PARTE 39

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È passato un anno. È passato un anno da quando i due vivevano insieme in armonia senza nessuno che gli fosse d'intralcio. Un anno complicato, entrambi erano riusciti a guadagnarsi un lavoro:
Julie lavorava in ufficio, era sempre stata brava in affari e numeri. Bucky invece aveva preferito un lavoro più manuale: aiutava le persone con i traslochi; il braccio in vibranio lo aiutava molto in queste situazioni.
Il primo mese era stato difficile per loro: troppi occhi addosso, avevano paura che qualcuno chiamasse la polizia. Dopo sei mesi dall'incidente li avevano dichiarati morti anche se non avevano effettivamente nessuna prova della loro morte. La palazzina in cui abitavano era molto piccola, c'era una signorina anziana accanto a loro che era sempre molto gentile con i due. Julie bussó alla porta della signora per parlare con lei, le faceva bene stare con qualcuno della sua età che fosse di sesso femminile.
-buongiorno Julie- disse la donna aprendo la porta di casa e invitandola ad entrare
-buongiorno a lei signora Brown- rispose lei entrando e sedendosi sul tavolino in cui si sedevano di solito.
-com'è andata la giornata di lavoro?- domandò la donna versando un po' di tè in due tazzine
-abbastanza movimentata ma non mi lamento- disse la mora mentre la signora le passava una tazza di tè.
-lei invece? Andata bene la giornata?- domandò Julie.
Ci fu un attimo di silenzio.
-oh Julie quando sei arrivata?- chiese la signora Brown.
Soffriva di Alzheimer: si dimenticava spesso di avvenimenti appena accaduti però non si scordava mai delle persone.
-poco fa- affermó Julie
-abbiamo parlato di qualcosa di importante?- chiese preoccupata la signora.
Sapeva di cosa soffrisse e le dispiaceva quando accadeva.
-nulla di importante- rispose Julie sorseggiando un po' di tè.
Per questo andava spesso dalla signora. Anche quando parlavano di lei e Bucky alla tv, sapeva che poco dopo se lo sarebbe dimenticata.
-ad ogni modo, come va con James?- chiese la donna sedendosi di fronte alla mora.
-tutto bene, nessun problema per ora anche se ci vediamo poco visto i miei turni-
Julie guardò l'orologio: 5 del mattino.
Sapeva di non disturbare la signora poiché lei dormiva poco; alle 4.30 era già sveglia in piedi pronta per un'altra giornata. In fondo sono così gli anziani, cercano di vivere più ore della loro vita per questo dormono poco; hanno bisogno di assaporare ogni secondo. Dopo una chiacchierata Julie ritornó in casa non aspettandosi nessuno ad accoglierla visto che Bucky iniziava i turni proprio nel momento in cui tornava a casa lei. Era un ciclo infinito in cui i due non si incontravano quasi mai. Alla fine avevano deciso di rimanere nell'appartamento gentilmente offerto da Sharon che da quel giorno non avevano più incontrato. Julie però, qualche mese prima, le aveva dato l'ultimatum rassicurandola dicendo che andasse tutto bene a parte gli incubi di Barnes.

Julie si sedette sul divano: segnavano le 6.30 perció Bucky era già a lavoro. Accese la tv nella speranza di trovare qualcosa di interessante. Canale 6 dava il telegiornale. Stava per andare avanti ma si fermò quando sentì il nome del soldato d'inverno
-ieri, durante gli accordi di Sokovia, il re del Wakanda, T'Chaka, è stato ucciso e molte persone sono rimaste ferite. La conferma che l'assassino di quella Vicenda sia stato il soldato d'inverno, James Buchanan Barnes, è avvenuta poche ore fa. Il soldato perció si riterrebbe ancora vivo-
Julie spense la tv. Non si erano visti per molto tempo e pensava che, mentre lei faceva i turni di notte, qualcuno lo avesse trovato. Prese il numero di telefono e chiamò Bucky, disperata. Uno, due, tre squilli ma nulla.
Mille domande le pervasero nella mente. Perché gli accordi non erano ancora stati conclusi mesi prima? Quando erano riusciti a riprendere controllo di Bucky? L'ansia le saliva in continuazione mentre girovagava per la stanza in attesa di una risposta.

