PARTE 9

1.7K 81 12
                                    

un bell'odorino arrivò alle narici di Steve e Bucky, ancora addormentati sul divano e sulla poltrona.
Lentamente aprirono gli occhi e si guardarono entrambi confusi.
Barnes guardò sul divano e poi si guardò attorno per cercare dove fosse finita Julie.
Ancora assonnati, i due si alzarono e andarono verso la cucina.
-buongiorno- disse Julie mentre era in piedi e stava mangiando quella che sembrava essere una macedonia di mirtilli, lamponi e fragole.
-buongiorno- rispose Steve mentre James continuava a stropicciarsi gli occhi ancora rintontito.
-vi ho fatto dei pancake e se volete c'è ancora un po' di Macedonia per entrambi- aggiunse la mora continuando a mangiare i frutti.
-grazie- rispose Steve mentre Barnes si appoggiò allo stipite della porta, probabilmente non aveva ancora realizzato di essersi svegliato.
Rogers andò al suo posto e cominciò a mangiare mentre Julie guardava divertita Bucky che aveva chiuso gli occhi.
-si sveglierà tra poco, è sempre difficile svegliarlo la mattina, ha bisogno di qualche minuto in più per connettere il cervello- affermó il biondo bevendo un po' di cappuccino.
Julie, mentre rideva, si avvicinó a Barnes e gli passò la sua mano fredda sul collo scoperto facendolo sobbalzare e aprire gli occhi di colpo.
I due complici ridevano mentre James continuava a guardarsi confuso attorno.
-uhhhh pancake- esclamó Barnes adocchiando il cibo sulla tavola e andando a mangiarseli golosamente.
-sei il solito ingordo- affermó Rogers guardando il suo amico abbuffarsi di cibo.
Finito di fare colazione Steve e Julie si prepararono per andare nelle proprie case.
-mi raccomando ripassa bene le altre materie e rileggiti gli appunti che hai preso ieri- lo rimproverò Rogers puntandogli il dito contro.
-lo farò lo farò- affermó James rassicurandolo.
Prima che i due potessero uscire dalla porta James richiamò Julie attirando la sua attenzione.
Steve, intanto, aspettava la mora fuori dalla porta di casa mentre i due erano ancora dentro.
Bucky si avvicinó a lei, un metro di distanza li divideva.
-volevo ringraziarti per ieri e per la buonissima colazione di oggi- disse timido Barnes guardandola, come sempre, negli occhi.
-figurati, è stato un piacere e mi sono divertita con voi due- ammise lei sorridendo.
Ci fu un momento di imbarazzo totale tra i due, nessuno sapeva più come muoversi.
James non sapeva se dirle i sentimenti che provava per lei e lei non sapeva se doveva andarsene o aspettare che Bucky le dicesse qualcosa.
-allora io....-
Prima che lei finisse la frase delle labbra morbide sulla sua guancia e una mano sul suo viso la bloccarono.
Rimase immobile da quel gesto e da quella delicatezza.
Un miscuglio di emozioni mai provate prima le si manifestarono per tutto il corpo e voleva che quella dolcezza non si staccasse mai da lei.
Si sentì lo schiocco tra le labbra e la guancia quando James si staccò delicatamente da Julie.
-grazie ancora- spifferò Bucky sorridendole.
Lei non sapeva cosa fare, se ricambiare il gesto o semplicemente andarsene via.
Se rispondergli, se far finta di niente, era rimasta di ghiaccio e questo non le era mai capitato.
Era una ragazza che sapeva cosa doveva fare e cosa avrebbe fatto in qualsiasi momento della sua vita.
Non era mai stata messa così tanto in difficoltà.
Un semplice gesto l'aveva scombussolata completamente.
Si era sempre sentita una macchina che doveva obbedire a ogni comando. Glielo aveva insegnato il suo patrigno. L'ordine e l'obbedienza all'ordine del giorno.
Barnes intanto osservava la ragazza capendo che c'era qualcosa in più.
Lui la capiva sempre dai suoi occhi, per questo la guardava. Lei sapeva esprimersi molto bene con quelli.
Julie si fece coraggio e avvicinó la guancia di lui sulle sue labbra.
Si fece trasportare dalle emozioni e cercò di farle percepire anche al ragazzo.
James si sentiva finalmente bene dopo tanto tempo, si sentiva al sicuro e amato in quel piccolo gesto.
Mise una mano sul fianco di lei e un'altra dietro la schiena, per tenerla il più vicino possibile, per non lasciarsela scappare più.
Erano arrivati ad un punto in cui l'amicizia forse non era più l'unica cosa che c'era tra di loro.
La mora si staccò dalla guancia di lui e lo guardò negli occhi, attratta da una luce all'interno di essi.
Lei passò una sua mano sulla guancia non bagnata dal bacio e iniziò ad accarezzarla dolcemente mentre lui si faceva cullare dalla delicatezza di lei.
-di nulla- sussurrò lei riferendosi al ringraziamento fatto poco prima da James.
Il pollice di lei passò sul labbro di lui.
Rimase lì a giochicchiarci mentre lo osservava attentamente.
Labbra rosacee, ne' sottili ne' carnose, una bella via di mezzo.
Lei si avvicinó lentamente e chiuse gli occhi.
Le loro labbra non si toccarono, rimasero a pochi millimetri di distanza, bisognose di toccarsi.
Anche Bucky chiuse gli occhi appena realizzò quell'avvicinamento.
I loro fiati pesanti si sentivano, si sentivano e avevano bisogno di essere colmati.
Qualcosa fermò lei dal farlo.
Quasi come un richiamo.
Appena si accorse di chi era veramente e di come gli esperimenti la stessero trasformando, si fermò spaventata.
Se James avesse saputo tutta la storia dietro la sua famiglia? se James non l'avrebbe più amata o peggio ancora, se James avesse avuto paura di lei?
La ragazza indietreggiò mentre nello sguardo di Bucky inizió a formarsi una faccia confusa.
-Steve mi starà aspettando fuori da un pezzo ormai- disse lei mentre Barnes staccò le mani dal corpo di lei.
-oh si certo- ammiccò lui ricordandosi dell'amico ancora fuori ad aspettarla.
-allora...ci vediamo a scuola- affermó lei per togliere l'atmosfera poco prima creata.
-ci vediamo a scuola- ripetè Bucky mentre la guardò uscire dal suo appartamento.

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora