PARTE 48

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Thanos era appena arrivato su Titano, ad aspettarlo c'era solo Doctor Strange seduto su di una scalinata.
-eh già- affermó Strange per attirare l'attenzione del titano
-non potevi chiamarti che Thanos-
-immagino che Fauce sia morto; questo giorno richiede un pesante tributo- cambiò discorso L'alieno viola.
-tuttavia ha compiuto la sua missione-aggiunse poi.
-potresti dispiacertene, ti ha portato faccia a faccia con il maestro delle arti mistiche- cercò di intimorirlo lo stregone.
-e dove credi che abbia portato te-
-fammi indovinare, a casa tua-
-lo era, ed era bellissima; Titano era come molti pianeti: troppe bocche, cibo insufficiente. Rischiando l'estinzione ho offerto la soluzione-
-il genocidio- affermó il dottore.
-ma causale, imparziale, uguale sia per i ricchi che per i poveri. Mi diedero del folle e quello che avevo predetto si avverò- Strange si alzó e si avvicinó un pochino al nemico.
-congratulazioni, sei un profeta-
-sono un sopravvissuto-
-che vuole uccidere miliardi di persone-
-con le sei gemme mi basterebbe solo schioccare le dita. Cesserebbero tutti di esistere , io la chiamo: Pietà-
-e poi-
-infine riposerò e guarderò il sole sorgere su un universo grato. Le scelte più difficili richiedono la volontà più ferrea-
-scoprirai che la nostra volontà eguaglia la tua- Strange si preparò pronto ad attaccare mentre Iron Man fece cadere sul titano una struttura gigantesca
-un gioco da ragazzi- affermó poi.
-si se il tuo scopo era farlo incazzare- lo rimproverò Quill.
Iniziarono a colpirlo uno ad uno alternandosi nei passaggi, sincronizzati e veloci.Sembravano allenati da mesi per fare una cosa del genere così sincronizzati, quando in realta avevano programmato il piano solo una quindicina di minuti prima.
-avresti dovuto uccidermi- disse una voce venuta in loro soccorso, la sorella di Gamora, Nebula.
-sarebbe stato uno spreco di metallo- la istigò il titano.
L'avevano finalmente placcato: Julie e Strange con la loro magia stavano immobilizzando il braccio destro, Stark e Parker stavano cercando di togliere il guanto sul braccio sinistro, Drax teneva le gambe, Mantis controllava la sua mente. Quill osservava la scena divertito e si avvicinava al titano ormai messo alle brighe.
-pensavo fosse più difficile ah e questo era il mio piano. Ora non sei tanto Forte eh? Dov'è Gamora?- chiese Quill.
-la mia Gamora- biascicò il titano mentre Mantis gli manipolava la mente.
-basta con le stronzate dimmi dov'è-
-lui, lui è preso dall'angoscia- disse l'aliena potendo controllare le sue emozioni.
-è in lutto- continuò lei.
-per cosa è il lutto questo mostro?!- urló Drax.
-per Gamora- disse Nebula dietro Quill.
-cosa?- chiese Quill perdendo un battito.
-l'ha portata a Vormir, è tornato con la Gemma dell'anima ma senza di lei- lo informò la sorella.
-Quill sta calmo- urló Julie mentre teneva ancora il braccio del titano.
-non rispondere, ce l'abbiamo quasi fatta- lo avvertì Iron Man.
-dimmi che lei mente; BASTARDO, DIMMI CHE NON LO HAI FATTO-
-ho dovuto- biascicò nuovamente il titano.
-no, no non dovevi-
Quill inizió a colpire il viso di Thanos facendo perdere il controllo alla sua compagna.
-no non dovevi- urló poi nuovamente.
Iron Man cercava di calmarlo, Spiderman era quasi riuscito a sfilare il guanto ma ormai il titano si era risvegliato e si era rimesso in sesto.
Scaraventò via tutti grazie ai suoi poteri e ricominciarono a combattere. Ormai erano tutti stremati a Terra, Tony continuava a combattere, la sua armatura si squarciò e Thanos lo pugnalò allo stomaco. Julie urló straziata e si avvicinó al titano.
-okay brutto ammasso di muscoli ora te la vedrai con me- disse lei super arrabbiata.
Un'aurea viola la avvolgeva come uno scudo, i palmi con l'energia viola e gli occhi dello stesso colore.Inizió a colpire ripetutamente il titano senza dargli la possibilità di riattaccare. Stava per ucciderlo, una ragazza così forte non si può sconfiggere con la forza ma con l'astuzia e Thanos lo sapeva.
-dovresti ringraziare tuo padre, è stato lui a donarmi la Gemma dell'anima in cambio di Gamora- la stuzzicò lui e lei si fermò un attimo.
Non capiva cosa volesse dire quel mostro. Il suo patrigno era morto per via del tesseract e questo lo sapevano tutti. Tutti avevano gioito quel giorno.
-lui è ancora vivo- ghignò il titano che approfittò della debolezza di lei per prenderla per il collo e consumarla lentamente mentre premeva sempre di più per soffocarla.
-okay va bene basta- disse Strange attirando l'attenzione del titano.
-risparmiali e io ti darò la Gemma-
-niente trucchetti- lo rimproverò il titano.
Strange liberó la Gemma e la diede a Thanos.
Il titano sorrise e prese la gemma mettendola nel guanto.
-ne manca una- disse poi.
Quest'ultimo si teletrasportó via e Julie, lì vicino a lui, riuscì a entrare nel portale insieme a lui mentre sentiva Tony e Strange urlare il suo nome.

Atterrò per terra, di faccia, in un boschetto.
Poco più avanti, Wanda, stava cercando di distruggere la Gemma di Visione mentre il titano avanzava verso di loro.
-oh mio Dio- biascicò lei alzandosi per correre verso i suoi amici. I suoi compagni venivano spazzati via come se fossero delle foglie: Steve, Natasha, T'Challa, Okoye, Bucky, Groot, Rocket, tutti quanti. Prima che il titano potesse arrivare troppo vicino lei si mise davanti, pronta a proteggere l'amica.
-tu non muori mai eh- ghignó il titano.
-questa fine spetta a te mostriciattolo- gli rispose Julie riprendendo l'energia dei suoi poteri. Ne stava utilizzando troppo, lo sentiva, ma non le importava, poteva essere la sua ultima possibilità di salvare il mondo.
-oh mia cara, quello è il tuo destino- Thanos puntò il guanto contro la ragazza e Lei puntó i suoi palmi delle mani verso di lui. Viola contro viola.
-morirai per vano dei tuoi stessi poteri, dalla tua stessa Gemma madre, morirai e tuo padre, il teschio rosso, ex padrone della Gemma dell'anima, deciderà che fine farti fare- cercò di intimorirla lui avvicinandosi sempre di più. Lei non si arrendeva.
-non sei neanche stata capace di creare una famiglia, di proteggere la gente che ami- urló ancora quello avvicinandosi più velocemente, lei lo stava ascoltando. La Gemma di Visione venne distrutta, Wanda piangeva guardando la scena del corpo del suo amato morto a terra.
-morirai sola, avrai una morte peggiore della mia-
Thanos era ormai vicino alla ragazza. Julie era esausta, stava per cedere ma, prima che l'energia delle gemme potesse farle del male, qualcuno le andò addosso, spostandola da quella che poteva essere la sua morte. Julie e quella persona rotolarono per alcuni metri, ritrovandosi poi lui sopra di lei, impaurito.
-Julie, Julie rispondimi ti prego- una voce spezzata a lei fin troppo familiare, Bucky.
Lui le accarezzava il viso sperando che lei aprisse gli occhi e così fu.
-menomale- disse poi appoggiando la testa sul petto di lei, più tranquillo.
-B-B-Bucky- sussurrò lei sorridendo nel vederlo.
-shh riposati hai fatto un ottimo lavoro-
Lei rise istericamente, felice ma allo stesso spaventata e anche lui fece lo stesso.
-mi sei mancata così tanto, dove diavolo ti eri cacciata?- la rimproverò James sussurrando per non farsi vedere troppo dagli altri che si trovavano un po' più in cima alla collina.
-ho solo deciso di prendermi una pausa da tutta la situazione e poi...non mi sarebbe piaciuto tornare come se nulla fosse successo, il gruppo ormai era sciolto, poi tutte quelle faccende, il lavoro. Sarebbe stato tutto troppo stressante- rispose sinceramente la mora non staccando mai gli occhi da quelli di lui.
Sicuramente quello non era il momento adatto per parlare e chiarire ma si erano mancati. Si erano mancati e tutto quello che era successo ormai per loro era passato, erano finalmente insieme e non importava più nient'altro. I loro cuori battevano all'unisono e tutti i problemi attorno a loro erano scomparsi.
-mi sei mancato Bucky- disse lei accarezzando i capelli di lui.  Ci fu un momento di silenzio, uno perso negli occhi dell'altro.
-ti amo- affermó Barnes avvicinandosi a lei di colpo e baciandola.
Julie si sentì di nuovo bene per un attimo ma, appena sentì il corpo di Bucky sparire aprì gli occhi di colpo: il viso di lui si era volatilizzato, polvere.
-no- disse lei alzando il busto di colpo.
-no no no no no- inizió a impancarsi poi.
-NOOOOO- Urló per poi perdersi in un pianto isterico. Nascose la testa tra le sue mani.
Si erano finalmente ricongiunti e lui era morto, morto tra le labbra di lei, l'ultimo respiro lo aveva usato con lei. Si sentiva persa e sola. Uno sbalzo di emozioni, improvvise. Pianse e si sfogò completamente, pentendosi di non essere tornata prima da lui.

Dopo un po' Sentì qualcuno avvicinarsi, era una persona umana.
-Julie...- sussurrò Steve mettendosi in ginocchio accanto a lei.
-n-non gliel'h-ho detto p-prima che sparisse- piagnucoló ancora guardando gli occhi dell'amico.
-che cosa? A chi?-
-non gli ho detto quanto lo amo Steve, non h-ho fatto in tempo- rispose lei rimettendo la testa appoggiata alle ginocchia. Steve si guardò preoccupato attorno capendo a chi si stesse riferendo e, mentre cercava, notó qualcosa di luccicante nel terreno. Avvicinó la mano al luccichio e tirò sulla mano l'oggetto: un anello.
Lo tirò su mentre la sua amica continuava a piangere disperata, senza forze. Osservò attentamente l'anello d'oro, c'era una scritta sopra: ti amo- Bucky.
Tornó vicino all'amica e le alzó la testa per poi porgerle l'anello. Lei guardò prima lui e poi l'anello smettendo di piangere. Steve, senza dire nulla, le prese la mano e glielo infilò delicatamente nel dito.
-sono sicuro che lui lo sappia già-

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora