IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀ

XLXI) Quando la morte bussa alla porta

Pietro's pov
Non so se qualcuno ha mai provato a rapire degli avengers prima d'ora, ma non è affatto semplice. Non mi riferisco solo al doverli prendere e trascinare via dal campo senza creare sospetti, ma anche al trattenerli in casa cercando di non scatenare il finimondo.

«Ragazzi, per favore, calmatevi» cerca di riportare l'ordine James, con scarsi risultati

«Dai, si tratta solo di una breve vacanza, cosa volete di più?» lo aiuta Loki, ottenendo ancor meno risultati, cosa che lo rende alquanto nervoso «Inutili midgardiani, basta!»

«Io non sono della terra, asgardiano» lo riprende Gamora, puntandogli la sua spada alla gola «E prova anche solo ad alzare ancora una volta la voce contro di me e finisci sgozzato. Intesi?»

Al vedere lo sguardo della donna carico di rabbia tutti si fermano, facendo calare un silenzio inquietante e permettendo così al giovane Rogers di tornare a parlare, riportando l'ordine e finendo la spiegazione del piano

 «Vi dispiacerebbe evitare spargimenti di sangue qui? Insomma, è pur sempre la casa dei miei genitori, e il posto dove sono cresciuto. Se sporcate, poi ci penserete voi a pulire, sappiatelo. Comunque, faccio un veloce giro di presentazioni: Loki, Gamora, Visione, Pietro, per chi non mi conoscesse io sono James Carter, e sì, l'idea di rapirvi è stata mia. Il motivo: noi tutti qui siamo destinati a morire. O meglio, lo eravamo, ma se stiamo nascosti non ci succederà nulla. Prossimamente ci raggiungerà anche Natasha Romanoff, ma per quello sarà necessario attendere qualche anno»

«Voi tenerci qui per anni?» risponde Gamora, puntando l'arma ora contro di lui «Thanos è lì fuori che-»

«Lo so» riprendo io, correndole accanto e scambiando la sua spada con un telecomando «Per questo ci è stato dato questo televisore speciale, in grado di farci vedere come avanza la battaglia. Ti basterà premere un pulsante e saprai cosa sta facendo di bello quel titano pazzo. E no, non staremo qui anni, rilassati. Solo fino al termine dello scontro, poi potremmo tornare»

«Una domanda, signorino Carter» interviene Visione, dopo un lungo silenzio da parte sua «Se noi siamo qui, chi vi è al nostro posto? Se ben ricordo Wanda mi era accanto quando mi avete portato qui, e vegliava su di me. Come lei, molti altri avranno notato la nostra assenza»

«A questo ci sto pensando io. Grazie agli insegnamenti di Loki e a molta pratica, ho creato delle illusioni perfette che vi stanno sostituendo. Anzi, in molti casi, come nel tuo, Visione, e in quello di Gamora, non sono solo illusioni, ma veri e propri duplicati. Nessuno sospetterà nulla, e se è per Wanda che ti preoccupi... Be', sappi che lei è al corrente di tutto. Ora vi chiedo solo di restare calmi e seguire le istruzioni di Pietro, io ho ancora alcune faccende da sbrigare»

Senza lasciare troppo tempo ai saluti da parte nostra mi lascia al comando di questa banda e si dirige verso la porta,  gesto che destabilizza un po' tutti, specialmente Loki. 
James più di chiunque altro dovrebbe stare lontano dal campo di battaglia. È lui la persona che più sta rischiando, rispetto a noi. Eppure se ne va comunque, anziché starsene al riparo come gli era stato detto. Perché? Cosa lo sta spingendo? Cos'altro vuole fare?

Passano pochi minuti da quando ci lascia soli che qualcuno bussa alla nostra porta, portandoci a mettere in pausa il "film" che stavamo attentamente seguendo e caricando l'aria di tensione.

«Chi altro sapeva che eravamo qui?» chiede Loki, alzandosi lentamente in piedi e facendo apparire due pugnali 

Nessuno risponde, perché nessuno sa nulla.
Bussano ancora.
Due colpi, ognuno dei quali ci fa raggelare il sangue.

«Nessuno» rispondo in un sussurro, facendo una corsa verso l'atrio e poggiando delicatamente la mano sulla maniglia.

Lancio uno sguardo a Visione, come per chiedergli un parere, ma Loki inizia a negare con la testa, come se già sapesse di chi si tratta, mentre Gamora si avvicina a me facendo segno a tutti di stare in assoluto silenzio.