CAPITOLO 38

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Perchè se ami qualcosa
devi farlo
fino in fondo.
(Figlio della calle, Shiva)

KYLE'S POV💙

È distesa sul letto. Sono 24 ore che non apre gli occhi ed io le controllo costantemente il respiro e il battito. Se ne sta rannicchiata contro il mio petto e i suoi capelli morbidi mi coprono il torace.

East si affaccia silenziosamente dalla porta.
"Tutto okay?" Mi mima con le labbra. Annuisco e lui esce chiudendo la porta.

Le accarezzo il polso viola, con il marchio della cattiveria di Blake sopra.

Abbiamo chiamato la polizia e lo hanno portato via. A quanto pare soffre di un disturbo bipolare o qualcosa del genere, non me ne sono curato cosi tanto.

Mi importava solo di lei, della mia chérie.
Il sole del 31 di luglio sta sorgendo iniziando ad immergere di luce la stanza.

"Mh..." si sta svegliando.
"Hey, sono qui." Le dico accarezzandole i capelli.
"Ciao." Mi dice con la voce ancora impastata dal sonno.
"Come ti senti?"
"Meglio. Stanca ma meglio." Si allontana un po' da me e cerca subito i miei occhi. "Che ore sono?"
"Circa le 5, hai dormito per un giorno intero. Hai fame? Sete?" Le chiedo.
"No grazie."

Poi il suo sguardo si sposta sul polso e se lo accarezza.

"Forse è rotto. Non dovrebbe essere così viola." In effetti è strano che sia cosi gonfio per una stretta. "Dovremmo andare in ospedale."

Ma qualcosa nel suo sguardo muta.

Si alza e si avvicina alla finestra mentre si accende una sigaretta. L'alba le illumina il profilo del volto disegnato da Monet. È semplicemente bellissima.

"Il mio corpo è difettoso Kyle." Dice con lo sguardo rivolto verso il mare.
"Cosa?" Non capisco.

"Je t'ai menti. Je suis désolé, mais il le fallait." Ti ho mentito. Mi dispiace, ma ho dovuto.
"Non capisco chérie. Mi hai mentito su cosa?" Un accenno di paura si accende nella mia testa.

"Je vais mourir." Sto morendo.

Faccio un respiro profondo. "Non capisco."

"Ho il cancro."

Tutto si sgretola. Ogni certezza viene spazzata via. Il mio cuore perde un battito e perdo qualsiasi contatto con la realtà.  Il respiro mi graffia i polmoni e gli occhi si svuotano di qualsiasi emozione.

"Che stai dicendo?" Se questo è un incubo, svegliatemi subito. Non voglio rimanere qui.
"Un tumore cardiaco primitivo, un sarcoma. È un tumore maligno del cuore."

Le fitte, i problemi respiratori, la sua pelle pallida, la stanchezza, il dimagrimento improvviso...

"Da quanto lo sai?" Le chiedo.
"Dal 2 giugno." Non mi guarda ma sento la sua voce incrinarsi.

"Perché ne stiamo parlando mh? Perché siamo qui a parlare invece di essere in ospedale a fare le chemio?" Mi alzo di scatto prendendo subito le chiavi dell'auto.
"No."

Mi blocco all'istante.
"No cosa?"
"Non voglio fare la chemio."
"Non dire cazzate Leila. Tu la farai, a costo di dovertici trascinare." Non le permetterò di buttare via la sua vita così. Non può farlo. Non posso lasciarglielo fare.

"Non servirà a niente. È al 4 stadio mon cher, è irreversibile."
"CAZZATE! SMETTILA!" Il dolore sta prendendo il sopravvento e le parole mi escono dure.

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