CAPITOLO 21 - Io Ci Sarò

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Io e Giuly eravamo praticamente paralizzati dalla paura. Quei rumori... c'era davvero qualcuno lì, oltre a noi. L'idea di andare a vedere ci terrorizzava, ma allo stesso tempo sembrava l'unica cosa da fare, soprattutto visto che eravamo armati.
«E se fosse quella donna dell'altra volta?» pensai, il cuore mi batteva all'impazzata. Se fosse stata davvero lei, saremmo stati spacciati. Valeva la pena rischiare? Giuly mi sembrava fuori di sé, non sapeva nemmeno lei cosa stesse facendo. Era già riuscita a metterci in pericolo una volta, e chiunque poteva sbucare fuori da un momento all'altro.
In preda all'ansia, la presi per mano con forza e la tirai indietro, cercando di fermarla prima che commettesse un altro errore.

Alex:
"Aspetta." Le bisbigliai.

Giuly:
"Alex, cosa fai?"

Alex:
"Secondo te? Provo a rimanere in vita. Sai, dovresti provarci anche tu, invece di andare in faccia al pericolo senza sapere cosa ci possa essere. Senti, ho un piano. Siccome a te piace fare rumore, nascondiamoci qui e buttiamo qualcosa, poi aspettiamo, se a quella persona interessiamo davvero dovrebbe venire a controllare cosa succede, no?"

Giuly:
"Uhm... va bene."

Ancora non ci credevo. Per una volta, mi aveva ascoltato. Non aveva seguito il suo istinto come faceva sempre, convinta che non l'avrebbe mai tradita. Stavolta, però, era diversa. Ci guardammo intorno, cercando qualcosa che potesse aiutarci a nasconderci. In un angolo della stanza c'era un piccolo mobile coperto da un grande telo bianco opaco. Sembrava perfetto per noi, così lo tirammo via e lo sistemammo sopra un tavolo in fondo alla stanza. Ci accovacciammo sotto di esso, facendo attenzione a non sbattere la testa, e con un dito sollevammo leggermente il bordo del telo per scrutare l'ambiente circostante.
Il rumore dei passi si faceva sempre più vicino, sempre più inquietante. Per distrarre chiunque fosse lì, trovammo un grande contenitore rotondo di metallo, probabilmente usato per esperimenti. Giuly uscì velocemente dal nostro nascondiglio, si affacciò dalla porta, guardando a destra e sinistra come se stesse per attraversare una strada deserta. Poi, con un gesto deciso, lanciò il contenitore contro il muro. Il forte rumore rimbombò per tutta la stanza. Senza perdere tempo, tornò a nascondersi rapidamente sotto il tavolo.
I passi si fecero ancora più forti. Chiunque fosse, ci aveva sentiti. Ogni passo era un colpo sordo e minaccioso, sempre più vicino, sempre più intenso. L'eco dei passi riempiva la stanza, finché all'improvviso tutto si fermò. Un silenzio teso e innaturale avvolse l'aria. Il tempo sembrava essersi congelato. Poi, una piccola ombra si mosse sul pavimento. Era un gatto, che camminava con movimenti silenziosi e aggraziati, miagolando debolmente alla nostra presenza. Ma non poteva essere solo lui. Restammo nascosti, immobili, con il cuore in gola, aspettando che qualcosa di peggio accadesse.

Uomo:
"Ehi, bel micetto, cosa succede? Hai fame, eh?" Disse una voce con tono dolce e scherzoso. "Sfortunatamente oggi non ho niente da darti."

Io balzai da terra con uno scatto, non potevo credere ai miei occhi.

Giuly:
"Alex, cosa fai?!"

Alex:
"Ma... ma lei è-"

Uomo:
"Sì, sono io."

Alex:
"Giuly, lui è l'uomo di cui ti parlavo, quello che mi ha aiutato ad allenarmi e mi ha dato la forza per andare avanti. Senza di lui non sarei mai riuscito a uccidere quella donna."

Giuly:
"Ah, ma... davvero? È davvero un piacere conoscerla allora."

Uomo:
"Piacere mio. Tu sei quella Giuly di cui mi parlava? Stareste molto bene insieme, lo sapete? Ve lo dice il vecchio."

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora