PARTE 15

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-hey Bucky- disse Steve mentre avvicinandosi al suo migliore amico.
Erano passati sei giorni da quando i due fidanzati si erano amati. In quei giorni le giornate si erano svolte in modo tranquillo: nessun problema, nienti litigi, solo amore. Entrambi sapevano che dovevano godersi ogni singolo minuto perché poi tutto sarebbe finito.
In quel momento si trovavano alla festa in piazza, festa che tutti i cittadini di New York aspettavano sempre con grande entusiasmo.
-Hey Steve- rispose James andandogli incontro e abbracciandolo, cosa che stupì molto il biondo visto che Barnes non era il solito che abbracciava le persone che vedeva praticamente ogni giorno, abbracciava qualcuno solo se doveva partire o non lo vedeva da tanto tempo e per questo quel gesto insospettì il piccoletto.
-sai dov'è Julie?- domanda Bucky cercando la sua fidanzata con lo sguardo, sembrava molto preoccupato e questo lo poteva percepire chiunque.
-qualcosa non va?- domanda Rogers notando l'amico molto pensieroso e avendo notato degli strani comportamenti da parte di Barnes.
-ho passato il test- ammise Bucky chiudendo gli occhi e sussurrandolo quasi, come se non volesse farsi sentire da nessuno, come se qualcuno fosse intorno a loro pronto ad ascoltarlo.
Non sembrava contento di quella notizia.
Steve lo guardò in modo confuso, non aveva ancora capito di cosa stesse parlando Barnes.
-Sergente Barnes, soldato del 107° Reggimento di Fanteria- ricominciò il ragazzo dagli occhi azzurri come il ghiaccio.
A quel punto gli occhi di Rogers si illuminarono.
-È FANTASTICO- quasi urlò l'amico dai capelli color paglia e dagli occhi color cielo.
Gli occhi azzurri dei due si incontrano nuovamente e Steve riuscì a vedere che il suo migliore amico non stava sorridendo e festeggiando insieme a lui.
-qualcosa non va?- domanda allora Steve cercando di capire meglio cosa stesse succedendo nella testa del migliore amico quella sera.
-lo sai...Julie non vuole che mi cacci nei guai, non sa neanche che ho provato ad entrare, non le ho detto nulla e poi...tu dovevi venirci con me ricordi?- ammise tutto d'un fiato senza staccarsi mai dagli occhi dell'amico.
Si teneva nascosto questo segreto da troppo tempo ormai e aveva bisogno di dirlo almeno al suo migliore amico.
-non hai detto nulla a Julie? Mi hai detto che avevate risolto e lei era d'accordo- lo rimproverò Steve un po' amareggiato e deluso dalla bugia detta dall'amico poche settimane prima.
-hey hey ascolta, lo so cosa ti ho detto un po' di tempo fa ma vedi...io voglio andarci veramente in guerra, voglio lottare insieme a te Steve, capiscimi- enunciò Bucky cercando di nuovo lo sguardo dell'amico che poco prima era calato verso il suolo.
-va bene, ma...cosa farai con Julie?- chiese Steve amareggiato.
Anche se lei portava un sacco di tempo via al suo migliore amico, lui la adorava.
Erano diventati sempre più amici in quegli ultimi mesi e la presenza di uno non infastidiva l'altro. Non erano gelosi di James, non lo volevano tutto per loro ma anzi, lo condividevano con piacere.
Gli sarebbe dispiaciuto se si fossero lasciati, infondo Bucky aveva fatto grandi passi avanti da quando la mora era entrata nella loro vita.
-la lascerò- rispose titubante il soldato
Non era sicuro della sua scelta ma lo faceva per Julie, per darle la possibilità di non pensare a lui mentre stava in guerra, di darle la possibilità di continuare a farsi una vita perché, magari, lui non sarebbe mai più tornato in America; questo era quello che pensava.
Non ne era sicuro.
Al solo pensiero che Julie potesse mettersi con un altro e creare un'altra famiglia gli faceva ribrezzo, non voleva in realtà perché voleva essere lui quell'uomo.
-cosa?! Quando lo farai?!-
Steve era preoccupato e poco sicuro della scelta di Bucky, non voleva che loro due si lasciassero, non ora, non adesso che aveva visto l'amico più allegro, non ora che andava tutto bene.
-ora, durante la festa che c'è in piazza-
Bucky invece era deciso, doveva farlo a tutti i costi, doveva farlo per lei, per non farla soffrire.
Sembrava così acido e senza pensieri dall'esterno ma in realtà all'interno stava morendo dentro, sentiva un vuoto immenso colmargli il petto che si allargava ogni secondo di più.
Lo avrebbe fatto quella sera.
Aveva rimandato troppe volte.
Ogni momento non era buono e non riusciva a trovare le parole.
Ma alla fine, non ci sarebbe mai stato il giusto momento per dirle una cosa così grande.
-Buck dille la verità, non farle questo-
Rispose il migliore amico mentre lo seguiva ma ormai si trovavano lì, in mezzo alla folla.
Steve cercava in tutti i modi di fermarlo ma Bucky ormai si era deciso.
Steve lo seguiva, voleva veramente vedere la scena e, anche se sapeva che non sarebbe andata bene, voleva comunque rimanere un supporto per l'amico, chi era lui per fermarlo?
Bucky si fermò all'improvviso alla vista della fanciulla.
Lei si era preparata molto bene per la serata, era la sua festa preferita, amava quando tutta New York si raggruppava in quella piccola piazza a festeggiare.
Aveva un bellissimo vestito, alcuni compagni come Evan, Gabriel e Blake erano diventati dei soldati e lei, anche se non voleva che partissero, si era decisa a festeggiare con loro, visto che, secondo lei, l'amore della sua vita le sarebbe rimasto accanto in quel periodo in cui si stavano tutti arruolando.
Bucky sussultò nel vederla.
-sei ancora sicuro di farcela?- Domandò Steve vedendo l'amico di ghiaccio.
-certo-
-hey ragazzi come va?- disse Julie avvicinandosi a loro con un sorriso stampato sul volto.
Quel vestitino a pua la faceva sembrare molto più attraente di quanto lo fosse già secondo il soldato.
-tutto bene Julie, te?- chiese Steve cercando di temporeggiare vedendo Bucky perdere la sua sicurezza ogni secondo di più.
Julie gli faceva uno strano effetto.
Riusciva a fare diventare il sicuro, donnaiolo, Bucky in una gelatina.
Anche se ormai il donnaiolo Barnes era ormai svanito da molto tempo.
-Tutto bene...senti Steve ti dispiace lasciare me e Bucky da soli qualche minuto?-
Gli occhi azzurri dei due si incrociarono un instante.
Confusi.
-certo Julie-
Steve, un po' titubante, guardò il migliore amico che gli fece di sì con la testa e si avvicinò verso il palco per guardare lo spettacolo di Howard Stark nell'attesa che i due finissero di parlare.
Ancora in mezzo alla folla i due si scambiarono un'occhiata veloce.
-immagino che tu debba dirmi qualcosa- disse rigido Barnes.
-dal tuo sguardo intuisco che anche tu debba dirmi qualcosa- rimasero in silenzio dopo quella affermazione e si allontanarono un pochino dalla folla ma rimanendo nei paraggi per non allontanarsi troppo da Rogers e tutto il resto del gruppo.
-comincia tu- disse ad un tratto Julie mentre incrociava una mano del compagno.
Intanto a Bucky cresceva l'agitazione.
Avrebbe dovuto dirle che sarebbe diventato un soldato o l'avrebbe solo lasciata?
Il cuore si stava facendo troppe domande e la mente decise di parlare.
Dire la verità o la menzogna.
In entrambi i casi lei avrebbe avuto la stessa reazione.
-ti lascio Julie- emise deciso senza accorgersi con quanta durezza avesse detto quella frase.
-c-cosa?- domandò incredula la ragazza lasciando la presa della mano con quella di Bucky.
A quel gesto il soldato sentì un tonfo al cuore e appena scorse il viso di lei bagnato dalle lacrime sentì di aver fatto la cosa sbagliata.
-cosa volevi dirmi?- domandò guardando a terra.
Se avesse incrociato gli occhi con i suoi sarebbe diventato più debole e le avrebbe detto tutto ciò che era successo nell'ultimo periodo.
-non ha più importanza ormai- disse lei con voce quasi di disprezzo.
Pensò a quello che le aveva detto Claire.
Magari lui non era cambiato e l'aveva usata solo per i suoi fini.
Dubitò di lui.
Lui La guardò in viso.
Vide solo rabbia e tristezza negli occhi di lei e, poco dopo la vide sparire tra la folla mentre a lui delle lacrime iniziarono a scendergli sempre più velocemente sul volto.
Una dopo l'altra.
Finché non si decise di andar via da lì e andare a casa.
Lasciando Steve e la ragazza che amava nella piazza.








Julie corse via e si rifugiò in quello che le sembrava un posto tranquillo.
Non voleva vedere nessuno, neanche i suoi più cari amici, neanche Claire.
Era stata avvertita e non aveva ascoltato.
Le lacrime scorrevano sempre più velocemente e non riusciva a trattenere i singhiozzi che stava provocando.
Poi, una figura.
Non la vide poiché si era coperta il viso con le mani, aveva solo percepito un'ombra.
Era passata almeno un'ora da quando era successo il disastro.
-non ho voglia di parlare- mugugnò pensando che fosse uno dei suoi amici che l'aveva vista e le era corso dietro solo ora.
-strano, di solito tutti vogliono parlare con me-
Una voce mai sentita prima.
O meglio, una voce che non sentiva da molto tempo e che era cambiata molto.
Lei si giró di scatto per guardare l'uomo.
Occhi e capelli marroni, baffi del medesimo colore; vestito elegante e il viso da sapiente ma allo stesso tempo da sbruffone che caratterizzava ogni Stark.
-Howard- disse lei sorridendo lievemente.
-Julie Schmidt, compagna di classe delle elementari, da quanto tempo non ci si vede? Da quando mi hai stracciato al test di matematica probabilmente- affermó lui scatenando una risatina da parte di lei.
Gli Stark erano tutti fatti così.
Divertenti ed intelligenti, non c'era nulla da fare.
-come mai ti ritrovi qui a piangere sul ciglio della strada? La festa è dall'altra parte- enunció Howard guardandola negli occhi.
-perchè non è giornata Stark- gli rispose lei guardando la folla che intanto si divertiva a ballare un po' più avanti.
-fino a prova contraria...ricordo che questa era la tua festa preferita, mi avevi trascinato tu per la prima volta e me ne ero innamorato quando avevo smesso di guardarla con disprezzo- disse lui guardando nella stessa direzione della ragazza.
-neanche per me è giornata, ma bisogna tirare avanti, anche se la cosa che ti ha distrutto è successa mezz'ora fa, lasciala andare o almeno, non pensarci ora che devi divertirti con il sottoscritto- affermó Howard asciugandole le lacrime e alzandosi porgendole la mano.
Il moro aveva ragione.
Non era il momento di disperarsi per Bucky.
Afferrò la mano di Stark e si diressero insieme alla festa.
Ballarono per tutta la serata.
-ricordami perché abbiamo smesso di frequentarci- disse lei mentre stavano ballando.
-perchè io ho cambiato scuola e poi puff sono sparito- ammise lui mentre i loro piedi continuavano a muoversi a suon di musica.
Erano solo lei e lui.
Due amici del passato.

A un passo dalla felicità |Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora