CAPITOLO 29 - Convalescenza

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‎ATTO III

« Il destino può mutare, la nostra natura mai. »

- Arthur Schopenhauer

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Era una tranquilla giornata di pioggia, il tipo di pioggia fine e insistente che sembrava riflettere perfettamente il mio stato d'animo. Seduto su un'altalena in un parchetto abbandonato vicino a casa, sentivo il cigolio ritmico del dondolio che faceva da eco ai miei pensieri, come se amplificasse la malinconia che mi portavo dentro. Tirai su la zip della giacca fino al collo e infilai le mani nelle tasche, ormai diventate cubetti di ghiaccio. Sospirai, lasciando che la pioggia scivolasse lungo il cappuccio. Restai lì per qualche istante, avvolto dal silenzio, poi scesi dall'altalena con un balzo.
In lontananza, vidi Giuly che si avvicinava lentamente, il suo passo deciso e silenzioso nonostante la pioggia battente. Decisi di andarle incontro, curioso di sapere cosa volesse dirmi.

Giuly:
"Ohi Alex, non ci credo. Finalmente sei uscito da quella stanza."

Alex:
"Sì."

Giuly:
"Veramente, cazzo... non ci speravo più. Eri così triste e disperato che mi veniva da piangere anche solo a guardarti."

Alzai lo sguardo, feci un mezzo sorriso e poi lo abbassai di nuovo. Continuavo a fissare il suolo, come se ci fosse scritto qualcosa.

Giuly:
"Se vuoi, faccio venire anche Nat qui."

Alex:
"No, grazie."

Giuly:
"Dai."

Alex:
"No, davvero. Poi non avevate litigato?"

Giuly:
"Sì, ma gli ho spiegato tutto e ha capito. Ora sta dalla nostra parte."

Alex:
"Perché, prima stava contro di noi?"

Giuly:
"Non saprei, direi una via di mezzo. Ah, comunque... sono venuta qui per portarti da una parte."

Alex:
"Come? Dove vuoi portarmi?"

Giuly:
"Vieni e lo scoprirai."

Alex:
"No. Io non vengo proprio da nessuna parte."

Giuly:
"Ma come no, perché?"

Alex:
"Non ne ho voglia."

Giuly:
"E dai, su. Vieni."

Alex:
"No, non se ne parla."

Giuly:
"Dai Alex, che palle che sei! C'è una sorpresa per te, quando ti ricapiterà più? Dimmelo."

Alex:
"Uffa..."

Giuly:
"Bravo, così si fa! Seguimi, e togliti quella smorfia dalla faccia, non voglio vederti così. Su con la vita! Mi ricordi quasi un vecchio che conoscevo una volta, aveva una faccia orrida perché era sempre triste. Era pieno di rughe, non puoi immaginare."

Alex:
"Sì, sì. Come dici tu."

Nonostante il freddo pungente e il vento che mi sferzava il viso, seguire Giuly fu quasi un atto involontario. Ogni passo che facevo, contro la mia stessa volontà, mi allontanava dal torpore che il clima mi aveva imposto. Camminammo insieme, attraverso il parco. Mentre lei parlava, le sue parole si mescolavano al rumore della pioggia, che continuava a battere incessante.

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora