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Una volta tornati a casa paulo come sempre butto il suo borsone in entrata e si sedette sul divano "non dovresti buttare giù a lavare i vestiti e disfare il borsone" gli chiesi io "possiamo mettere da parte per un po' il tuo lato perfezionista e goderci un po' di tempo insieme? È più di un mese che non ci vediamo" disse lui facendo gli occhi "va bene ma dopo lo sistemi" dissi sedendomi accanto a lui "piaciuta la sorpresa?" disse riferendosi agli altri due gol che ha segnato nel secondo tempo e che mi ha dedicato "tanto, ma come facevi a sapere che avresti segnato ancora?" Chiesi riferendomi al discorso che mi aveva fatto dopo il primo tempo nel tunnel "non lo so, oggi è stato strano da quando siamo arrivati allo stadio ho avuto una strana sensazione e sentivo che quella per me sarebbe stata una bella partita, poi dopo il primo gol ti ho vista li sugli spalti con la mia maglia e ho capito tutto" disse sorridendomi e io lo guardai non capendo "mi sentivo così perché eri lì a guardarmi e fare il tifo per me, ho fatto tripletta perché il mio portafortuna era lì con me" disse tirandomi verso di lui e facendo poggiare la mia testa sul suo petto "non ti sei arrabbiato perché ti ho rubato una maglietta?" Chiesi "certo che no, poi sei bellissima col mio nome sulle spalle" rispose lasciandomi un dolce bacio sulla testa "ora che siamo a casa tranquilli mi puoi spiegare cosa hai fatto al braccio?" Mi chiese ma per fortuna il mio telefono inizio a squillare.
"Pronto Martina dimmi" chiesi rispondendo al telefono "okay va bene ci siamo, a dopo" dissi chiudendo e tornando accanto a paulo che mi guardò subito storto non capendo "dobbiamo preparaci hanno organizzato una cena al ristorante di Claudio" dissi andando verso la cabina armadio cercando qualcosa da mettermi "come mai?" Chiese lui prendendo un pantalone nero e una semplice maglia bianca "non lo so, magari per la vostra vittoria di oggi" ipotizzai io ma paulo non mi sembro convinto.
Scelsi un semplice vestito nero "amore mi aiuteresti a chiuderlo con un braccio solo non riesco" chiesi a paulo che era appena entrato in bagno "sei dimagrita in questo mese" disse lui chiudendomi là zio del vestito e poggiando le mani sui miei fianchi guardando attentamente il nostro riflesso nello specchio "lo so, il cibo che ci danno non è il massimo" risposi sorridendo e termindo di sistemarmi "sei scappata due volte ma quando ritorneremo a casa mi dovrai spiegare cosa è successo" disse aiutandomi a indossare il tutore che teneva il mio braccio fermo, io feci finta di nulla e andai a mettere le scarpe per uscire.

Arrivammo davanti al ristorante e notammo che tutti erano già arrivati, notai anche la macchina di Federico che era sempre in ritardo ma stasera era stranamente in anticipo.
Entrammo nel ristorante e Claudio ci accolse per poi portarci in una saletta privata, apri la porta ma all'interno era tutto buio, non feci tempo a dire nulla che la luce si accese e tutti urlarono "ben tornata".
Salutai e ringraziai tutti e poi finalmente mi sedetti e iniziai a mangiare accanto a paulo.

"Cosa hai combinato al braccio?" Mi chiese Claudio seduto accanto a me "l'ho chiesto due volte anche io ma non ho avuto risposta, magari tu sarai più fortunato" disse paulo ridendo "nulla di che davvero" dissi cercando di sviare il discorso "dai su racconta" mi incito Juan seguito dagli altri ragazzi "e va bene, va bene" dissi "il mio convoglio stava tornado verso l'accampamento dopo la missione quando la jeep davanti la mia prese con la ruota posteriore una mina che fece saltare in aria entrambe le macchine, per fortuna nessuno è morto, qualcuno ha avuto ferite più gravi ma io per fortuna me la sono cavata con poco" spiegai e vedi i volti preoccupati di tutti "e meno male che non era nulla" mi canzono Claudio facendomi ridere, mi girai per vedere come stesse paulo quando lo vidi uscire.

"Cosa succede?" Chiesi mettendomi accanto a lui fuori dal ristorante, ma lui non rispose "hey" cercai di richiamare la sua attenzione ma lui continuava a tenere il suo sguardo per terra "paulo, per favore guardami" dissi e lui dopo pochi secondi mi abbraccio, in uno dì quegli abbracci che ti rompono le ossa, mi faceva un po' male il braccio ma non dissi nulla, paulo aveva estremamente bisogno di quell'abbraccio "tranquillo, sono qui, sto bene" dissi accarezzandogli la schiena con la mano sana "scusa ti ho fatto male ?" Chiese staccandosi riferendosi al braccio "un po', ma non fa nulla, ora mi dici cosa succede?" Chiesi avvicinandomi a lui "da quando mi hai detto che volevi partite per la missione mi è subito salita la paura che potesse succederti qualcosa e dopo la tua partenza questa paura è raddoppiata e dopo aver sentito quello che è successo....." ammise lui "ma io sto bene, sono qui con te e sto bene" dissi accarezzandogli la guancia "quando starai meglio ripartirai ?" Mi chiese puntando i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei "ancora non lo so, non so nemmeno cosa dovrò fare al braccio quindi" dissi ridendo e facendo finalmente ridere anche lui "dai ora andiamo dagli altri" dissi prendendolo per mano e tornado all'interno del ristorante.

Una volta tornati finalmente a casa mi feci una veloce doccia e finalmente mi buttai nel letto accanto a paulo "nena quando hai la visita per il braccio?" Mi chiese sistemandosi meglio "domani mattina" dissi spengendo la luce sul mio comodino "perfetto io domani ho la giornata libera quindi posso accompagnarti" disse spegnendo anche lui la luce sul suo comodino "non serve" dissi io "invece si, ora riposa che ne hai bisogno" disse lasciandomi un bacio a stampo "buona notte" risposi.

Dopo aver tentato più volte di trovare una posizione comoda mi rigirai per la millesima volta "mi amor ¿que pasa?" Mi chiese paulo con voce stanca "non riesco a trovare una posizione comoda scusa, ora mi alzo e ti lascio riposare" dissi cercando di alzarmi ma paulo mi prese per mano "ferma" disse alzandosi e venendo dalla mia parte del letto "vai dalla mia parte" mi ordino e io feci come disse non capendo, paulo si sdraio al mio posto e mi attiro tra le sue braccia "ora sei comoda?" Mi chiese "io si ma tu?" Chiesi guardandolo negli occhi "l'importante è che tu sia comoda" disse baciandomi "come hai fatto?" Gli chiesi accoccolandomi meglio sul suo petto "a fare cosa, a capire come saresti stata comoda ?" Mi chiese ed io mi limitai ad annuire "da quando ci siamo conosciuti hai sempre dormito con la testa sul mio petto anche con 40 gradi e non potevo certo permettere a un braccio dolorante di non farti dormire" mi rispose ridendo "mi conosci troppo bene, ti amo" dissi baciandolo dolcemente "ora dormiamo, non oso immaginare quante ore sono che non dormi" disse accarezzandomi la schiena "all'incirca due giorni" ammisi "allora forza, devi assolutamente riposare" disse facendomi ridere

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora