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"forza Giorgia muoviti o perderemo l'aereo" mi disse urlando Riccardo, uno dei miei migliori amici "ho finito, metto le scarpe e ci sono" dissi prendendo la mia valigia e andai verso il mio migliore amico "finalmente" disse lui alzando per qualche secondo gli occhi al cielo.

Dopo un'ora e mezza di macchina finalmente arrivammo all'aeroporto di Malpensa "vedi che siamo in orario, anzi siamo anche in anticipo, non apriranno gli imbarchi per il nostro volo prima di un ora" dissi sendendomi su una delle seggioline in acciaio "meglio essere in anticipo che in ritardo" disse Riccardo sedendosi nel posto accanto al mio e io lo guardai male per quello che aveva detto poco prima "allora una volta arrivati a Buenos Aires noleggeremo un auto e andremo a Córdoba" mi spiego lui e io mi limitai ad annuire per poi estrarre un libro dal mio zaino per iniziare a leggerlo.

Finalmente dopo più di 19 ore e aver cambiato un paio di voli finalmente siamo arrivati a Buenos Aires, ora ci mancano solo circa 7 ore per arrivare e Córdoba "ora tu mi ricordi gentilmente perché ho accettato di accompagnarti in questo viaggio infinito" dissi posando la mia valigia nel bagagliaio "perché sei la mia migliore amica e mi vuoi un bene dell'anima" disse lui sorridendo e io scossi la testa in segno di disapprovazione e lui in risposta si mise a ridere accendendo la macchina e partendo.
Dopo all'incirca 4 ore in cui guidò Riccardo e nelle quali io ho dormito beatamente è arrivata l'ora di fare cambio, toccherà a me guidare per le restanti 3 ore che ci separano dall'arrivo.

Siamo appena arrivati in hotel e l'unico piano che ho per passare il resto della giornata è quello di farmi un bagno caldo infinito e dormire per tutto il resto della giornata.
Dopo aver fatto il check-in prendemmo l'ascensore e ci dirigemmo verso le nostre stanze "guarda dove ti ho portato" mi disse Riccardo felice "mi hai portata di nuovo al freddo quando finalmente un Italia cominciava l'estate" dissi ripensando al gradevole calore del sole che questa mattina illuminava Torino "dai su non fare tante storie che tra qualche ora dovremo uscire e finalmente scoprirai il perché ti ho portata con me" disse per poi sparire dietro la porta della sua stanza e così feci anche io.

Mi feci un lunghissimo bagno caldo e mi buttai sul letto e mi feci un bel riposino di circa un ora per poi iniziare a prepararmi perché tra mezz'ora circa finalmente Riccardo mi svelerà il motivo per il quale ha insistito così tanto per avermi qui.
Mi misi i miei amati jeans e sopra una felpa larga che spero mi tenga il più possibile caldo dato che qui in Argentina ora è inverno.
Feci appena in tempo a infilarmi le mie amate Jordan che Riccardo bussò alla mia porta "eccomi" dissi uscendo dalla stanza "allora ora posso sapere il motivo per cui mi hai tanto voluta qui?" chiesi curiosa "lo scoprirai quando arriveremo tra poco" mi rispose e io sospirai ormai sconfitta.

In auto mi persi a leggere il mio libro e non mia accorsi nemmeno finché Riccardo non mi richiamo "scusa ma cosa ci facciamo al centro dove si allena l'argentina?" chiesi non capendo "sai che io sono un giornalista sportivo, mi hanno affidato delle interviste importanti ai giocatori dell'Argentina e sai altrettanto bene che il mio spagnolo fa schifo quindi ti ho portata con me per aiutarmi in questo" mi spiegò "¿Así que me trajiste aquí solo para aprovecharte de mi español? (così tu mi hai portata qui solo per sfruttare il mio spagnolo?)" chiesi sorridendo sapendo che non avrebbe capito una parola di quello che gli avevo appena detto "vedi ecco perché ti ho portata, non ho capito nulla di quello che hai detto figurati se mi parla un madrelingua" mi disse ovvio e io scossi la testa scendendo dalla macchina.

"Bien, ahora vamos a ir a ver a los chicos para que empiecen a conocerse y a organizarse para las entrevistas" Ci disse il ragazzo dello staff che ci sta accompagnando all'interno del centro allenamento dell'argentina "cosa ha detto?" mi chiese sotto voce Riccardo "meno male che mi hai fatto venire, ha detto che ora ci porta dai ragazzi così ci possiamo iniziare a conoscere e possiamo iniziare a organizzarci per le interviste" dissi capendo il perché mi ha portato con lui, senza di me sarebbe stato spacciato.

Entrammo nella sala che veniva usata per le conferenze stampa e ci fecero sedere dietro al bancone con i microfono mentre tutti i giocatori erano seduti davanti a noi "Hola a todos yo soy Giorgia y él es Riccardo, él es el periodista que se ocupará de sus entrevistas mientras yo hago de traductora entre ustedes
(Ciao a tutti io sono Giorgia e lui è Riccardo, lui è il giornalista che si occuperà delle vostre interviste mentre io farò da traduttrice tra voi) " dissi a tutti.
Dopo aver parlato un po del progetto e iniziato a programmare le prime interviste ci alzammo per raggiungere i giocatori in modo da iniziare a conoscerci un po.
" hola yo soy messi" mi si presento stringendomi la mano "Sé quién es usted, Me siento honrada de conocerla (so bene chi è lei e sono onorata di conoscerla)" dissi ricambiando la stretta di mano "Háblame de ti, y el placer es mío (dammi pure del tu e il piacere è mio)" disse prima di andare via richiamato da De Paul uno degli attaccanti della selección "hola yo soy paulo" disse una voce alle mie spalle e subito capi di chi si trattasse "hola soy Giorgia, encantada de conocerte" dissi porgendigli la mano "per essere una chica italiana hablas muy bien el español (per essere una ragazza italiana parli molto bene lo spagnolo)" mi disse "gracias, l'ho studiato alle superiori e l'ho aprofondito da sola una volta terminati gli studi" spiegai "a abbiamo un autodidacta (autodidatta), si quiere approfondire i tuoi studi io sono disponibile come professore privato" disse facendomi l'occhiolino per poi raggiungere Higuain e altri sui compagni.

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora