CAPITOLO 15 - Lacrime

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Sono passati alcuni giorni da quando Giuly mi ha chiamato, ma quella scena continua a ronzarmi nella testa. Ho passato tutto il tempo a pensarci, a rimuginare, a rivivere ogni dettaglio. Nonostante tutte le difficoltà che ho affrontato, è stata lei l'unica a colpirmi davvero.

Mi sono chiesto più volte: «Ho sbagliato a comportarmi così con lei?» «È davvero come dice? Sono cambiato così tanto?».
Alla fine, credo che la colpa sia di entrambi. All'inizio, mi ha ingannato. Ho pensato che mi amasse davvero, ma poi si è messa con Luna. Ha finto di avere problemi a parlare, solo per nascondere che era stata lei a mandare quella lettera a Giuly. D'altra parte, devo ammettere che anch'io ho esagerato. A volte non riesco a controllare le emozioni, la rabbia mi consuma e agisco d'istinto, senza pensare. Credo che sia un problema comune: le emozioni ci spingono a fare ciò che vorremmo evitare. Ne sono consapevole, ma cosa serve a capirlo, se poi non riesco a trovare una soluzione? Perché sembra impossibile abbattere quella barriera invisibile che ci separa dalla felicità?

Non lo so, ormai mi sembra di non sapere più nulla. Mi riprometto sempre di cambiare, ma poi cado negli stessi errori, o peggioro le cose. Da quando Tom, il mio migliore amico, è morto, mi chiedo continuamente: «Quando finirà questa depressione? Arriverà mai un giorno in cui mi sentirò libero?». Forse no.

Questo è il periodo più buio della mia vita, nonostante abbia adottato un cucciolo e trovato una compagna. Eppure, non riesco più a provare quella gioia che un tempo sembrava così semplice da raggiungere.

Ma ora, voglio raccontare cosa è successo davvero quel giorno con Giuly, quasi due anni fa, quando mi ha invitato a uscire. Me lo ricordo come fosse ieri...

Nat:
"Sei sicuro di voler andare vestito così?"

Alex:
"Assolutamente. Giacca e cravatta vanno bene, è una cena a lume di candela, capisci? Sarà anche lei bellissima."

Nat:
"Ti piace molto, eh?"

Alex:
"Abbastanza da volerle regalare qualcosa."

Nat:
"Oh, davvero? Cosa le porterai?"

Alex:
"Ehm... avevo preparato un braccialetto e queste rose."

Nat:
"Seriamente?" Disse ridendo, quasi per sbeffeggiarmi.

Alex:
"Si, perché? Cosa c'è di male?"

Nat:
"Oggi le rose non valgono più, non le vuole nessuno. Non esistono più le donne romantiche di una volta, fidati. Poi conosco lei da più tempo di te."

Alex:
"Per me no. Lei si vede che è molto romantica, solo che lo nasconde.
Poi, almeno queste sono vere. Avevo intenzione di regalarle una rosa finta che ho trovato in un negozio l'altro giorno. Era molto simile alla rosa Juliet, una rosa rarissima, la più costosa al mondo."

Nat:
"Ok, si. Effettivamente è meglio quella vera. Poi quanto costerebbe un fiore del genere?"

Alex:
"La rosa Juliet? Sai almeno com'è fatta?"

Nat:
"Non ne ho la minima idea. Ho altri interessi rispetto a leggere libri sui fiori."

Alex:
"Allora aspetta, guarda. Qui da qualche parte avevo messo un libro di botanica, ti faccio leggere.
Vediamo un attimo. Dammi solo un secondo.
Ok, trovato! Allora..." Dissi schiarendomi un po' la voce.
"La rosa Juliet è una rosa arbustiva e rifiorente, che produce fiori profumati dalla primavera fino al tardo autunno. Il suo prezzo è di 3 milioni di dollari, che è il costo sostenuto dal famoso allevatore di rose David Austin per creare l'ibrido."

Nat:
"Cavolo. Un po' costosa."

Alex:
"Il fiore è-"

Nat:
"Si, ok, ho capito. Sei noioso."

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora