CAPITOLO 35 - Litigi

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RITORNO AL PRESENTE

Giuly:
"Ohi, Alex! Buongiorno."

Alex:
"Giuly... buongiorno. Come stai?"

Giuly:
"Ehm... bene.
Che hai fatto? Sembri strano."

Alex:
"Nulla, nulla. Lascia perdere. Sono cose mie."

Nat:
"Non ci tieni a condividerle con noi?" Forse lui aveva già capito.

Alex:
"No, veramente non ci tengo..."

Nat:
"Ah, comunque tieni! Questa è la lettera che hai trovato l'altro giorno."

Alex:
"Grazie."

Giuly:
"Aspetta, la voglio leggere!" Disse, strappandomela dalle mani.
"Di cosa parla?"

Alex:
"Giuly... sai che ora mi hai veramente rotto le palle?"

Nat:
"Brutta questa."

Giuly:
"Ma Alex..."

Alex:
"Cazzo, Giuly! Sai a cosa mi riferisco?"

Giuly:
"A quella cosa che ti volevo dire, vero...?"

Alex:
"Se mi amavi, perché non me l'hai detto? Mi spieghi che cazzo ti è passato per la testa quel giorno all'appuntamento?!"

Nat:
"Solo ora hai scoperto che le piaci?"

Alex:
"Nat, chiudi quella fogna di bocca se non sai come stanno le cose! Lei mi ha rifiutato quel giorno."

Giuly:
"In realtà non ti ho rifiutato... ho detto solo che stavo con Luna, che mi piacessero le ragazze, non ho detto che non mi piacessi."

Alex:
"Ma poi, se ti piacciono le ragazze cosa c'entro io? O ti piacciono i maschi o le femmine, deciditi."

Giuly:
"In verità... col tempo ho capito che non ho una vera preferenza."

Alex:
"E cosa aspettavi a dirmelo?!"

Giuly:
"Non mi avevi fatto finire di parlare quel giorno!"

Nat:
"Ragazzi, ma vi calmate? State litigando per una scemenza. Alex ama Giuly, Giuly ama Alex. Mettetevi insieme e finitela."

Alex:
"Tu stai muto! Non devi interferire. E tu, Giuly, non pensare che sia così facile per me accettare questa cosa adesso, dopo anni in cui ci sono già stato male. Preferirei che non ci parlassimo."

Giuly:
"A me sta bene."

Nat:
"Ma state dicendo sul serio?"

Alex:
"Sì, mai stato così serio."

Nat
"Quanto siete complicati. Non vi capirò mai."

Sì, forse sono stato crudele con loro, ma dovete capirmi. Dopo anni passati a vivere una menzogna così grande, non riuscivo più a provare alcuna felicità. In fondo, sono ancora un ragazzo strano, un adolescente intrappolato in un corpo da maggiorenne. Mentalmente, mi sento come se fossi rimasto bloccato lì, davanti al cadavere del Signor Hill. Tutto ciò che è successo dopo è come se fosse stato un film che non riesco a distinguere dalla realtà. Mi sento come un fantasma che vaga per il mondo, nascondendosi da tutto ciò che genera anche il minimo terrore. Lo so, sembra una mera giustificazione, e forse lo è, ma dopo tutto ciò che ho vissuto, credo di meritare almeno questo.
Dopo la litigata, ognuno si ritirò nella propria stanza. Io mi chiusi a chiave, e rimasi a scrivere per ore, senza nemmeno andare al bagno o mangiare. Mi sentivo come nelle settimane precedenti, immerso in una depressione totale, arrabbiato con il mondo intero. Era come se un vuoto enorme mi avvolgesse, senza lasciarmi scampo. Quando iniziò a venirmi un certo languore, mi gettai sul letto a pancia in giù, completamente paralizzato.
In quel momento, sentii degli spari provenire dall'interno della casa. Corsi immediatamente, e mi trovai di fronte a un'orda di uomini armati, sparsi ovunque. Nat e Giuly si erano nascosti dietro la cucina, ciascuno con una pistola. Nat era stato ferito da uno di loro. Senza esitare, usai il mio potere, creando un'onda d'urto che disarmò alcuni uomini e li scaraventò contro il muro, frantumando le finestre. Mi teletrasportai accanto a uno degli uomini armati, gli strappai il fucile e glielo sbattei sulla testa. Poi, puntai l'arma contro gli altri, sparando a uno di loro alle gambe per intimidirli.
Giuly uscì dal suo nascondiglio e iniziò a sparare con determinazione, mentre Nat era ancora accasciato a terra. Dall'altro lato della casa entrarono altri uomini, circondandoci. Senza perdere la calma, consegnai un fucile a Giuly, e insieme li eliminammo uno per uno, usando la nostra strategia collaudata, la «Tira e nascondi». Giuly sparava, mentre io creavo una barriera con il mio potere per proteggerla. In caso di pericolo, ci teletrasportavamo in un luogo sicuro. Dopo aver controllato ogni angolo della casa per accertarci che non ci fossero altri nemici, Giuly corse ad aiutare Nat, mentre io andai a cercare Daniel.
Lo trovai ancora in soffitta, rannicchiato con le braccia che stringevano le ginocchia. Era terrorizzato, ma aveva capito perfettamente che quegli uomini erano lì per noi. Lo aiutai a scendere e ci dirigemmo verso Nat per vedere come stava.

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora