PARTE 50

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tra cinque giorni sarebbero partiti per quel pianeta abbandonato dall'universo chiamato il giardino; prima avevano tutti bisogno di riposare e di stare tranquilli un attimo.
Durante la notte, però, qualcosa turbó violentemente Julie tanto da far svegliare il vicino di stanza, Bruce.
-Julie ci sei? Julie- cercò di richiamarla il dottor Banner scuotendola.
La mora si alzó di colpo, sudata e spaventata allo stesso tempo.
-che succede?- domandò Steve entrando nella camera seguito da Natasha.
-ho sentito dei rumori provenire dalla sua stanza e sono venuto immediatamente, penso abbia fatto un incubo- affermó Bruce guardando Steve e Nat.
Julie era ancora immobile, come se stesse cercando di visualizzare bene un'immagine.
-brutto sogno?- chiese Rogers sedendosi accanto a lei e accarezzandole la spalla per far sentire la sua presenza.
-Thanos...- inizió lei tenendo sempre lo sguardo su un punto preciso della stanza.
-ha usato le gemme, non so cosa abbia fatto- biascicò lei mentre Bruce corse fuori dalla stanza, probabilmente nel laboratorio.
-la piccola umana ha avuto un incubo?- domandò Thor entrando seguito da Rocket, Nebula e Captain Marvel.
-ha sentito Thanos utilizzare le gemme ma non è riuscita a vedere per cosa- rispose Natasha e lo sguardo dei quattro arrivati si fece preoccupato.
-dobbiamo partire subito- disse Captain Marvel.
Bruce rientrò in stanza.
-ho controllato dal computer e anche lui ha rilevato quell'energia-
-quanto tempo fa l'ha rilevata?- chiese Rocket.
-mezz'oretta fa più o meno-
-dobbiamo partire subito- confermò Nebula uscendo dalla stanza.
-ragazzi avete tutti 15 minuti per prepararvi e svegliarvi per bene- comandò Thor uscendo dalla stanza seguito da tutti tranne che da Nat e Steve.
-stai bene?- chiese la donna
-ora si- rispose la mora alzandosi dal letto in modo determinato, pronta a combattere.
Ancora confusa dal sogno si alzó delicatamente dal letto e si avvicinó all'armadio per prendere una tuta nera da combattimento mentre Steve e Nat uscirono dalla stanza. Cercava ancora di focalizzare l'immagine o almeno una parte del sogno ma non riusciva a vedere niente.
Quando andarono tutti sulla navicella nessuno fiatava, erano tutti pensierosi e stanchi visto che erano ancora le cinque del mattino. Julie aveva uno sguardo spento che non passava sicuramente inosservato. Lo avevano notato tutti ma dato la riservatezza di lei avevano preferito stare in silenzio.
Arrivarono nel posto indicato.
Un pianeta completamente abbandonato, senza vita. Atterrarono su un campo coltivato, quello che Julie aveva visto nel suo sogno pochi giorni prima. Ci avevano messo giorni per arrivare su quel pianeta.
Una casa, una singola casa, o meglio, una capanna, faceva capolinea su quel campo. Si nascosero e prestabilirono un piano.
Videro il possente Thanos che stava raccogliendo quegli strani frutti per poi dirigersi all'interno della capanna.
Quelli non se lo fecero ripetere due volte e iniziarono a prepararsi in posizione d'attacco.
Osservarono il titano, sembrava molto tranquillo ma allo stesso tempo senza emozioni. Lo videro sedersi mentre preparava quella che sembrava essere una zuppa.
Fu lì che il segnale, ovvero Captain Marvel, usò i suoi poteri contro di lui e lo placcò, stringendosi al collo.
Bruce intanto, all'interno della sua armatura, immobilizzò un braccio del titano, Julie immobilizzò l'altro mentre Thor, Steve e Nat entrarono nella stanza e il Dio del tuono staccò il braccio di Thanos, facendo rotolare il braccio insieme al guanto per qualche centimetro.
Julie andó vicino a Steve e Nat non avendo più un braccio da tenere.
Rocket girò il braccio caduto a terra e rimase immobile quando non vide più le gemme.
-oh no- sospirò spaventato.
Julie, Nat e Steve si guardarono per qualche secondo.
-dove sono- domandò in modo arrogante Rogers.
-rispondi alla domanda- disse Captain Marvel stringendo di più il collo del titano.
-l'universo richiedeva un correttivo, dopo di che le gemme non avevano più uno scopo...oltre alla tentazione- rispose quello mentre piano piano veniva soffocato dalla bionda.
-hai ucciso miliardi di persone- esclamó Bruce colpendo il titano
-dovreste esserne grati- biascicó il titano ormai a terra.
-dove sono le gemme- domandò Nat mentre qualche lacrima minacciava di uscire dai suoi occhi.
-distrutte, ridotte in atomi- affermó lui guardando i suoi nemici uno a uno.
-le hai usate due giorni fa- esclamó Banner.
-ho usato le gemme per distruggere le gemme. Stava per costarmi la vita, ma il lavoro è fatto e lo sarà per sempre, io sono ineluttabile- ghignò quello mentre in Julie stava crescendo una paura indescrivibile.
-dobbiamo ribaltare questo posto sono sicuro che mente- affermó poi la mora mentre qualche lacrima iniziava a rigarle il volto.
-mio padre è molte cose ma bugiardo non è tra quelle- disse Nebula abbassando la testa, dispiaciuta.
-grazie figlia- ammiccó Thanos
-forse sono stato troppo severo con te- il titano non fece in tempo a finire la frase che Thor gli tagliò la testa, facendola rotolare, il titano era stato ucciso.
-cosa. Che cosa hai fatto?- domandò Rocket incredulo.
-ho mirato alla testa- affermó Thor uscendo dalla capanna.
Julie intanto guardava il titano.
Si sentiva completamente persa, di nuovo. Questa volta però non c'era Bucky accanto a lei, non c'era la speranza che Barnes tornasse. Era tutto finito lì. La mora si avvicinó al corpo ormai senza vita del titano.
La rabbia non era una cosa che era riuscita a maneggiare. I palmi divennero completamente viola e li puntò verso il corpo senza vita di Thanos, sgretolandolo fino a farlo diventare polvere. Si inginocchiò a terra per poi finire in un pianto isterico mentre Nebula stringeva ancora la testa del padre.
Era così che tutto era finito?
Avrebbe mai rivisto il volto di Bucky?

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora