XLVII) Un ultimo avvertimento

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'Tasha's pov
Talvolta le questioni legali richiedono più tempo di quanto si immagini, perciò tentare di tornare in America non è così semplice.
Natasha è l'unica che è determinata a spostarsi clandestinamente, scomparendo anche per diversi mesi e tornando con qualche ferita in più e un peso in meno sulla coscienza, anche se spesso dava molte preoccupazioni a Clint. Quest'ultimo, d'altro canto, dopo qualche mese ha optato per gli arresti domiciliari ed è tornato dalla sua famiglia , dispiaciuto un po' per abbandonare la convivenza col resto della squadra ma preferendo avere meno problemi anche per i suoi figli.

Un altro che ha deciso di tornare nella Grande Mela è stato Peter, non correndo troppi rischi grazie all'identità segreta ma promettendomi di restare in contatto, così da poter integrarsi meglio nella squadra e fare un buon reportage dei vari piccoli crimi che riesce a sventare. Grazie ai suoi racconti, però, Tony riesce ad intervenire tempestivamente se dovesse aver bisogno d'aiuto, mandando talvolta alcuni di noi con delle armature costruite in fretta e facendoci tornare in Italia poco prima di venire scoperti. 
È grazie a questa tecnica che ho potuto facilitare i miei spostamenti, almeno fino a quando non ho deciso di abbandonare momentaneamente i lunghi dibattiti con gli avvocati per dedicarmi allo studio delle arti mistiche, dando anch'io un grande contributo agli spostamenti tramite i portali. Nel frattempo, insieme a James ho lavorato ad un modo per comunicare attraverso il multiverso e mettermi in contatto con la versione di Loki che avevo conosciuto, collaborando con lui affinché ostacolasse la TVA nel darmi la caccia, permettendogli in cambio di fare una visita a Thor ogni tanto e fingersi il "Loki di questo mondo" per un giorno, in particolare quando mio fratello era impegnato con lui per allenarsi a controllare i suoi poteri. 

Nonostante tutto, però, il tempo continua a scorrere e passano i giorni, i mesi e gli anni. 
Stephen Strange diventa uno stregone, l'Antico muore, gli Asgardiani fermano Hela e Peter invita una certa "Lizzie" al ballo di fine anno, mentre i miei progressi legali si fermano e inizio a perdere la fiducia dei miei compagni.

«Se chiediamo aiuto a un vero avvocato?» mi propone Peter, riportandomi al presente

Sono passate un paio d'ore da quando ho iniziato a sfogliare il codice civile, rischiando più di una volta di prendere sonno ma non riuscendo a trovare nulla che potesse aiutarmi. L'unica cosa che mi ha permesso di restare vigile è stata la cioccolata calda preparata da zia May, accompagnata da un paio di biscotti e dei piccoli incoraggiamenti quando ne avevo bisogno. È stata proprio lei a proporre a Peter di metterci a studiare queste carte nel suo appartamento, supponendo che insieme a Tony mi fosse difficile concentrarmi. 

«Non credo ci sia qualcuno disposto ad aiutarci» rispondo, spostando lo sguardo su lui e osservandolo giocare a tenere una matita in equilibrio sulla punta del naso, facendo delle facce buffe per cercare di riuscirsi «Inoltre non ho poi così tanti soldi a disposizione, e Ross mi odia a morte. Ciò vuol dire che la causa andrà per le lunghe, e io non me la posso permettere»

«Immaginavo avresti detto così» mi risponde, facendo cadere la matita ma riuscendo comunque ad afferrarla al volo senza abbassare lo sguardo, per poter così incrociarlo col mio «Motivo per cui ne ho parlato anche oggi a scuola con Ned, e lui ha fatto qualche ricerca veloce. Pare che vi sia uno studio a Hell's Kitchen, tra la 34esima e la 57esima Strada, che è molto economico e si occupa di cause apparentemente impossibile. Potremmo farci un salto in settimana e chiedere una consulenza veloce, che ne dici?»

«Sai anche come si chiamerebbe il probabile pazzo disposto a darci una mano?» chiedo, colorando le mie parole con un pizzico di ironia

«Foggy Nelson e Matt Murdock, dello studio "Nelson e Murdock". Dai, 'Tasha, tentare non costa nulla, no?» mi incoraggia, dandomi un piccolo pugno sullo spalla

Sento le guance scaldarsi improvvisamente a quel contatto, portandomi ad abbassare nuovamente la testa verso il codice civile e nascondere con i capelli il lieve rossore, mentre una parte di me si maledice per questa reazione incontrollata.

Qualche mese fa tornai a Kamar-Taji per chiedere la consulenza dello stregone supremo riguardo a questo mio nuovo "problema", ma ciò che uscì da quel colloquio fu semplicemente una grande umiliazione per me.

"Ti stai innamorando" disse semplicemente il dottore, senza nascondere una risata

"Impossibile" fu la mia risposta immediata, stringendo le mani a pugno dal nervoso ma sentendomi al contempo tremendamente in imbarazzo "Io sono venuta da te perché eri un grande medico e ora pure uno stregone, dammi una diagnosi precisa! Non può essere che inizio a sudare, arrossire, e perdere la concentrazione per qualche dannato sentimento adolescenziale! Non ho tempo per queste cose, poi. Sicuramente ti stai sbagliando"

"Seh, come no. Andiamo, piccolina, quanti anni sono passati dal tuo ultimo bacio? Quanto tempo è trascorso dall'ultima volta che ti sei innamorata?"

A quelle domande non risposi direttamente, limitandomi a lasciar andare un sospiro frustrato e aprire un portale che mi riportasse a casa, tornando però con più preoccupazioni di quando ero partita. 
Mi ricordo benissimo di quanto stavo insieme a Tony, ho memoria di quel sentimento che mi riempiva l'anima e ardeva come fuoco puro, qualcosa di intangibile ma in grado di farmi compiere le più grandi pazzie. Ciò che mi succede ora non è nulla del genere, perciò Strange deve essersi sbagliato. 
Si è ovviamente sbagliato.

  «Va bene, proviamo» rispondo a Peter, sorridendo con un angolo della bocca e accantonando ogni pensiero «È inutile che lo nego: ho bisogno di riposo. Accetterò sia l'aiuto degli avvocati che i tuoi consigli, perciò... Forza, chiedi a Ned di prendere un appuntamento per il primo giorno disponibile, se fosse possibile vorrei coinvolgere anche lui»

Stephen's pov
«Quindi, come ti dicevo, questa ragazzina è venuta qui convinta di avere qualche malattia rara, quando in realtà si era semplicemente presa una cotta per un certo Peter» racconto a Wong, mentre ci avviamo verso l'uscita del santuario «Insomma, l'Antico mi aveva parlato di lei e mi disse di averne cura, se mai fosse venuta a chiedermi aiuto, di trattarla come un mio superiore e ascoltarla, quasi, ma-»

«Sì, sì, mi ricordo di quella 'Tasha» mi interrompe lui, sistemandosi il kimono con nonchalance «Una ragazza molto particolare, non c'è che dire. Inoltre conosce le arti mistiche tanto quanto te, e ho come la sensazione che se volesse potrebbe diventare Stregone Supremo senza alcuna difficoltà»

«Hai detto bene: se volesse. Però da come parlava sembrava con la testa su tutt'altro mondo, quindi fatico a credere che sia proprio lei a-»

Prima che riesca a finire la frase un fascio di luce colpisce le scale che abbiamo appena superato, provocandomi un brivido lungo la schiena e facendo partire in difesa anche Wong. Ci avviciniamo cautamente, osservando il cratere che si è formato al centro della scalinata, ignorando i simboli presenti sugli scalini vicini e la polvere che si è alzata, mentre non appena riconosco chi è l'artefice di questo disastro il timore lascia spazio alla sorpresa.

«Sta arrivando...» mormora Bruce Banner, reduce da una recente trasformazione e con solo un paio di pantaloni addosso «Thanos sta arrivando»

IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora