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Gio pov

Dopo essermi sistemata come meglio potevo e con non poca fatica riuscì a spostarmi dalla carrozzina al letto.
Passai un po' di tempo a leggere e a rispondere a tutti i messaggi a cui non avevo risposto negli scorsi giorni finché non mi ricordai che era arrivata l'ora di cambiare la medicazione alla gamba così piano piano presi tutto quello che mi serviva e lo misi accanto a me nel letto.
Lentamente levai le bende e le garze dalla gamba e per la prima volta vidi bene i tagli e di conseguenza le cicatrici che mi sarebbero rimaste, per l'operazione mi hanno dovuto fare diversi tagli ma quello più brutto e più lungo è quello sul ginocchio.
scacciai via questi pensieri ed iniziai a disinfettare la gamba ma con scarsi risultati, per quanto mi sforzassi non riuscivo a fare quello che i dottori mi avevano spiegato, non potendo muovere il ginocchio e avendo ancora la spalla ed il braccio bloccati dal tutore ogni movimento sembrava impossibile.
Dopo vari tentativi e qualche imprecazione sbuffai e mi appoggiai con la schiena alla testiera del letto
"Tutto bene?" Mi chiese paulo entrando nella stanza ed io subito mi affrettai a coprire col lenzuolo la gamba "si perché?" Chiesi facendo finta di nulla "ti ho sentita lamentare per qualcosa" disse lui avvicinandosi a me "non è successo nulla tranquillo" dissi sperando che se ne andasse "possiamo parlare?" Mi chiese "no adesso no magari più tardi" risposi fredda e lui con un espressione triste in volto uscì dalla stanza.
Tentai di nuovo di medicarmi la ferita ma ogni movimento mi costa fatica ed estrema lentezza e goffaggine "nena ti ho portato il pranzo" disse paulo aprendo la porta con un vassoio in mano "non serviva sarei venuta io in cucina" dissi ringraziando paulo per il gesto carino "vuoi una mano?" Mi chiese subito vedendomi alle prese con la gamba "no tranquillo ci riesco" dissi cercando di fargli vedere che potevo farlo da sola ma appena spostai di poco il ginocchio senti una fitta di dolore in tutta la gamba "cazzo" imprecai "dai a me" disse paulo sedendosi accanto a me e prendendo il cotone col disinfettante
"Non serve che mi aiuti" dissi cercando di prendere dalle sue mani il cotone "invece si, ora stai ferma e non preoccuparti" mi rispose lui continuando attentamente a medicarmi preoccupandosi sempre di non farmi male "non c'era bisogno che mi aiutassi" lo ringraziai "l'ho fatto volentieri" rispose lui mettendo al loro posto le cose che avevo portato sul letto per poi uscire dalla stanza a testa bassa "paulo, se ti va possiamo parlare" lo richiamami io prima che uscisse dalla porta "davvero?" Chiese lui sorridendo ed io annui.

