53. The Island of Jeju

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<Ha dormito bene, Yeogja-nim?> mi rigiro sul sedile e mi ritrovo il viso sogghignante di Bongssi che regge due caffè, sbadiglio e mi stiracchio, mi sento tanto un gatto grasso (Yoongi vorrebbe rinascere gatto o sasso, uno dei due, credo!) sbatto le palpebre <Ma...ci muoviamo?> Bongssi divertito annuisce <Come?> fa spallucce <Magia! – fa una delle facce più sceme che abbia mai visto - Si vede che è ancora addormentata – mi porge il caffè – beva. Siamo su un traghetto!> prendo un grande sorso di caffè <È bollente!> <Lo voleva ghiacciato a quest'ora?> faccio no con la testa <Aspetta un momento, hai detto traghetto? Ma...ma quanto ho dormito? E soprattutto dove stiamo andando?> mi sorride, è carino quando sorride, di solito è sempre serio e accigliato <La meta è un segreto, credo che le piacerà. Anzi, ne sono sicuro. Potrà riposare, fare passeggiate e soprattutto rilassarsi.> prendo un altro sorso di caffè, ne avevo proprio bisogno poi lo guardo con un sopracciglio alzato <Senti un po'! Non sono malata, non sono stressata, cioè sono stressata il giusto, avevo degli impegni presi che tu – gli punto un dito nel torace – hai mandato a monte. Dovevo controllare i progressi dei ragazzi e...> <Si, si, tutte cose che possono attendere. I TXT hanno HueningKai e Yeonjun per l'inglese, gli Enhypen non se la cavano male e per quanto riguarda il trainee di Hope-nim, per ora si deve concentrare su danza e canto, quindi era il momento giusto per una vacanza...> cerco di obbiettare <Ma...> <Niente ma! Ero stufo di vederla con quella faccia appesa, gli occhi da cane bastonato, poi dopo la conversazione con la sua "famiglia" (Bong si riferisce alla conversazione tenutasi al dormitorio degli ATEEZ) beh è andata peggio del peggio. Quindi, basta storie e che inizi il relax.> lo guardo scettica mentre continuo a bere il mio caffè.

<Salga in auto, tra poco attracchiamo e abbiamo ancora un po' di strada da fare.> annuisco ed obbedisco, da quando sono così remissiva? Mah! È sera quando arriviamo in un villaggio sul mare, lo attraversiamo dirigendoci verso una piccola radura, l'auto si ferma ma resta con il motore acceso, Bong scende per aprire un grosso e vecchio cancello, risale e continuiamo il nostro tragitto su di una stradina non molto illuminata <Dovrò lavorare molto in questi giorni! È una vecchia casa, ci sono molte cose da mettere apposto!> <Allora ti aiuto> mi guarda accigliato <Lei deve solo riposare, penso a tutto io.> gli faccio una smorfia ed una linguaccia, tanto lo aiuterò comunque. Dopo qualche altro minuto arriviamo ad una grande e vecchia casa tradizionale, vedo il viso del mio autista farsi scuro, ci fermiamo a poca distanza, prende qualcosa dal porta oggetti <Resti in auto!> dice in modo perentorio uscendo dall'abitacolo, cerco di seguirlo comunque, con un salto lo trovo subito al mio fianco e mi ritrovo di nuovo al mio posto con la cintura messa <Ho detto: Resti...in...Auto!> questa volta il suo tono lascia poco spazio a repliche, annuisco e con cautela chiude l'auto. Lo vedo avvicinarsi con fare circospetto fino all'ingresso dell'abitazione, il mio cuore credo si sia fermato, ha una pistola in mano, lo vedo sparire oltre la porta. Passano degli interminabili minuti, ho paura, anzi sono terrorizzata, questa vacanza non inizia sotto buoni auspici! Ancora interminabili minuti fino a quando non sento il cuore riprendere a battere e la figura di Bongssi avvicinarsi tranquillamente all'auto mentre mi fa cenno di uscire. Resto lì immobile fino a quando non è lui stesso ad aprire la portiera <Aurassi, è tutto a posto. Venga.> mi slaccia la cintura <Andiamo è sicuro> annuisco e lo seguo.

<Bong...> <Mh!> <Perché hai una pistola?> <Per la sua sicurezza. Ma non la vedrà più! Stia tranquilla!> <Bong...> <Mh> <Perché hai bisogno di una pistola per proteggermi?> <Venga, le presento una persona...> il discorso sulla pistola viene sviato, all'interno della casa c'è un'anziana ajumma che appena mi vede mi corre incontro <Ma che bella ragazza Bongie! Tua nonna non mi aveva detto che venivi con la tua fidanzata!>

<Aurassi questa è ajumma Kim. Se ha bisogno di qualcosa, "anche pettegolezzi" – mi dice sotto voce – è a lei che si può rivolgere. Ajumma Kim, lei è Choi Aura-nim, una persona molto importane per me e che ha bisogno di relax> <Oh cara, scusami, credevo che fossi la fidanzata del nostro piccolo Bong. Deve sapere che ora è così grande e grosso ed incute un certo terrore reverenziale ma, quando era piccolo era un frugoletto tutto fossette e gracilino, i genitori lo portavano qui per il mare a causa della sua salute cagionevole...> lo sguardo del bodyguard si fa pesante in direzione dell'anziana signora e capisce che è ora di ritirarsi <Comunque come mi ha chiesto tua nonna, ho fatto pulire la casa e riempire frigo e dispensa, se avete fame il riso è pronto nella vaporiera e c'è una buona zuppa di daikon che vi aspetta.> dice rivolgendosi velocemente a Bong, la ringrazio con un inchino e lei ci lascia ridacchiando sommessamente. <Chi era, Bong!> <Una vecchia amica di mia nonna...Ha fame?> annuisco <Io ho sempre fame! Dovresti averlo capito!> <In verità l'ho chiesto solo per conferma, ho visto il luccichio dei suoi occhi quando ha nominato la zuppa di daikon!> sorrido compiaciuta e mi avvio in cucina

<Dovresti darmi del tu...questo tono formale va bene in ufficio, qui siamo solo noi, potresti farlo?> Bong mi guarda perplesso mentre riempie le ciotole con la zuppa <Non mi sembra appropriato!> lo guardo accigliata <A me non sembra appropriato tutta questa situazione ma l'accetto! – Faccio un sorrisetto maligno - Quindi, da subito, basta formalità, mi chiami per nome questione chiusa!> non lo vedo molto convinto della cosa <Mangia e poi vai a dormire!> mi dice porgendomi la ciotola ed io mi sento decisamente soddisfatta.

<Yeogja...> <Mh!> <Posso chiederle un piacere?> lo guardo accigliata <Proprio non ce la fai a darmi del tu?> <No. È l'abitudine!> <Beh! Almeno hai tolto l'onorifico! È un passo in avanti.> sorride sommessamente <Allora! Cosa posso fare per te mio caro Bong-ssi?> <Avrei dovuto chiedervelo prima, ma va bene anche ora.> mi lancia un sacchetto contenente una scatola, la apro e controllo il contenuto "Tinta per capelli temporanea. Colore: Castano scuro". Leggo più di una volta, sbattendo le palpebre, non ci credo <Vuoi che mi tinga i capelli?> annuisce, prendo sacchetto e scatolo e gli e li lancio dietro <SCORDATELO!> logicamente li prende al volo <Non credo proprio! O fa da sola o ci penso io!> <Tu sei pazzo!> <Probabile, soprattutto perché ho accettato questo cazzo di lavoro da babysitter! – resto scioccata dalle sue parole non mi aveva mai parlato così – se per piacere diventa ragionevole vivremo meglio questo periodo. Le regole sono semplici:

1. Si tinge i capelli;

2. Mantiene un basso profilo;

3. Si attiene alle mie direttive;
4. Passa giornate in tutto relax

<Basso profilo? Tingere i capelli? Beh! Potevi, tanto per cominciare, non avvertire tua nonna della nostra presenza qui, non avremmo avuto "l'inaspettata" visita della "cara" signora Kim! Qualunque copertura avessi in mente, beh, caro il mio bodyguard, è sfumata! Secondo te domani i dintorni non sapranno già del tuo ritorno, con una ragazza, che non è...la tua ragazza, perché non riesci a darmi del tu e che soprattutto ha i capelli biondi e dei tratti a stento orientali?>

Bong resta a bocca aperta, purtroppo per lui tutto quello che ho detto è più che sensato, ha sbagliato dei calcoli fondamentali in tutto questo assurdo piano che non capisco ma ci deve essere un motivo più che valido per tutto questo <Se ritieni necessario che mi tinga i capelli, lo farò, se vuoi che resti in casa, lo farò. Però devi spiegarmi cosa succede o diventerò matta!> l'uomo abbassa la testa, non l'ho mai visto così in difficoltà <Non posso. Mi creda. È tutto per il suo bene.> il mio bene, dice! Il mio bene sarebbe sapere cosa cazzo succede <Odio le menzogne, lo sai! La mia vita è costellata di uomini che mi hanno mentito! Speravo che tu o per lo meno Jimin...ma che mi aspettavo, sono una povera illusa! Va bene! Mi tingerò i capelli!> la sua espressione è come sollevata <Non fare quell'espressione soddisfatta, con te ho chiuso! Non parlerò più con te.> La sua espressione ora è rassegnata ma annuisce <Come desidera, Yeogja-nim! Ad ogni azione ci sono conseguenze, è giusto!> prendo il sacchetto con la tinta e vado di sopra, in quella che sarà la mia stanza o la mia prigione per non so ancora quanto tempo. 

If I never met you [REVISIONE] #contestinvernale2022 #primopostoFFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora