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Paulo pov

Una volta arrivato a Miami mi precipitai nell'hotel che Federico mi aveva aiutato a prenotare e lasciai giù la valigia per poi precipitarmi in ospedale da Giorgia.

Dopo aver chiesto a un infermiere mi trovai davanti alla porta della stanza di Giorgia, presi un bel respiro e lentamente apri la porta della stanza.
Quando la vidi su quel letto il mio cuore si ruppe, la sua pelle era più bianca del solito e ricoperta da lividi, aveva una caviglia ingessata e uno strano aggeggiò sull'altra ed un tutore al braccio.
Entrai silenziosamente nella stanza e mi sedetti accanto a lei.

"Paulo" senti dire debolmente, ma vidi con gli occhi socchiusi e con un espressione confusa "hey, come stai?" Le chiesi stringendole più forte la mano che le avevo preso da quando ero entrato nella stanza qualche ora prima "stanca" rispose lei sempre con un filo di voce "risposati allora" le dissi e lei annui debolmente chiudendo di nuovo gli occhi.
Vederla così mi faceva male, ho sempre visto Giorgia sorridente e sempre in movimento vederla bloccata su un letto di ospedale quasi incosciente mi spezzava il cuore.

"Piccola gio sono arri...." Disse un ragazzo in divisa entrando nella stanza "scusa non credevo ti avessero contatto" disse il ragazzo "sono nei contatti di emergenza di Giorgia" risposi cercando di mantenere la calma "lo sei ancora?" Mi chiese ed io lo guardai male non capendo "dopo tutto quello che è successo dove hai trovato il coraggio di presentarti qui?" Mi chiese e io subito mi alzai e andai davanti a lui "tu non sai niente" gli dissi alzando il tono di voce "invece Giorgia mi ha raccontato tutto, ora esci da questa stanza" disse "no io rimango dove sono" risposi "esci subito" disse lui alzando ancora di più il tono di voce "cosa succede qui?" Chiese un infermiera interrompendo la nostra lite "questo ragazzo non dovrebbe essere qui, e non vuole uscire" disse il ragazzo in divisa "la prego gentilmente di uscire" disse l'infermiera voltandosi verso di me "ma..." cercai di dire "la prego di uscire" disse indicandomi la porta.
Uscì dalla stanza e mi sedetti sulla seggiolina appena fuori la porta.
Tirai fuori dalla tasca e risposi a tutti i messaggi a cui non avevo risposto da quando ero partito

Berna: hey come va? Lei come sta?

Paulo: male

Berna: male lei o te ?

Paulo: entrambi

Berna: lei perché? Cos ha ?

Paulo: ha il corpo ricoperto di lividi, una caviglia ingessata uno strano coso nell'altro ginocchio un tutore al braccio e a quanto ho capito una contusione alla costola

Berna: oddio, è cosciente?

Paulo: a tratti, è molto stanca e provata ma i medici dicono sia normale

Berna: tu perché stai male?

Paulo: è entrato in stanza il ragazzo della foto su insta e mi ha praticamente cacciato dalla stanza, si è messo ad urlarmi conto ed è intervenuta un infermiera che ha dato ragione a lui, ovviamente è lui quello in divisa

Berna: 🤦🏼‍♂️🤦🏼‍♂️ ora dove sei?

Paulo: seduto sulla sedia accanto alla porta della sua stanza
Non vado da nessuna parte senza di lei

Berna: non fare cavolate e tieni aggiornato su come sta

Lèssi il messaggio di Federico e rimisi il cellulare in tasca e mi persi nei miei pensieri.

Senti un rumore provenire dalla stanza così mi alzai e senti subito Giorgia chiamarmi così corsi subito nella stanza "sono qui" disse mettendomi al suo fianco "va tutto bene?" Chiesi e lei annui debolmente con la testa per poi richiudere gli occhi "esci da qui" disse di nuovo il ragazzo in divisa "no, io non mi muovo da qui" risposi convinto sedendomi sulla sedia dove stavo prima "invece te ne devi andare lei non ti vuole" rispose lui arrabbiato "può restare" disse Giorgia debolmente "sei tu che te ne devi andare" continuo guardando il ragazzo che senza dire nulla se ne andò sbattendo la porta.
"Come ti senti?" Chiesi dolcemente "dolorante e stanca" rispose facendo un piccolo sorriso "riposati allora" le dissi accarezzandole la mano e dopo poco si addormentò e io feci la stessa cosa.

"Paulo" "paulo" mi svegliai di soprassalto "che succede?" Chiesi ancora prima di mettere a fuoco la diguasta di Giorgia "puoi chiamare l'infermiera per favore" disse e capì subito che stava piangendo così mi precipitai a cercare un dottore.
"Cosa succede?" Disse il dottore entrando nella stanza "la gamba mi fa malissimo" spiego Giorgia tentando di trattenere le lacrime che silenziosamente le solcavano le guance "ora ti darò degli antidolorifici tramite flebo e vedrai che starai subito meglio" la rassicurò il dottore.

"Va un po' meglio?" Le chiesi, ormai erano passati quasi dieci minuti da quando il medico le aveva somministrato l'antidolorifico "un po' si" rispose lei con voce tremante "per distrarti un po' ti va di parlare di qualcosa?" Chiesi "usi i miei insegnamenti contro di me Dybala?" Disse lei accensando un sorriso, era stata lei ad insegnarmi che a volte la miglior arma per sentirsi meglio era trovare qualcosa con cui distrarsi e non pensare "si" risposi ridendo "di cosa vuoi parlare?" Le chiesi di nuovo "come stanno andando le partite?" Mi chiese "così così, le ultime non bene però la squadra sta combattendo per tornare a vincere" le risposi "e come mai tu indossi il completo della Juventus?" Chiese e mi accorsi solo ora che indossavo anche i pantaloni e la camicia del completo elegante della squadra "quando il tuo superiore mi ha chiamato eravamo a metà di una partita e sono partito il più velocemente possibile e non mi sono cambiato" risposi ridendo e facendo finalmente ridere anche lei.
"Paulo ma perché sei qui? Perché sei corso fino a qui dopo il modo in cui ci siamo lasciati?" Chiese incastrando i suoi occhi verdi nei miei "perché quella sera ho detto e fatto una marea di stronzate" le risposi "l'importante è che tu ne sia consapevole " continuo lei "si, e credimi con Orina non è successo nulla...." Cercai di spiegarle ma mi interruppe "non serve, lei è Argentina, è una modella ed ha altre mille cose più di me, però continuo a non capire perché tu sia qui" disse "lei non ha assolutamente nulla più di te e tra di noi non è successo assolutamente nulla" spiegai "non è il momento di darmi spiegazioni" disse lei "va bene, ne riparleremo quando te la sentirai e comunque sono qui perché è esattamente qui che devo e voglio stare, accanto a te" le spiegai prendergli la mano e lasciandoci un delicato bacio sopra

Quel maledetto sorriso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora