Steve's pov
«Tony, che significa?» insisto nuovamente, vedendolo impacciarsi di colpo e bloccarsi alle mai domande«Questa...» inizia, deglutendo a fatica e lanciando continue occhiate all'immagine alle sue spalle «È... Beh, è una foto»
«Questo lo vedo»
«Un fotomontaggio» si corregge in fretta, sbrigandosi anche a fare sparire l'immagine e ritrovando quell'ironia nella voce che lo caratterizza «Sì, insomma, volevo vedere come... Ehm... Ovvero ho fatto una specie di... Nulla, nulla, cose tecnologiche che non potresti capire. Ipotesi suo viaggi nel tempo. Sono belli, sai? Molto utili anche... Puoi tornare indietro e vivere la vita che il destino ti ha tolto. Ti piacciono i viaggi nel tempo?»
Sento una fitta improvvisa colpirmi al petto, mentre il naso prende a pizzicarmi leggermente per la tentazione di piangere.
«Non fare domande inutili, Stark» rispondo acidamente, mutando il dolore in rabbia «E vedi di smetterla con queste perdite di tempo. Sono venuto a cercare Natasha: Sharon le vuole parlare ma lei non risponde al telefono»
«La Romanoff? E perché?»
«Non lei, l'altra. La...» il suo cognome mi si blocca in gola, portando un godo alla bocca dello stomaco a stringersi fino a diventare insopportabile «...La tua amica, 'Tasha»
«Ah, ecco, ora ha senso. Beh, lei non c'è al momento, mi spiace. Sai, è uno spirito libero, sempre alla ricerca dell'avventura e del modo per fare del bene e salvare il mondo»
«Sì, okay. Beh, allora io vado»
«No! Aspetta!» mi blocca lui, facendo anche qualche passo verso di me per impedirmi di uscire
«Che altro c'è?»
«Dov'eri nel 1967? Più o meno quando nacque 'Tasha?»
La sua domanda mi arriva dritta al cuore come una vera pugnalata, tanto che arrivo a spingerlo leggermente e poi andarmene in fretta, sentendo le lacrime minacciare di uscire da un momento all'altro.
Dove vuole che fossi in quell'anno, scusa? Dove mai potevo trovarmi se non bloccato nel ghiaccio?
Dannazione, lo sa che questo argomento mi fa stare male, lo sa che è un argomento delicato, perché diavolo vuole farmi soffrire?Cercando di togliermi questo pensiero dalla testa mi avvio verso l'uscita, decidendo di prendere le scale ma incontrando la Romanoff al secondo pianerottolo che mi blocca immediatamente
«Steve, ti stavo proprio cercando. Ha chiamato lo SHIELD, a quanto pare hanno ritrovato lo scettro di Loki e vogliono che andiamo a prenderlo»
«Davvero? Speriamo sia la volta buona, perché è già la terza missione di questo genere e non abbiamo mai trovato nulla»
«Nah, Fury sembra molto convito. Dopo ti mando le coordinate, va bene?»
«Certo. Ora sono un po' di fretta, ci vediamo» rispondo freddamente, cercando di chiudere la conversazione il prima possibile e tornarmene a casa
Non voglio essere così scortese, non con Natasha soprattutto, ma le domande insistenti e senza logica di Tony mi hanno turbato profondamente e sento solo il bisogno di andarmene in un posto sicuro e starmene da solo.
Neanche il tempo di terminare questo pensiero che il mio telefono prende a suonare, facendomi intendere che per me è impossibile avere un po' di pace, ancor meno in un'epoca caotica come questa. Con non poco fastidio guardo chi mi sta cercando, sostituendo ogni mia emozione con la sorpresa non appena scorgo il nome di Sharon.
«Hey, Sh-» provo ad iniziare la frase, ma subito lei mi blocca, con un tono di voce molto preoccupato che non lascia presagire nulla di buono
«Steve, ho bisogno del tuo aiuto, ti prego. Tony non risponde e non so a chi altro rivolgermi» mormora, gettando queste parole tutte d'un fiato
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IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀ
FanficProbabilmente non è ancora stata inventata la giusta parola per descrivermi. C'è stato un tempo in cui ero allegra, spensierata, innocente (ma non troppo)... Ma per lo appunto, lo ERO. Poi incontrai Tony Stark, sebbene mio padre mi avesse sempre det...