera sopra.

Ho un po' di ansia perché non so bene come comportarmi. La devo baciare? Bacio a stampo? Bacio sulla guancia? Un ciao e basta? Un buffetto sulla spalla? Non voglio fare niente per metterla a disagio e rovinare la serata.

Mentre la mia testa continua ad elaborare 300 pensieri al secondo, lei si avvicina a me e, con tutta l'ingenuità del mondo, si mette sulle punte e mi posa un casto bacio sulle labbra.

Mi spunta automaticamente un sorriso da bimbo.

"Ciao bellissima." le sussurro ancora sulle sue labbra. Lei si limita a sorridere ma il suo sorriso vale più di 1000 parole per me.

Mi alzo dallo sportello su cui ero appoggiato e glielo apro come un gentiluomo. Sono dell'idea che ogni uomo dovrebbe trattare la propria donna come una regina. Come sempre lei si imbarazza perché lei è fatta così. È ingenua e spontanea e testarda e...dannatamente bella.

Durante il viaggio stiamo in silenzio con la musica di sottofondo, ma è un silenzio piacevole perché ormai ci siamo resi vulnerabili l'uno verso l'altra. Ora tutti e due abbiamo un coltello che potremmo infilare nella pancia dell'altro in qualsiasi momento. Ma sappiamo entrambi che nessuno dei due lo farà, perché noi non vogliamo crearci cicatrici, vogliamo guarircele.

Quando fermo l'auto sotto il mio palazzo, Leila si guarda intorno stranita.

"È questo il posto speciale Ky? Casa tua?"
"No L. Aspetta e vedrai. Devi solo avere pazienza." Poi ci infiliamo nell'ascensore e quando schiaccio il 30esimo piano lei mi guarda ancora più storto.

Percorriamo due rampe di scale e poi apro la porta che da sul tetto.

Anche se sono le 22 passate il vento che ci arriva in faccia è piacevole, è una calda serata di metà aprile.

Leila ancora non capisce finché non vede cosa ho preparato per lei.

Ho steso un telo per terra in un angolo un po' riparato dal vento, ho acceso 2 candele giusto per fare un po' di luce e ho sistemato una scatola di donuts con la Fanta alla ciliegia che lei ama a mo' di picnic.

Ha gli occhi che brillano e ancora non ha visto il meglio.

"Kyle è bellissimo non dovevi."
È imbarazzatissima così le prendo la mano e la invito a sedersi comoda.

"Ti fidi di me?" So gia la risposta.
"Con ogni parte di me."
"Allora sdraiati e guarda su." Dico dopo aver spento le candele.

Lei fa come le ho detto e mi prendo tutto il tempo del mondo per ammirarla.

Le labbra schiuse per lo shock, i capelli sparpagliati sul telo, gli occhi che per quanto sono trasparenti riflettono le stelle creando un'illusione ottica che trasforma i suoi occhi nella "Notte Stellata" di Van Gogh. È stupenda. Non mi stancherei mai di guardarla.

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