Bucky, appena uscito di casa, si diresse verso il luogo in cui doveva prelevare alcuni scatoloni per il trasloco di un signore. Non era solito a guardare le altre persone quando camminava, preferiva pensare ai fatti suoi e a tutte le faccende della giornata ma, quel giorno, sentì particolarmente una presenza guardarlo attentamente, troppo accuratamente. James si giró verso quella persona, quasi spaventato.
Il giornalaio lo fissava con occhi terrorizzati.
Bucky non si fece due domande in più e andò verso di lui ma quello, appena lo vide, scappó via. Barnes arrivó davanti al "negozietto" di lui e guardò il giornale che poco prima stava sotto le braccia del giornalaio. Lo giró verso di se e in prima pagina poté vedersi.
"Il soldato d'inverno è tornato, è lui la causa della morte del re del Wakanda e di molte altre vittime"
Si guardò attorno terrorizzato, probabilmente quell'uomo ormai stava già correndo dalla polizia perció gli rimaneva una sola cosa da fare: tornare a casa

Steve si trovava nel luogo dell'accaduto insieme a Sam. Erano dei ricercati poiché non avevano accettato gli accordi. Anche dopo gli avvertimenti di Natasha, Steve si ritrovava nel luogo del colpo e rischiava parecchio. Lui e Sam erano all'interno di un bar con occhiali da sole e berretto per non farsi riconoscere.
-cosa pensi di fare?- domandò Sam
-trovarlo prima che qualcun altro lo trovi-
-come se fosse facile sapere dove si sia nascosto-
Steve si giró notando accanto a loro Sharon, quasi titubante nel parlare.
-hai qualche indizio?- chiese Steve alla bionda.
-so esattamente dove si trovano ma anche il mio capo l'ha scoperto e ha mandato una pattuglia bella grande per arrestarlo-
Rispose Sharon cercando di sembrare più tranquilla possibile
-si trovano?- domandò Steve confuso
-li ho ospitati un anno fa nel mio vecchio appartamento, Julie mi ha confermato che stava andando tutto bene e che a parte qualche incubo del soldato non ci sono stati altri problemi. Questo però quattro mesi fa quindi non so esattamente cosa sia successo dopo, ho preferito lasciarli soli e farsi una vita, lavoravano entrambi e si stavano divertendo perció pensavo che andasse tutto bene. Io non posso andare ma voi si. Si trovano nei pressi di Riverside, Eternal Way, 342, terzo piano-
Sharon se ne andò appena date le informazioni che doveva dargli. Si sentiva un po' in colpa ma sapeva che se non lo avesse detto a Rogers i due sarebbero stati catturati in men che non si dica.

-Bucky rispondimi- disse Julie continuando ad andare a destra e a sinistra per tutta la sala con il telefono in mano.
Ad un tratto la porta si aprì, Bucky fece capolinea.
-mio Dio finalmente-
Quello si chiuse la porta alle spalle e andò verso la ragazza.
-ti ho chiamato una marea di volte, si può sapere perché non mi rispondevi?-
-la mia faccia è ovunque Julie- disse lui preoccupato pensando alla notizia sganciata poche ore prima.
-Bucky ora rilassati, dimmi se ti sei svegliato in posti strani negli ultimi giorni, qualunque sospetto che hai devi farmelo sapere-
-io non ho fatto nulla lo giuro- ammise il soldato guardandola negli occhi per cercare un po' di conforto.
-e io ti credo Bucky ma il governo è pronto a puntarti il fucile contro e a spararti a vista-
-dici che ci hanno trovati?-
-non lo so Buck, non lo so...-

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora