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Mi sveglia sentendo un peso sul petto, lentamente apri gli occhi abituandomi alla luce presente nella stanza, come sempre Paulo prima di venire a letto si era dimenticato di chiudere le persiane.
Vidi che il peso che sentivo sul petto era Paulo, era così bello mentre dormiva, mi soffermai a guardare il suo volto ed i suoi lineamenti rilassati.
Mi dispiaceva svegliarlo, così cercai di alzarmi molto lentamente senza svegliare Paulo, scesi in cucina e iniziai a preparare la colazione pianificando tutte le cose da fare nella giornata.
"Buenos dias mi amor" disse Paulo alle mie spalle "buon giorno amore" dissi girandomi leggermente per lasciargli un bacio a stampo "cosa stai facendo?" Chiese versandosi un bicchiere di succo di frutta "sto scrivendo tutte le cose che devo fare oggi e cerco di far quadrare tutto" risposi bevendo il primo di una lunghissima serie di caffè "da quanto tempo non ti prendi almeno una giornata di riposo?" Chiese sedendosi davanti a me e prendendo tra le mani la mia lista "di preciso non lo so ma credo più di un anno e mezzo, da quando ho iniziato il percorso in accademia non mi sono mai fermata" risposi e lui in risposta iniziò a strappare il foglio che teneva in mano "che fai?" Chiesi subito preoccupata "adesso tu vai di sopra e prepari la valigia per un paio di giorni e partiamo solo io e te, una piccola vacanza rilassante, senza studio e senza allenamenti solo coccole e relax" disse avvicinandosi a me "ma non possiamo partire così dal nulla queste cose vanno pianificate" dissi andando in ansia "non ti preoccupare, Ondo lo possiamo lasciare con in mio compagno che ha anche lui due cani e uno è della stessa razza di ondo" disse "il problema non è Ondo, o almeno non è solo lui il problema" risposi preoccupata "rispondi a una semplice domanda... ti fidi di me?" Mi chiese prendendo le mie mani e incastrando i miei occhi nei suoi "al 100%" risposi senza esitare nemmeno un secondo "bene allora fila di sopra e prepara la valigia mentre io faccio una chiamata, e mi raccomando metti anche qualcosa di pesante in valigia che non si sa mai" disse Paulo facendomi l'occhiolino e io ridendo andai al piano superiore.
Inizia a fare la valigia buttando dentro un po' di cose a caso dato che non avevo la minima idea di dove saremmo finiti.

"Bene tra poco scoprirai dove voglio portarti, ma solo perché lo leggerai sul gate" disse Paulo ridendo, durante tutto il viaggio fino all'aeroporto gli avrò chiesto un centinaio di volte dove voleva portarmi ma non mi aveva mai risposto "si finalmente saprò dove andremo" dissi felice come una bambina.
Arrivati quasi davanti al gate Paulo mi copro gli occhi con le mani e mi fece fare qualche passo in avanti "bene ora puoi vedere" disse levando le mani, dopo qualche secondo misi a fuoco la scritta davanti a me "davvero?" Chiesi guardando Paulo "certo bimba si vola a Londra" disse e io lo abbracciai subito.
Salimmo finalmente sull'aereo e ci sedemmo ai nostri posti "come mai hai deciso di portarmi proprio a Londra?" Chiesi curiosa "lo scoprirai più tardi, ora rilassati e goditi il viaggio" disse Paulo lasciandomi un bacio tra i capelli e io poggiai la testa sulla sua spalla guardando fuori dal finestrino.

"Amore siamo arrivati" dissi svegliando dolcemente Paulo "durante il viaggio hai studiato?" Chiese prendendo il libro che avevo sulle gambe "tu dormivi e io non avevo molto da fare" dissi giustificandomi "uhm va bene, ma solo perché io ho dormito, ora questo lo tengo io e non dovrai pensare a nulla finché non torneremo a casa" disse e io annui per poi baciarlo.
Scendemmo dall'aereo e dopo aver recuperato le nostre valigie Paulo chiamo un taxi che ci porto in hotel "è tutto meraviglioso" dissi guardandomi intorno incantata "non dovevi fare tutto questo" gli dissi "e invece sì, avevi bisogno di una vacanza e poi sai bene che io per te farei di tutto" disse baciandomi e facendomi cadere con lui sul comodo letto.

"Bene direi che è arrivata l'ora di uscire a vedere un po' la città" dissi sedendomi al bordo del letto "perché non ti va di restare ancora qui con me a farci le coccole o fare un bel bagno caldo" disse lui con un sorrisino pervertito e io risi "le tue idee non sono male ma preferisco sempre visitare la città" dissi alzandomi dal latte e Paulo mi segui a ruota "ai suoi ordini principessa" disse lui ridendo e io lo guardai male, sapeva benissimo quanto odiassi essere chiamata principessa.

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora