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Finalmente la giornata era terminata ed io e paulo eravamo finalmente nel nostro letto "quanto mi è mancato questo letto" dissi coprendomi meglio "a me è mancato averti in questo letto, non mi piace addormentarmi e svegliarmi senza di te" disse paulo con un finto broncio che mi fece ridere "anche a me sei mancato" dissi cercando di avvicinarmi a lui ma con scarsi risultati "notte nena" disse lui avvicinandosi e baciandomi dolcemente "buona notte Pualito" risposi poggiando la mia testa sul suo petto prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

"Ferro e russo finché aspettiamo l'arrivo del cane anti bomba entrare a parlare con il proprietario di questo locale" ci disse il generale e noi subito entrammo nella struttura.
Ci avvicinammo al signore e iniziammo a porgli delle domande a cui non rispose non capendo l'inglese così dopo vari tentativi decidemmo di uscire e andare a parlare con il generale per far entrare qualcuno che parlava la sua lingua.
Dirigendoci all'uscita Russo mise un piede su una sorta di mina antiuomo casereccia e in pochi secondi senti un forte boato e poi il buio più assoluto.

Mi risveglia non so quanto tempo dopo sentendo dei dolori lancinanti in tutto il mio corpo, soprattutto alla gamba sinistra "ai...u..to" cercai di dire col poco fiato che avevo in corpo prima di perdere di nuovo i sensi

Mi svegliai sulla jeep mentre venivo trasportata al centro medico "tranquilla ora verrai stabilizzata al centro medico dell'accampamento e quando sarai fuori pericolo verrai portata in ospedale" mi disse un mio compagno "vedrai che andrà tutto bene, dove hai male?" Mi chiese "gamba.....sini.....stra" dissi prendendo profondi respiri tra una parola e l'altra, lui cerco il più si esaminare la mia gamba il più delicatamente possibile ma appena me la toccò lanciai un urlo di dolore e perso di nuovo i sensi

Mi risvegliai nell infermeria dell'accampamento "russo?" Chiesi quasi in un sussurro e quando vidi l'espressione delle persone che mi circondavano capì subito che non c'è l'aveva fatta, inizia a piangere, non doveva andare cosi.....

"Giorgia ti prego svegliati" senti dire da una voce in lontananza "Giorgia" "svegliati" "ti prego" senti la voce sempre più vicina e senti qualcuno scuotermi animatamente, mi svegliai di soprassalto e mi sedetti a letto.
"Stai bene?" Mi chiese subito paulo preoccupato ed io annuii "è stato solo un incubo" dissi cercando di scacciare dalla mia mente quelle immagini "cosa hai sognato" mi chiese ma io non risposi "è legato alla missione?" Io annui debolmente "se e quando vorrai raccontarmelo io sono qui per te" disse stringendomi tra le sue possenti braccia e dopo essermi tranquillizzata iniziai a spiegarmi "dove a essere una semplice ispezione..." iniziai a dire "non sei obbligata se non te la senti" disse staccandosi da me ma continuando a guardarmi negli occhi "voglio raccontartelo, ne ho bisogno per favore" dissi cercando la sua mano che lui prontamente prese nella sua "dicevo, doveva essere una semplice ispezione.... Una volta arrivati sul luogo notammo che il cane anti bomba non era ancora arrivato così il nostro superiore mando me ed un mio collega a parlare con un signore, dopo vari tentativi non riuscimmo a comunicare così decidemmo di tornare dal nostro superiore e far mandare qualcun altro a parlare, ma uscendo il mio collega ha pestato una sorta mina antiuomo che in pochi secondi ci fece saltare" presi una piccola pausa per riprendere fiato e scacciare le lacrime che minacciano di scendere "persi i sensi e mi risvegliai non so dopo quanto ma sveni di nuovo per via del dolore" dissi guadando la mia gamba e il braccio "quando mi risvegliai in ospedale la prima cosa che chiesi fu del mio compagno e mi dissero che purtroppo non c'è l'aveva fatta" le lacrime iniziarono a scendere copiose sulle mie guance e subito paulo si prodigò ad asciugarle "non serve se non...." Non lo lasciai finire e continuai a parlare "in quel momento i medici mi spiegarono anche la mia situazione e capì che avrei potuto perdere anche io la vita" vidi paulo rabbrividire a queste mie parole "e in tutto questo il mio primo pensiero andò a te, non ostante il modo in cui eravamo lasciati il mio amore per te non era mai diminuito anzi è cresciuto sempre di più e li su quel letto di ospedale mi sono immaginata la nostra ipotetica vita insieme, io e te in giro per il mondo, io e te da anziani, io e te a dirci di si davanti all'altare e alle persone che amiamo, io e te con dei piccoli dybalini in giro per casa. Se fosse successo il peggio non mi sarei mai perdonata per averti fatto soffrire, e ora con la mia decisone di partire per la missione ti ho fatto star male e non potrò mai perdonarmelo" confessai abbadando lo sguardo "innanzitutto mi dispiace moltissimo per quello che hai passato, e per quanto riguarda me non ti devi sentire in colpa, tu devi inseguire i tuoi sogni non devi preoccuparti per me e per quanto riguarda il nostro futuro insieme anche io ci immagino così, e ti prometto che un giorno ci diremo quel fatidico sì e avremo tanti bambini a correre in giro per casa" disse paulo con gli occhi lucidi e alle sue parole mi tornarono in mente le parole del medico "i dottori in America mi hanno consigliato di fare dei controlli prima di provare ad avere figli" dissi il più velocemente possibile "c'è qualcosa che non mi hai detto?" Chiese lui molto allarmato "quando sono arrivata all'ospedale mi hanno fatto vari controlli ed era sorto un piccolo problema che il dottore però non ha capito se fosse un problema dato dall'incidente e passeggero o no, mi dispiace paulo, mi dispiace di essere un peso per te e di non poterti dare quello che desideri" dissi prima di cadere in un pianto disperato "shhh, nena tranquilla" cerco di tranquillizzarmi lui stringendomi il più possibile al suo corpo fino a quasi impedirmi di respirare "calmati amore.... Faremo le dovute visite non preoccuparti, ora pensa a riprenderti al 100% e soprattutto non dire più certe cavolate per favore tu per me non sei e non sarai mai un peso e soprattutto tu mi dai tutto ciò che desidero, perché quello che desidero è una vita con te nenita" disse tenendomi sempre stretta a lui e lasciandomi un bacio in testa, ed io troppo stanca non risposi e mi lasciai coccolare dal suo respiro e dal suo battito del cuore.

"Posso farti una domanda?" Mi chiese una volta che mi calmai del tutto "certo paulo sai che puoi chiedermi tutto" dissi cercando il suo sguardo "perché non parli mai della tua famiglia?" Chiese preoccupato "non ho più una famiglia" dissi e fermai paulo prima che iniziasse a parlare "ho perso i nonni da piccola e quasi 14 anni ho perso mia mamma per un tumore mentre tre anni fa ho perso mio padre per un incidente stradale così sono rimasta sola" dissi semplicemente posando di nuovo la testa sul petto di paulo e guadando lo schermo della tv spento davanti a noi "non è giusto" disse con un tono arrabbiato e io subito mi alzai e lo guardai non capendo "non è giusto cazzo perché la vita deve essere così stronza con le persone che non lo meritano cazzo, non ti meriti tutto questo dolore ti prometto che da ora cercherò di farti essere felice ogni giorno e ti farò sentire una regina piccola mia" continuo ed io gli accarezzai dolcente una guancia e lui chiuse gli occhi beandosi del mio tocco "lo stai già facendo, con te sono sempre felice e da quando stiamo insieme mi hai sempre tratta da regina" dissi "ora scacciamo i brutti pensieri e dormiamo" lo baciai dolcemente prima di accoccolarmi di nuovo a lui "ora non sei più sola hai me" mi sussurrò all'orecchio "ora dormiamo, domani mattina voglio vederti di nuovo sorridente come sempre, buonas noche mi amor" mi disse paulo baciandomi prima sulle labbra e poi sulla fronte prima di addormentarci abbracciati


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SPAZIO AUTRICE

ragazz* cosa ne pensate di questo capitolo?????
Da una parte penso sia uno dei migliori che ho scritto dall'altra ho paura sia troppo sentimentale è pesante quindi fatemi sapere cosa ne pensate ❤️

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora