CAPITOLO 22 - Al Sicuro

54 10 1
                                    


« Prima di descrivere noi stessi come pazzi
bisogna ammettere che facciamo parte di un mondo distorto. »

‎ ‎

Uomo:
"Era una tranquilla giornata, io sedevo in un bar a una decina di chilometri dalla città, dove venivo spesso anche con mia moglie. Mi gustavo un delizioso tramezzino prosciutto e formaggio con un amico che conoscevo da anni. Stavamo discutendo del più e del meno, evitando di parlare dei miei progetti di lavoro con lui, poiché volevo mantenere segrete alcune informazioni per la sicurezza di tutti. Era evidente che il mondo stesse cambiando, e quel giorno lo capimmo chiaramente quando avvenne l'incredibile. Ci fu una prima immensa scossa, seguita da una forte esplosione in lontananza. Era l'inizio di una guerra.
Ci rifugiammo tutti sotto ai tavoli mentre altre persone uscirono di corsa dal bar per andare a vedere cosa fosse successo. Tutto ciò che riuscivamo a vedere era solo fumo nero che si dilatava velocemente in tutta la città. Poco dopo, altre scosse seguirono, meno potenti ma comunque spaventose. Le persone andarono in panico, correndo ovunque senza sapere dove andare.
Migliaia di persone persero la vita solo il primo giorno. Ben otto città furono attaccate, un attentato organizzato da una setta di fanatici che cercavano di incutere timore a noi civili. Pretendevano il potere, chiedevano che ci unissimo a loro per salvarci dalla distruzione totale... almeno così dicevano.
Io non ci pensai nemmeno. Corsi fino qui, al quartier generale, e ci organizzammo rapidamente con armi ed equipaggiamento da guerra, ma qualcosa ci bloccò di colpo. Sul telegiornale mostrarono immagini in diretta di quell'accaduto e restammo quasi paralizzati. Quel disastro è passato alla storia come uno tra i peggiori mai avvenuti nella storia del mondo. Case rase al suolo, alberi e piante carbonizzate... tutto era opera di una sola persona.
Nessuno sapeva cosa sarebbe successo dopo, se il mondo sarebbe continuato a esistere o se tutto sarebbe stato ridotto in cenere. Ogni giorno le strade erano invase dalle urla disperate di chi aveva perso tutto: i propri cari, la propria casa, tutto ciò che amava. L'unica opzione era combattere. Ma contro chi? Contro cosa? Nessuno aveva una risposta chiara, finché lo stato non decise di rivelare la verità. Tutte le informazioni sull'esperimento segreto e i suoi devastanti effetti vennero svelate. L'umanità era ormai in ginocchio, ma con questa nuova conoscenza sembrava esserci una speranza. Una piccola crepa si era aperta in quella che sembrava una situazione disperata, e ora era il momento di agire. Non potevamo più permetterci di mollare. Dovevamo approfittare di questa faglia per fermare la minaccia che ci sovrastava."

Giuly:
"Cazzo..."

Uomo:
"Ora che sembra esserci una possibilità di salvezza, non dobbiamo arrenderci. Dobbiamo andare avanti e sfruttare questa opportunità per placare la minaccia."

Giuly:
"Già, Alex è la nostra ultima speranza."

Alex:
"È tutta colpa mia..."

Giuly:
"Ancora? Quante volte te lo dobbiamo ripetere?"

Alex:
"Non importa quante volte. La colpa rimarrà sempre la mia. Tutto è partito da me."

Giuly:
"Hai ucciso tu tutte quelle persone, con le tue mani?"

Alex:
"No, ma potevo evitarlo. Se solo non fossi stato così ingenuo all'inizio..."

Uomo:
"Sai, Alex... anch'io ero come te una volta. Un ragazzo che si dava sempre la colpa per tutto, vedeva solo il male nelle cose e si buttava giù da solo. Ma poi qualcosa mi ha fatto cambiare idea e mentalità. Sai come ho fatto?"

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora