XXXIII) Attacchi di panico

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Loki's pov
Thor mi fissa a lungo senza capire, come se stesse pensando di uccidermi o lasciarmi prima il tempo di spiegare.

«Loki... Cosa...?» balbetta, avvicinandosi lentamente e tenendo le mani in avanti «Io ti credevo morto»

«Be', teoricamente lo sono. Vedi, fa tutto parte del piano della giovane Rogers, la stessa ragazza che tu non hai voluto aiutare. Venne da me qualche giorno fa, parlandomi del futuro e di come sarebbero andate le cose, proponendo anche una bella idea per salvare lo scudo umano Maximoff»

«Lui ora dov'è? Dove si trova Pietro? Che gli avete fatto?» mi interrompe arrabbiato, mentre io devo mettermi in piedi di scatto e allontanarmi per evitare la sua furia

«Lasciami finire, fratello, per favore!» brontolo, camminando alle sue spalle ed iniziando a passeggiare tranquillamente per la stanza, cose se la nostra fosse una normale chiacchierata tra amici «Stavo dicendo: Natasha Rogers venne da me con questa idea un po' folle e pericolosa, ovvero rapire Maximoff un attimo prima che morisse e far si che io prendessi il suo posto, aiutandomi anche col fatto che potevo replicare in tutto e per tutto il suo aspetto ma non i suoi poteri»

Faccio una breve pausa, mutando forma e trasformandomi nel ragazzo che abbiamo salvato, lasciando però che Thor mi veda esattamente come pochi minuti fa, quindi con tutte le ferite e il sangue incrostato nei vestiti.

«Nel frattempo questo ragazzo ha evitato ogni proiettile ed è andato ad Asgard grazie al Tesseract, preso in prestito qualche anno fa da me. Sta riposando in una delle stanze riservate ai giovani Rogers, però, tranquillo. Nessuno si accorgerà della sua presenza»

«Il Tesseract? Dove lo nascondi?»

«Nel mio cuore!» rispondo ironico, allargando le braccia e sorridendo «Suvvia, Thor, non soffermarti troppo sui dettagli! L'importante è che ora il velocista-non-abbastanza-veloce è sano e salvo! Ci basterà aspettare che la sorellina cada in depressione e l'arciere sviluppi tanti sensi di colpa e il gioco è fatto! Saremo tutti salvi, morti del futuro compresi!»

«E tu perché l'hai aiutata? Cosa ci guadagni?»

«Nulla, ma bisognava provare questa sua teoria!» rispondo in fretta, provando a dare più enfasi alle mie parole con dei gesti e sperando che Thor mi creda

La verità è che mi è concesso tenere il Tesseract, oltre che ad una protezione costante e quindi l'assoluta certezza della mia futura vittoria. Lei ha bisogno di me, così come io della sua conoscenza. Insieme potremmo fare qualsiasi cosa, ma Natasha è ostinata a voler portare a termine il suo progetto: dare un lieto fine a tutti.

«Loki,» mi riporta alla realtà mio fratello, poggiandomi una mano sulla spalla e incatenando i nostri sguardi «Ciò che state facendo è troppo pericolo, ma ammetto di non averti mai visto così euforico. Mi auguro che tu e la giovane Rogers abbiate fatto bene i calcoli, o le conseguenze saranno catastrofiche. Devo per caso ricordarti com'è messo James?»

«Ora che mi ci fai pensare... » lo provoco, piegando leggermente la testa di lato e assottigliando lo sguardo «E, già che ci sei, perché non mi rammendi anche il motivo per cui non vogliamo informare la famiglia delle sue vere condizioni? O per caso ti vergogni di ciò che è diventato?»

«Sai benissimo perché non voglio farlo» risponde lui, stringendo la presa e dandomi un lieve colpo «E per il nostro bene è meglio che ti cuci la bocca anche tu! Non era previsto che la storia prendesse quella piega, ma è successo, quindi dobbiamo trovare una soluzione prima di riportarlo a casa»

'Tasha's pov
Nota per me: l'Antico non è gentile come sembra, men che meno quando io mi do troppe arie.
Dopo averle risposto che Thanos non mi preoccupava affatto lei sembra essersi arrabbiata parecchio, iniziando a rimproverami per la mia poco serietà e accusandomi di mettere in pericolo tutta la Terra, rifiutandosi anche di darmi un passaggio fino alla base degli Avengers con uno dei suoi portali e relegandomi a guidare una semplice 500L del 1970.
Di per sé l'auto non è tanto male, molto utile per le strade strette e se non riesci a trovare parcheggio, ma totalmente inutile se resti bloccata nel traffico. 

IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora