PARTE 29

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Julie si alzò dalla panchina mentre si guardava attorno. Voleva andare infondo a sta storia ma, appena si alzó, le sue gambe andavano da sole, la sua mente la stava guidando ma, allo stesso tempo, non capiva dove la stesse portando.
Si guardava attorno.
I palazzi, le strade erano completamente diverse da come le aveva viste nel sogno.
Quelle del sogno erano più antiche mentre quelli che la circondavano erano molto moderni.
I suoi passi aumentarono la velocità, come se fosse in ritardo per qualcosa di importante, finché non si ritrovó a correre.
Giró l'angolo e si ritrovó il ristorante che aveva visto poco prima.
Non era come se lo ricordava.
Nel suo sogno il ristorante aveva una bella scritta illuminata, c'erano alcuni tavolini fuori e due vasi di piante vicine all'ingresso.
C'erano delle persone sedute sul tavolino e l'interno del locale ispirava divertimento e pace.Tutto il contrario di quello che era ora.
Si avvicinó al locale fino al punto in cui era arrivata nel sogno. Si guardò attorno e decise di entrare nel ristorante ormai a pezzi; tolse le catene e l'asse con cui era chiusa l'entrata e si chiuse la porta di vetro alle spalle. Attorno a lei c'era solo tanta polvere e un enorme casino.
-perchè mi hai portata qui...- si chiese ad alta voce tra se e se per cercare di capirci qualcosa.
Si sedette nuovamente.
Questa volta però su una sedia ancora intatta del locale e non sulla panchina di prima.
Chiuse gli occhi cercando di rifocalizzare il sogno ma nulla.
Ci riprovò nuovamente e questa volta le cose erano più chiare.
Il locale era immerso di persone, era molto elegante e decorato veramente bene.
La gente era contenta e il ristorante era pieno di coppie felici, si chiedeva dove fosse lei.
Come non detto, una ragazza dagli occhi marroni e i capelli castani entró accompagnata da Bucky...
Si vide in terza persona per la prima volta:
Aveva un bellissimo abito rosso che risaltava le sue forme, aveva anche un rossetto rosso che le risaltava le labbra. Alla sua destra c'erano quei due occhi azzurri che la incantavano.
Rimase a bocca aperta solo nel vederlo.
I due mano nella mano si avvicinarono dal cassiere per chiedere il tavolo.
Vennero accompagnati al tavolo vicino a quello della Julie del futuro che li stava osservando attentamente. Ora poteva anche sentire la loro conversazione malgrado il vociare degli altri ospiti.
-sono contento che tu sia venuta- disse Bucky quasi spaventato.
Bucky, prima della guerra, non era mai stato spaventato all'idea di portare una donna fuori perché, per lui, con le donne si poteva avere solo doppi fini.
Con Julie però aveva finalmente provato l'amore e aveva paura che qualcosa potesse andare storto.
-sono felice che tu mi abbia invitata Barnes, è stato un gesto carino da parte tua-
Rispose Julie sorridendogli timidamente.
Bucky era rimasto a guardarla a bocca aperta, osservava ogni singolo movimento di lei quasi come se fosse ipnotizzato.
Gli ordini arrivarono in fretta.
La pizza della ragazza era a forma di cuore e questa cosa la fece sorridere più che mai.
Barnes invece era ancora teso e muoveva agitato la gamba sotto al tavolo.
-a quante ragazze hai fatto fare una pizza del genere?- domandò Julie retorica ma con un pizzico di paura addosso facendo sparire il sorriso di poco prima.
-cosa?- chiese il generale Barnes quasi terrorizzato da qualcosa.
-dico...insomma...oh andiamo Barnes lo sai come sei fatto- aveva detto lei di getto mentre aveva appoggiato delicatamente le posate sul piatto.
Al quel punto il volto di Barnes si era scurito, quasi triste e aveva abbassato il volto sulla sua pizza.
-in realtà sei la prima- rispose dopo un po' timidamente mentre giocava nervosamente con la forchetta.
Gli occhi di lei si erano illuminati e aveva iniziato a guardarlo in modo diverso rispetto a prima,
-sul serio...?perché?- domandò lei non più con quella insicurezza di prima ma anzi, curiosa.
James diventò completamente rosso in faccia e lo diventò di più quando incrociò gli occhi di lei
-uhm...i-io...- si tappò la bocca di scatto.
Era diventato un ragazzo timido e impacciato solo con una semplice domanda.
La ragazza rise lievemente e prese l'altra mano di lui che era appoggiata sul tavolo.
-stai tranquillo Bucky-
Lo aveva rassicurato lei chiamandolo per la prima volta con il suo nomignolo e non per cognome
-m-mi piaci parecchio Julie e...non intendo solo fisicamente ma mi piace tutto di te: come ti comporti gentilmente con tutti, la tua determinazione, il tuo sorriso, i tuoi occhi che mi attirano ogni giorno di più, il tuo modo di fare, ogni singolo particolare di te mi fa impazzire- rispose Barnes
Era stato molto breve ma preciso, come suo solito d'altronde.
-baciami Bucky- disse lei non togliendo gli occhi da lui.
Lui timidamente non se lo era fatto ripetere due volte e, anche se avevano il tavolo in mezzo, si avvicinarono e le loro bocche si incontrarono per la prima volta. Quando si staccarono si guardarono negli occhi finché non tornarono nella loro posizione iniziale.
-forse era meglio non mettere il rossetto- aggiunse sghignazzando la ragazza.
Bucky si passò il pollice sul labbro e se lo guardò, sporco di rossetto.
I due si misero a ridere entrambi mentre Julie tornó completamente alla realtà.

Le lacrime le percorrevano il viso e lei non se ne era manco accorta. Guardó per un po' il punto in cui lei e Bucky stavano cenando settant'anni prima. Rimase lì, immobile, per cercare di assimilare bene quel ricordo.

Spazio autore
Sbaglio o i miei capitoli sono malinconici?

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora