Siamo tornati al punto di partenza. Dopo altre due notti insonni passate a riflettere, mi sono chiesto: «Cos'è cambiato davvero? A parte essere cresciuti, cosa è cambiato in tutti questi mesi?» La risposta più concisa era una sola: nulla. Niente è cambiato. Anzi, la situazione è solo peggiorata. Gli altri continuano a dirmi che non è così, che devo essere più ottimista, ma come si fa? Sono io troppo realista? È un male esserlo? Sì, no, forse. Non lo so. Quello che so è che non possiamo continuare in questo modo. Serve una soluzione, e serve adesso.
Poco dopo, mi resi conto di averne trovata una.Giuly:
"Ehi, Alex. Dove vai?"Alex:
"Esco un attimo, devo sbrigare una cosa, torno subito." Dissi prendendo il mio cappotto e infilandomi gli stivali da pioggia.Giuly:
"In questi giorni sei sempre più strano. Comunque attento, fuori piove a dirotto."Alex:
"Sì, sì. Lo so. Ok che mi manca mia madre, ma non serve che tu la sostituisca."Lei mi guardò trattenendo una risata. Non sapeva se ridere alla mia battuta o meno. In quel momento era seduta sul tavolo della cucina a giocare a scacchi con Nat.
Nat:
"E bam! Guarda un po'... addio torre! Te l'ho proprio fatta, eh?"Giuly:
"Ehm... Nat? Sai almeno come si gioca? I pedoni mangiano solo in obliquo, te l'ho già spiegato mille volte."Alex:
"Ciao ragazzi..." Sussurrai a bassissima voce.Nat:
"Ah, sì. Cavolo, hai ragione. Te l'ho detto, sono una frana a questi giochi da vecchi."Giuly:
"E se non stai attento sarà la tua regina a fare una brutta fine."Nat:
"Come? In che senso?"Giuly:
"Pensa bene a ciò che fai."Loro stavano giocando tranquillamente a scacchi. Dopo quella frase presi la chiave della macchina e uscii senza dire una parola, senza voltarmi. Salii in auto, chiusi lo sportello e rimasi lì, fermo, a fissare la casa per qualche secondo. Poi misi le mani sul volante e partii.
Guidavo in silenzio, l'unico suono era il ticchettio delle gocce di pioggia sul parabrezza. Il resto del mondo sembrava immobile. Mi chiesi: «Che senso ha affrettarsi? Non c'è più bisogno di andare a lavoro o a scuola, nessuno ha più appuntamenti, nessuno ha più nulla da fare davvero. Le persone più sagge restano chiuse in casa, sapendo che il pericolo è ovunque, sempre dietro l'angolo.»In macchina ho ancora quel vecchio DVD, lo metto sempre quando ho bisogno di rilassarmi. Due ore di musica per pianoforte, pura meraviglia. La pioggia in sottofondo, con quella musica, è una delle poche cose che riescono ancora a calmarmi e a portarmi lontano da quella vita.
So che quello che sto per fare è probabilmente sbagliato, ma non ci sono altre opzioni. Dire che ci sono altre soluzioni sarebbe una bugia. Abbiamo provato tutto. Tutto ciò che abbiamo fatto finora è stato girare intorno al problema, senza mai risolverlo. Ma ora... tutto è risolto.
Fermai la macchina in un ampio piazzale circondato da alberi. Era buio, la sola luce proveniva da un lampione lontano, e io mi allontanai sempre di più. Avevo lasciato un bigliettino in macchina per chiunque fosse venuto a cercarmi. Mi sedetti su una recinzione che sporgeva davanti a un burrone. Rimasi lì, paralizzato, per diversi minuti. Tutta la mia vita mi passò davanti agli occhi. Ero pronto. Dovevo solo... buttarmi.
Suicidandomi, tutto sarebbe finito. Nessun'altra preoccupazione. Quella donna avrebbe finalmente perso il suo potere, e nessuno avrebbe più potuto prenderlo. Il mondo sarebbe tornato esattamente com'era, nel giro di qualche anno... ma senza di me. Giuly avrebbe trovato qualcun altro da amare. Anche gli altri. Ci sarebbe stata la botta iniziale, ma poi sarebbe passata, ne ero certo.
Dunque, era ora di dire addio.
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Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1
Ciencia Ficción"Ero solo un ragazzo comune, uno come tanti... poi sono stato portato via. Mi hanno strappato via da lei e non l'ho più rivista. Le grida e i pianti delle persone risuonavano nella mia mente, impotenti di fronte a tutto ciò. Luci accecanti trafiggev...