32. The kidnapping Pt. 1

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L'intervista sembra andare bene, le domande vengono seguite e i ragazzi si stanno divertendo, resto fuori dalla sala e li osservo divertita e soddisfatta dall'altra parte del vetro, sono così felici quando interagiscono con ARMY. Un paio di volte ho notato gli occhi di Jimin su di me e lo sguardo di Namjoon con espressione preoccupata. Sento bisbigliare alcune impiegate ma non è difficile immaginare i loro discorsi visto che non sono per niente discrete con il loro sguardi, prima puntati su di me e poi sui ragazzi. E va beh! I pettegolezzi sono all'ordine del giorno, non mi sconvolgo per qualche risatina o brusio sciocco. L'ora è quasi passata e alla porta si presenta...Bong? Mi fa cenno di seguirlo, dò un'ultima occhiata ai ragazzi e mi dileguo. <Da questa parte, Yeogja-nim> mi fa entrare in una saletta <Attenda qui. La verrò a prendere io, tra qualche minuto> annuisco e il bodyguard scompare chiudendosi la porta alle spalle. Non ero stata avvertita di cambiamenti nel programma...o forse non ho letto qualche dannata mail informativa di RM? Comunque sia mi trovo in questa saletta, un tavolo, qualche sedia, delle poltroncine, un led e dei pc, la useranno sicuramente per qualche riunione interna, alla HYBE ne abbiamo tante. Sono passati più di dieci minuti e di Bong nessuna traccia, inizio a spazientirmi soprattutto perché l'intervista era quasi finita ed io ho urgenza di raggiungere i ragazzi. Inizio a camminare su e giù per la stanza e a controllare la chat di gruppo ma niente. Ci sarà stato qualche imprevisto, qualche fuori programma? E come fa Namjoon senza di me... ma che farfuglio, non capisco neanche perché mi abbia assunto, oltre che per portarmi in giro come una trottola. Dire che mi sta prendendo un attacco di ansia è poco! Finalmente quella dannata porta si apre, ne esce la testa di Bong <Perdono, ho dovuto seguire delle attente istruzioni.> fa un inchino di scuse e poi mi incita a seguirlo, lo guardo di traverso ma allo stesso tempo sono sollevata nel vederlo, indosso la mascherina con gli occhiali scuri e lo seguo, sembra di essere in un film di spionaggio, mah! Scendiamo fino ai parcheggi sotterranei, ma i SUV con cui siamo arrivati non ci sono più, c'è solo una Porche con i vetri oscurati, identica a quella di Jimin. Mi apre lo sportello e al posto del conducente <Jimin? ma che...> si gira verso di me togliendosi gli occhiali e mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi <Facciamo che ti rapisco, Aura?> do un'occhiata all'espressione divertita del bodyguard, devo avere decisamente una faccia stupita o stupida, gli faccio una smorfia ed entro in auto, lui prima di chiudere lo sportello <Vi seguo a distanza> si scambiano un'occhiata d'intesa e va via chiudendo lo sportello. Mi giro verso il mio "rapitore" <Si può sapere...> cerco di chiedergli ma prontamente mi mette un dito sulle labbra <Sssssh! Rilassati!> si allunga verso la cintura di sicurezza per tirarla e poterla agganciare, questa vicinanza, il suo profumo mi fanno accelerare i battiti del cuore, sento le guance andare in fiamme, spero che non se ne accorga. Dopo aver agganciato la cintura mette in moto, non ho il coraggio di guardarlo, anche se con la coda dell'occhio ho notato un sorrisetto furbo e compiaciuto.

<Cos'hai?> mi chiede dopo un po' <Chi? Io? Niente.> faccio spallucce e mi rigiro a guardare il panorama che scorre veloce sotto i miei occhi, se continuo allungo, vomito! <Dai, dimmelo! - dice con voce cantilenante mentre cerca di prendermi la mano che schivo abilmente con un piccolo sbuffo - Si può sapere cosa ti prende?> lo guardo minacciosa assottigliando gli occhi <Ci sono troppe cose che non capisco e non mi piace!> sorride scuotendo la testa <Sembri una bambina! Se non parli non posso aiutarti!> una bambina? Io? <La prima cosa che non capisco, sei tu! Ecco!>

<Io? - annuisco - Io sono un libro aperto per te, non ti nascondo nul... - lo fulmino all'istante - Ok, quasi nulla. Per lo meno non ti nascondo quello che provo per te! Comunque ti ho rapita, quindi, visto che ci vorrà un po' di tempo puoi riposarti e rilassarti!>

<Avrei un mare di cose da fare, per voi e Nam...> non mi lascia finire neanche la mia argomentazione, che nervi <Namjoon-hyung, è al corrente del rapimento, lo ha autorizzato! Quindi, non te lo puoi giocare come carta salvezza!> come gli piace la situazione! Gongola talmente che tra poco gli esplodono i bottoni della camicia <Fattene una ragione! Il rapimento finisce domani. Abbiamo ventiquattro ore tutte per noi.> Non posso far altro che arrendermi e a poco a poco la monotonia del paesaggio mi fa effetto sonnifero.

<Siamo arrivati Gongjunim. - lascio un leggero bacio sulla fronte di Aura - Puoi aprire gli occhi Naui gongju (mia principessa) - un secondo bacio leggero sul suo bellissimo naso - se non apri i tuoi bellissimi occhi, bella addormentata, non puoi vedere qualcosa di spettacolare.> ancora un bacio ma questa volta sulle labbra, con un sospiro quelle stupende lagune verdi si aprono lentamente per poi rinchiudersi e abbandonarsi al mio bacio che si è fatto più intenso, il bacio si interrompe quando siamo entrambi senza fiato <Cambio visuale solo se ne vale la pena.> mi dice sorridendo con la voce bassa <Guarda!> le dico spostandomi <Ma... ma... siamo al mare...> gli occhi di Aura si spalancano diventando grandi e luminosi, sembra quasi che spargano brillantini. Con il suo solito garbo mi scosta per sorpassarmi, sotto lo sguardo sin troppo divertito di Bong, corre sulla spiaggia scalciando gli stivaletti, se la vedesse Taehyungie diventerebbe isterico. Ed io resto con il sedere a terra estasiato nel guardarla correre su e giù <JIMIIIIIIN! VIENIIIIII!> Ed eccola corrermi incontro <Jimin, l'Oceano!> annuisco sorridendole <Siamo a Malibù amore, ti piace?> mi alzo e la raggiungo sulla spiaggia<Si, si è meraviglioso! Sono anni, secoli, che non vedo il mare!> è magnifico vederla giocare sulla riva, sembra una bambina e pensare che fa sempre la seria ed ha anche due anni più di me, impossibile crederci! <Jimin...Vieniii...L'acqua è gelata!> <Ti aspetto qui.> mi butto sulla sabbia calda ad ascoltare le grida divertite di Aura e il rumore rilassante delle onde, finalmente un po'di pace e anonimato, tolgo cappello e mascherina, così possiamo goderci il momento come due ragazzi normali che si divertono al loro primo, vero, appuntamento. Mentre mi crogiolo al sole tiepido che si avvicina al tramonto una grossa ombra è dietro alle mie spalle, ah, dimenticavo, due ragazzi normali, più un'ingombrante bodyguard <Le ho portato la crema solare!> mi dice Bong porgendomi il contenitore decisamente imbarazzato.

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E niente cosa posso dire, il sorriso di questo ragazzo mi uccide

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E niente cosa posso dire, il sorriso di questo ragazzo mi uccide. 

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