"Cosa vuoi sapere?" Mi chiese sedendosi accanto a me sul letto "cosa c'è stato tra te e quella modella Argentina?" Chiesi cercando di mascherare il più possibile la mia preoccupazione "nulla di quello che i giornali hanno riportato e vogliono far credere" spiego ed io lo guardai non capendo "la sera in cui abbiamo litigato sono andato in un bar per bere qualcosa l'ultima cosa che ricordo è di me che parlo col barista e poi mi sono svegliato a casa di quella ragazza" inizio a dire "il giorno dopo tornai a casa e non ti trovai, cercai di ricordare in tutti i modi cosa era successo ma nulla così grazie ad un suo messaggio riuscì a ricontattare la ragazza e andai da lei a chiederle spiegazioni" continuo "e quindi? Siete andati a letto insieme?" Chiesi con tono stizzito "mi ha raccontato che abbiamo parlato un po' e lei voleva avere altro da me ma ogni volta che mi avvicinavo la chiamavo col tuo nome così le si arrabbiò e mi lascio dormire" mi spiego avvicinandosi sempre di più a me "quindi vuoi dirmi che non avete fatto nulla" chiesi sbalordita "no, la mia testa pensava sempre e solo a te" rispose osservandomi attentamente, quasi come a voler leggere il mio pensiero "perché sei corso da me visto il modo in cui ci eravamo lasciati prima della mia partenza ?" Cambiai discorso, nella mia testa c'erano troppe domande in cerca di risposta "ma che domande sono, appena ho ricevuto la notizia sono partito, come potevo non venire da te. Si è vero ci eravamo lasciati male, per colpa mia tra l'altro, ma questo non cambia assolutamente quello che provo per te" disse avvicinandosi a me e cercando di lasciarmi un bacio sulle labbra "non possiamo" risposi secca spostando la testa "perché? pensavo avessimo risolto" disse dispiaciuto "si è vero abbiamo chiarito ma non possiamo tornare insieme" dissi cercando si sembrare il più convita possibile anche se in realtà avrei solo voluto scoppiate a piangere "perché? Io ti amo e sono più che sicuro che anche tu provi lo stesso, cosa è successo? Quel militare da quattro soldi cosa ti ha detto per farti cambiare idea?" Chiese lui alterato "lui non c'entra nulla non mi ha detto nulla" spiegai io "allora cosa ti ha fatto cambiare idea?" Mi chiese di nuovo "oltre a quello che è successo tra di noi al momento non voglio stare con nessuno" dissi sperando di terminare qui la conversazione "nena, io non penso assolutamente quello che ho detto quella sera, il giorno in cui sei partita sono corso all'aeroporto per chiarire con te e salutarti ma eri già partita. So perfettamente che per te quella missione è stata importante..." "ma non più importante di te" lo interruppi io "lo so, per questo ti chiedo di nuovo scusa, mi potrai mai perdonare ?" Mi chiese avvicinando pericolosamente il suo volto al mio "si" risposi senza tanti giri di parole e lui poso delicatamente le sue labbra sulle mie per poi stringermi dolcemente tra le sue braccia stando attento a non farmi male "ora se non ti dispiace ho bisogno di riposare un po'" dissi appena paulo si staccò da me e subito lui si alzò e venne dal mio lato del letto per prendermi in braccio "dove mi stai portando?" Chiesi non capendo "a letto" rispose ovvio "ti ho già detto che starò nella stanza degli ospiti" dissi e lui si bloccò tenendomi sempre stretta tra le braccia "perché? Perché non può tornare tutto come prima? Abbiamo chiarito no?" Chiese lui con un misto di rabbia e tristezza nella voce "paulo al momento non voglio stare con nessuno" dissi e lui entro nella sua camera e mi poso delicatamente sul letto "perché dici questo, io ti amo e sono certo che anche tu mi ami" disse "non voglio essere un peso per te" risposi "un peso?" Chiese lui non capendo "dai paulo guardami, sono bloccata su una sedia a rotelle per i prossimi mesi dovrò rincominciare a camminare e dio solo sa quanto ci vorrà e non posso farti passare tutto questo" dissi cercando un modo per andarmene da questa stanza ma mi resi conto che la mia carrozzina era rimasta nell'altra stanza "Giorgia guardami" disse prendendo il mio viso tra le mani e facendo incastrare i nostri sguardi "tutto questo è solo un momento e presto o tardi passerà permettimi però di starti accanto. Non mi importa se per i prossimi due messi girerai in sedia a rotelle o con le stampelle se per un periodo zoppicherai non mi importa l'unica cosa che mi importa è che tu stia bene " disse e automaticamente sul mio volto apparve un sorriso "però ho una domanda da farti" "certo dimmi tutto" dissi io "tu provi ancora qualcosa per me?" Chiese lui preoccupato ed io lo guardai sorpresa "paulo ma che domande sono?" Chiesi e lo vidi abbassare lo sguardo triste e un sorrisetto divertito si fece spazio sul mio volto "certo che ti amo ancora come potrei non amarti" dissi ridendo e lui subito mi guardò per poi baciarmi con passione.

"Non hai idea di quanto mi sei mancata" disse paulo mentre mi accarezzava dolcemente i capelli "anche tu mi sei mancato tanto" dissi voltando leggermente il viso e poggiando il mento sul suo petto per guardarlo meglio "sono contento che tu ti stia riprendendo, mi hai fatto spaventare, tanto" disse accarezzando dolcemente il livido sul mio zigomo " mi dispiace" dissi cercando di nascondere il viso nell incavo del suo collo ma lui mi fermo per posare le sue labbra sulle mie "ora non ti dovrai più preoccupare" dissi semplicemente e vidi il suo sorriso divertente più grande "non partirai più?" Mi chiese e io scossi la testa "davvero?" "Si, molto probabilmente dopo il mio incidente non mi potrebbero più dare il permesso per partire ma anche se lo avessi non partirei più, ho capito dove voglio stare" dissi stringendomi più a lui

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora