CAPITOLO 13 - Buio

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Mi avvicinai di nuovo a quell'uomo, avendo bene in mente cosa fare. Con un gesto deciso, poggiai il mento sul sedile di Giuly, e il signore strano si girò per guardarmi. Con calma e gentilezza, posò una mano sulla mia testa.

Sconosciuto:
"Allora? Cos'hai deciso?"

Alex:
"Va bene. Verrò con voi."

Giuly:
"Cosa?!"

Alex:
"Si, hai capito bene. Farò come dice."

Giuly:
"Cosa vuoi fare?! Non vedi che questo è solo uno di quei malati della setta che vuole sfruttarti?"

Sconosciuto:
"Abbassa la voce, o te la faccio abbassare io." Affermò minaccioso.

Alex:
"Fidati di me, non c'è altra scelta. Non possono essere così crudeli da distruggere il mondo o fare cose del genere. So cosa sto facendo, e se l'alternativa è lasciarti morire o farmi uccidere dalla polizia... preferisco fare così. Ma grazie lo stesso."

Giuly:
"No, Alex. Nessun grazie, lascia perdere questo pazzo. Ce la caveremo."

Sconosciuto:
"Bella, guarda che vi sento. Non sono mica sordo."

Alex:
"Mi dispiace tanto, ma ho già deciso. Non mi farai cambiare idea."

Giuly:
"Va bene allora. Se a te sta bene... allora sta bene anche a me."

Sconosciuto:
"Così mi piaci." Disse, ridacchiando un po' e guardandosi incessantemente intorno.
"Allora alla prossima stazione scendiamo insieme. Ah, e possono venire anche gli altri, tu e i tuoi amichetti insomma. Non possiamo mica lasciarli tutti qui da soli, no? Verrebbero subito a cercarvi."

Giuly:
"Va bene."

Sconosciuto:
"Perfetto allora. Torna al tuo posto."

Alex:
"Subito."

Tornai a sedermi accanto alla ragazza misteriosa, che era rimasta impassibile e silenziosa per tutto il viaggio. Mi chiedevo cosa nascondesse e perché fosse trattata in quel modo. Forse era timida, oppure aveva qualche particolare difficoltà comunicativa. Decisi di osservarla meglio.
Poi, all'improvviso...

Ragazza:
"Che sta succedendo?"

Non credevo alle mie orecchie. Ha parlato! Quella ragazza che non mi ha detto una sola parola in tutto il viaggio mi ha davvero rivolto la parola. Ero sconvolto.

Alex:
"Quindi sai parlare?"

La vedevo molto agitata. Lei mi guardò soltanto, non rispose neanche.

Alex:
"Comunque è una lunga storia, non c'è davvero tempo per spiegare. Tu fai ciò che ti diciamo, va bene?"

Ragazza:
"Ok."

Ogni volta che diceva qualcosa, provavo un'enorme sensazione di vuoto. Mi chiedevo cosa le passasse per la testa...

Nel frattempo, eravamo già arrivati e il treno iniziò a rallentare gradualmente. Il fragore dei freni e il leggero sobbalzo del convoglio aumentarono la mia ansia, come un vortice che stringeva il mio collo. Mi sentivo intrappolato in una situazione dalla quale non potevo sfuggire. Cosa avrei fatto nel caso la situazione fosse degenerata? La domanda martellava incessantemente nella mia mente. Non avevo la minima idea di come sarebbe potuto evolversi tutto, ma l'istinto mi spingeva a seguire quell'uomo.

Sconosciuto:
"Alex, voialtri, andiamo! Forza!"

Alex:
"Va bene."

Giuly:
"Nat, Leo, venite con noi!"

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora