58. Presentation

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<Smettila di tormentarti, il vestito non si allunga per miracolo! E comunque sei bellissima!> <Si, certo. Come no! Dovevo farmi consigliare da Tae, tu sei troppo audace nei vestiti che scegli per me! – continuo ad aggiustarmi i capelli ed il vestito, in maniera ossessiva – Ancora mi chiedo come diavolo hai fatto a convincermi> mi guarda con quella sua espressione da conquista [Dei! Quanto la odio quando fa così!] <Perché - mi fa l'occhiolino -sono bravo a farti...> per poco non mi strozzo <Shhhh! Zitto! – gli intimo con voce stridula - Se continui giro i tacchi e vado via!> fa un sorrisetto compiaciuto, si diverte a mettermi in difficoltà, poi indica verso qualcuno con la testa <Troppo tardi! Sono venuti a prenderci!> si dirige tutto tronfio verso un ragazzo che regge un cartello

Mr Jagiya

<Oh! Ben tornato Mr Jagiya! Vedo che ha portato la futura signora!> annuisce con un sorriso ebete <L'auto vi attende> <Avevo chiesto a mio fratello di far sparire quel cartello!> <Mi spiace Park-nim non ne ero stato informato.>

Entrati in auto vedo sul viso di Jimin un'espressione delusa <Cosa succede?> mi guarda con gli occhi da cucciolo <Pensavo ci fosse mio fratello> <Ci starà aspettando...Dov'è che dobbiamo andare?> Chiedo curiosa all'autista <I signori Park hanno prenotato una sala privata nel ristorante preferito della signora, però prima vi attendono a casa così potrete depositare i bagagli.> ecco che l'ansia inizia a crescere. A casa? Ed io mi presento con un vestito troppo corto e a mani vuote! <Park Jimin questa volta ti uccido!> mi guarda fintamente impaurito <Cosa ho fatto questa volta?> <A parte un abito poco consono a conoscere i miei futuri suoceri...> sorride soddisfatto <Allora mi sposi!> mi massaggio il ponte del naso esasperata <Se continui così, neanche sotto tortura! Poi non mi hai detto che passavamo da casa tua ed io ci sto andando a mani vuote! Ti rendi conto? Avrei dovuto farmi consigliare da Taehyungie!> Jimin mi guarda con una faccia indignata <Dovremo parlarne di questa tua confidenza con "quei due"!> <Io con te non parlo proprio di un bel niente! – poi mi rivolgo all'autista – Mi può consigliare un presente da portare ai genitori di questa testa bionda?> l'interpellato ci rivolge una rapida occhiata dallo specchietto, sorride guardando le guance gonfie di Jimin <Stiamo per passare avanti ad un negozio di frutta molto rinomato, Miss> sorrido soddisfatta <Si, perfetto!> gli dico, poco dopo siamo a destinazione, mi apre la portiera <Dove credi di andare?> dico a Jimin che cerca di venirmi dietro <Con te! Non voglio che vai sola!> gli agito le mani avanti al viso <E no! Il mio caro Idol riconoscibile a 100km di distanza! Tu resti qui, in auto, mi può accompagnare il bodyguard. Passa più inosservato!> Fa un'espressione contrariata così prima di andare gli lascio un piccolo bacio sulle labbra <Così non sentirai troppo la mia mancanza.> trenta minuti dopo sono di ritorno con il bodyguard che porta un mega cesto con tutta la frutta più costosa in commercio <Ma hai comprato tutto il negozio?> faccio spallucce e mi accomodo sul sedile <Così non penseranno che sono una cacciatrice di polli!> <Polli? Gli ho già detto che fai la traduttrice per l'HYBE, cosa c'entrano i polli?> mi schiaffeggio mentalmente, certe volte non capisco se mi prende in giro o il suo cervello va in blackout totale! <Siamo quasi arrivati.> annuncia l'autista <Cosa? Di già!> Jimin annuisce, sento stringermi le mani <Amore, sei perfetta, non preoccuparti, sono solo i miei genitori e mio fratello> la sua voce è dolce e rassicurante ma le sue mani gelate tradiscono la sua agitazione.

<Mamma, papà, lei è la mia Aura. Amore, loro sono mamma e papà, lui è mio fratello minore Jihyun> non riesco a controllare un'occhiata omicida, ma come diavolo mi ha presentata, supero il momento di imbarazzo, faccio un piccolo inchino e chiedo al bodyguard di passarmi il cesto <Signori Park mi chiamo Choi Aura, sono onorata di conoscervi, questo è un piccolo presente> mi giro poi verso il fratello più giovane di Jimin [Santa Cleopatra come gli somiglia] faccio un inchino ed un gran sorriso, anche se penso che risulti abbastanza forzato visto il mio imbarazzo. Il padre di Jimin mi sorride mentre prende il cesto, la madre continua a guardarmi, vorrei sparire all'istante, non sono mai stata presentata a nessuno, tanto meno ai miei potenziali suoceri e se non gli piaccio? Continuo a sorridere <Amore, vieni, sediamoci un po' in salotto che ne dici mamma?> Jimin cerca di cambiare il focus della madre <Certo, venite, accomodiamoci. Grazie per la frutta miss Choi.> quel, miss Choi, mi è suonato come una pugnalata o come "cerca dote", "ladra di figli", "spenna polli" e chi più ne ha più ne metta, forse sono paranoica. <Allora miss Choi, cosa fa di bello nella vita?> ecco che inizia l'inquisizione, guardo Jimin, mi aveva detto di aver già parlato con loro, faccio un respiro profondo, sorriso gentile e aggraziato <Signora, da fine gennaio lavoro alla HYBE come traduttrice esclusiva dei Bangtan...> mi fa un sorriso o era una smorfia? [Ecco da chi ha preso il carattere il Mochi] <Aveva avuto già esperienze del genere? Intendo - fa una pausa - lavorato con degli Idol, così famosi?> ecco che affonda il coltello <In verità, no. Alla HYBE cercavano una traduttrice in lingue occidentali, io sono per metà italiana – a questa mia affermazione vedo lo sguardo della signora saettare su Jimin ma lui non le dà peso – poi ho studiato varie lingue: inglese, francese e tedesco, sono anche traduttrice simultanea, quando sono venuta in Corea ho preso la maggior attestazione per il coreano, è come se fosse la mia prima lingua. Così alla HYBE il reclutatore ha pensato che potessi essere utile e Namjoon-ssi mi ha offerto un contratto esclusivo con i Bangtan.> ancora un sorriso o una smorfia? Non riesco a capire, sto andando in ansia <Prima cosa faceva?> Faccio un sorriso di circostanza <Signora sono anni che mi mantengo da sola dando lezioni di lingua, ho un piccolo appartamento di proprietà...> <Ora ne hai due Amore...> un altro sguardo omicida sfugge al mio controllo, non ci tenevo che la madre sapesse dell'appartamento che mi ha intestato il pazzo del mio fidanzato <Mamma, ascolta, Aura è una ragazza seria, lavora duro, lo sai benissimo che seguire i nostri ritmi non è facile, lei è stata sempre all'altezza, nonostante...me> <Cosa intendi figliolo?> <Intendo dire che non sono stato un soggetto facile da sopportare, l'ho messa sempre in difficoltà e trattata male...> <Jimin, non credo...> cerco di bloccare il fiume di parole che esce dalla adorabile bocca del mio ragazzo <No! Deve sapere...> sento le lacrime salirmi <Io voglio sposare questa meravigliosa donna, perché mi ha fatto capire cosa significa aver paura di perdere qualcuno, voler proteggere qualcuno e prendersi cura di qualcuno che non sono io. Voglio prendermi cura di lei per sempre e spero che accetti la mia proposta quando sarà il momento.> la signora Park lo guarda esterrefatta <Ancora non ha accettato?> la voce di Jihyun aumenta il momento di imbarazzo <In verità no!> dice il biondo con un po' di amarezza <Hyung non sei in grado di chiedere ad una donna di passare la vita con te?> Jimin gli fa una smorfia tenera. I miei occhi iniziano a vagare tra i presenti e si fermano su quelli della signora Park, sembra stranita da questa rivelazione, si alza all'improvviso e mi si avvicina <Vieni con me!> mi dice prendendomi per mano, la seguo senza fiatare ma sono atterrita. Mi porta in cucina <Siedi! – è decisamente una che sa farsi ascoltare ed io come un cucciolo obbediente mi siedo, la vedo dirigersi alla credenza e poi al frigorifero – Acqua? O preferisci qualcosa di più forte?> La guardo ad occhi sgranati <Acqua! Va bene l'acqua.> dico con voce insicura [preferirei del soju o altro, per superare questo momento!] <Io al posto tuo avrei chiesto del soju o qualcosa di più forte! Sai, quando fui presentata ai nonni di Jimin, i miei suoceri, stavo quasi per dare di stomaco e mio marito non era famoso come il mio Jimin!> sgrano gli occhi, ecco la conferma, Jimin è bipolare come la madre, bevo l'acqua <Seriamente non hai ancora accettato la proposta di mio figlio?> annuisco <Perché?> mi dice con un tono incredulo, sembra più delusa lei che Jimin <Scusa, ora sono curiosa. Tu ami mio figlio?> annuisco continuando a tenere il bicchiere vicino alle labbra <Allora non capisco – si tira i capelli in dietro, come fa Jimin - perché non vuoi sposarlo? È stato così pessimo come fidanzato?> scuoto la testa <No! È per la sua carriera – dico in un pigolio – non voglio che la nostra relazione rovini la sua posizione nei Bangtan e nei cuori dell'ARMY> la signora mi guarda sgranando gli occhi <Sei unica! Speravo di festeggiare una promessa di matrimonio ma, pazienza. Penso che gli risponderai al momento opportuno. Su! Andiamo ho voglia di pranzare e soprattutto di bere qualcosa. Tu no?> è una trappola Aura, se le dici si, ti prenderà per alcolizzata <Io...> <Non dirmi che non bevi? Come fai a resistere con tutti e sette?> con questa affermazione <Anche io ho bisogno di bere e non intendo acqua!> <Brava ragazza! Andremo d'accordo!>

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