-rispondi rispondi- disse Sam la mattina precedente. I due fratelli non avevano chiuso occhio e si sentivano entrambi in colpa più che mai. Captain America aveva insistito tanto per far uscire Bucky e Leah insieme, era stato lui insieme alla sorella ad architettare tutto.
-non diamoci colpe, non potevamo sapere che sarebbe risorta- affermó Sarah cercando di far calmare Sam in qualche modo.
-è colpa mia, dovevo ascoltarlo quando mi diceva che riusciva a sentirla ancora. Pensavo fosse pazzo, lo ammetto, infondo chi penserebbe mai che una persona morta possa comunicare con i morti?- domandò retoricamente Sam poggiando il telefono sul tavolo, ormai esasperato.
-era lui che la cercava e quando ha smesso di farlo non ha potuto più sentirla. Sam non è colpa nostra, abbiamo fatto del nostro meglio per cercare di far passare avanti questa questione e ce l'abbiamo fatta- disse la donna appoggiando una mano sulla spalla del fratello e guardandolo per tranquillizzarlo.
-ora parliamo con Bucky di questa cosa e la risolviamo-
-non è facile Sarah...-
Prima che i due potessero continuare alla conversazione, però, la porta si aprì, mostrando il volto di James felice, dopo tanto tanto tempo.
-punto numero uno, buongiorno. Poi: Sam, io e te dobbiamo partire per una settimana in una missione, non so se ti è arrivata la notizia e punto numero tre....la serata è andata a meraviglia, non potevo crederci, penso sia stato un risveglio felice dopo tanto tanto tanto tempo- affermó soddisfatto Barnes entrando in casa e chiudendosi la porta alle spalle.
-questo non spiega perché tu non mi abbia risposto- lo rimproverò Wilson guardando l'amico e cercando di temporeggiare.
-oh sì ho spento il cellulare e poi ero in moto due minuti fa- rispose James andando verso la cucina e prendendo una mela che subito dopo morse.
-avevate bisogno di me?- chiese poi l'ex soldato d'inverno andando verso i due fratelli.
-beh ecco, non esattamente insomma...- iniziò Sam ma poco dopo Sarah lo interruppe.
-se Julie ipoteticamente avesse appena litigato con te, in quale luogo si rifugerebbe e perché?- domandò la sorella ricevendo un'occhiataccia da parte del fratello.
-come mai questa domanda?- chiese confuso Bucky
-oh vogliono mettere la storia di Julie in un museo, sai come quello di Steve. Stanno ricostruendo la storia ma hanno bisogno di alcuni luoghi visto che non se ne conoscono molti- ammise astutamente Sarah mentre lo sguardo di Barnes ritornò normale, non più sospetto e dubbioso.
-beh molto probabilmente nella sua vecchia casa, non penso ci siano altri luoghi tranquilli in cui andare o dove non possa sentire la mia presenza insomma- affermò Bucky mordendo un altro pezzo di mela.
-cambiando argomento, io e te, Sam, dobbiamo prepararci, partiamo tra due ore- disse James andando verso la sua camera mentre i due fratelli rimasero nuovamente da soli.
-sei stata astuta- ammise sorpreso Sam.
-si si okay, io ora vado a cercarla, tu pensa alla missione- disse poi Sarah per poi uscire di corsa da casa sua. Sperava con tutto il cuore di trovare Julie nella sua vecchia casa. Avrebbe trovato più informazioni al museo già esistente dedicato alla ragazza. Bucky non era a conoscenza di quel luogo poiché glielo avevano tenuto nascosto per tutto quel tempo per non farlo soffrire troppo.
Arrivata nel museo corse verso la sezione dedicata all'infanzia e per fortuna trovò la strada in cui la ragazza abitava. Senza perdere altro tempo ritornò in macchina e sfrecciò verso il luogo indicato. Quella strada era completamente abbandonata e se circa cento anni prima ci abitava ancora qualcuno, ora, era tutto a pezzi.
Sarah accostò la macchina e decise di scendere per osservare meglio. Guardò attentamente le porte: erano tutte chiuse tranne una che non aveva un lucchetto a differenza delle altre, qualcuno era per forza stato lì. Prese un bel respiro profondo e, con un po' di esitazione, aprì quella porta e se la chiuse alle spalle. Il condominio era abbastanza illuminato visto che era piena di buchi. Avanzò ancora e questa volta le porte non erano chiuse con un lucchetto perciò avrebbe dovuto trovare un'altra idea. Poi, però, si accorse dei cognomi accanto ad ogni porta: Brown, Bianchi, Quey, ecc...
Si fermò appena lesse la scritta Schmidt accanto ad una porta.
-eccola...- sussurrò la ragazza e, prima di aprire la porta, bussò per non far spaventare Julie nel vederla.
Bussò diverse volte ma nessuna risposta le ritornò indietro così entrò.
La casa era ancora sottosopra, mobili a terra, polvere e molte altre cose che facevano intuire che la casa fosse abbandonata da tempo.
Sarah stava per uscire dalla porta quando una voce la richiamò.
-chi sei?- chiese la figura di Julie entrando in quello che doveva essere il salotto, dove si trovava la sorella Wilson.
-mi chiamo Sarah, Sarah Wilson- si presentò lei un po' titubante.
La mora la squadrò da cima a fondo.
-sei la ragazza di ieri sera giusto?- domandò Julie avvicinandosi alla ragazza.
-si sono io- affermò Sarah.
Ci fu un attimo di silenzio mentre la Wilson sperava in tutti i modi di non sembrare un nemico o un intruso agli occhi dell'altra ragazza.
-come mi ha trovata?- chiese poi la ragazza guardandola curiosa.
-certe persone ti conoscono fin troppo bene...- affermò la Wilson e Julie si girò semplicemente da un' altra parte capendo che Sarah stesse parlando di Bucky.
-voglio spiegarti come stanno andando le cose, voglio darti una mano, basta solo che tu mi segua fino a casa mia. Troverai ospitalità e cibo- disse Sarah mentre la ragazza tornò a guardarla negli occhi.
-io con lui non ci voglio parlare-
-lui non c'è- affermò la Wilson e, dopo qualche incertezza, Julie accettò di seguire quella misteriosa donna.
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A un passo dalla felicità |Bucky Barnes
FanfictionJulie e Bucky erano semplici compagni di scuola, nulla in comune se non il fidanzamento con un ragazzo del gruppo di James e una ragazza del gruppo della protagonista. I due, passato molto tempo, riescono a scoprirsi e amarsi ma, mentre sembra che s...