XLVI) Nuovi amori o nuove amicizie?

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'Tasha's pov
«Siamo tornati!» grido, entrando in una casa fuori quartiere che mi ha indicato Natasha, ovviamente dopo essermi accertata che fosse quella giusta.

James sta sistemando il nostro veicolo insieme a Zemo, mentre io e Bucky facciamo strada e raggiungiamo gli altri Avengers nella sala da pranzo, così da preparali alla notizia che vi sono altri due "nuovi arrivati". 

«Appena in tempo, piccolina» mi incalza Clint, dandomi un piccolo pugno sulla spalla per salutarmi «Stavamo per partire e andare in un'altra villetta dove c'è più spazio per tutti. Ah, se stai cercando Steve e Tony sappi che sono da poco usciti in giardino per parlare. Sì, tutto questo silenzio è strano, ma non abbiamo sentito urla o altro, quindi evidentemente non si sono ancora ammazzati»

Vorrei ridere alla sua battuta, ma prima che riesca a rispondere a tono un'altra voce maschile attira la mia attenzione, portandomi a puntare gli occhi sul ragazzino conosciuto come "Spider-Man", o "Bimbo ragno" per gli amici. 
Sta parlando al telefono con sua zia, avvisandola che è via per lo stage e potrebbe allungare un po' la sua "vacanza", camminando avanti e indietro per nascondere l'agitazione che non vuole far trasparire e passandosi una mano tra i capelli ogni tanto, come se con quel gesto riuscisse a riprendere il controllo di sé e credere alla falsa che sta creando. Quando ci da le spalle la luce proveniente dalle finestre gli illumina il viso e sembra fa brillare i suoi lineamenti, mettendo in risalto i bicipiti che si intravedono grazie al costume fin troppo attillato, mentre le sue parole sembrano diventare superficiali e distanti, come se parlasse in un altra lingua, permettendomi di concentrarmi solo sulla voce .

«Non lo avevo mai visto senza maschera» sussurro, sentendo Wanda avvicinarsi e poggiarmi una mano dietro la schiena, segno che probabilmente deve aver intercettato i miei pensieri

«È carino in effetti» mi risponde lei, trattenendo una risata 

«N-non ho mica detto questo! È solo che... Che me lo immaginavo diverso, tutto qua. Insomma, sapevo che era giovane, ma... Cioè, mica pensavo che...»

«Sì, sì, ho capito» mi blocca lei, passandomi una mano sulla guancia e facendomi così notare che sono diventata completamente rossa dopo il suo commento «Però non neghiamo che sia un gran bel ragazzo, eh. Forza, ora vai da Stark, poi magari ti aiuto a fare amicizia col ragnetto»

«Grazie, ma no grazie. Ti chiederei piuttosto di occuparti di mio fratello James e di Bucky. Loro... Devono sentirsi parecchio fuori posto qua in mezzo, vedi se riesci a fare qualcosa. Senza leggergli troppo la mente, però. Non so come potrebbero prenderla»

Lei lancia una rapidissima occhiata a Clint, probabilmente ricordandosi come aveva reagito lui la prima volta che tentò di manipolarlo e comprendendo la situazione, anche se la realtà è ben diversa. Per una volta, non è mio fratello che voglio salvare, ma lei. Se gli leggesse la mente e verrebbe a sapere la verità su tutta questa faccenda, se venisse a sapere che cosa siamo... Non so come la prenderebbe e non so se averne paura, sinceramente. Sapendo cosa potrebbe fare col suo potere, meno cose scopre e meglio è per tutti.

Cercando di non farmi distrarre ulteriormente mi avvio verso il giardino, trovando immediatamente mio padre e Tony ma preferendo fermarmi ad ascoltare la conversazione anziché intervenire immediatamente. In fin dei conti questa è una questione tra loro due, qualcosa che prima o poi dovranno affrontare, e non posso sempre essere lì presente e pronta a risolvere i loro guai.

Mi acquatto dietro la porta, riuscendo a trovare una buona posizione per vedere la scena e leggere il labiale dei due, dato che riesco a sentire a mala pena quello che si stanno dicendo.
Tony pare scosso, con gli occhi lucidi e le mani che tremano dalla rabbia, mentre il capitano cerca di stare sulla difensiva ma avere comunque un atteggiamento quanto più tranquillo.

«Perché me lo vieni a dire ora?» chiede Stark, portandosi una mano sugli occhi per cercare di restare lucido

«Perché se c'è una cosa che ho imparato stando con 'Tasha è che i segreti prima o poi vengono scoperti. Le bugie vengono a galla e, per quanto possa far male, è meglio sapere la verità il prima possibile»

«Bucky.... Lui...»

«Lui è mio amico. Lo conosco, era sotto il controllo dell'Hydra, e... te l'ho detto io perché pensavo fosse la cosa giusta da fare» cerca di mediare mio padre, anche se con queste parole Tony fa un scatto in avanti, cercando di colpirlo in volto ma venendo immediatamente bloccato

Devo portarmi una mano sulla bocca per trattenermi dall'intervenire, sentendo le gambe tremare e l'adrenalina correre nelle vene. Per un istante mi immagino di correre in mezzo a loro due, come ho fatto in Germania, e abbracciare Tony per tentare di calmarlo, però, come se mi avesse letto nel pensiero, prima ancora che io riesca a terminare quest'immagine nella mia mente il supersoldato stringe Stark tra le braccia, cercando di essere quanto più delicato possibile ma tenerlo al contempo fermo. Dopo vari tentativi di liberarsi da quella presa Tony si decide a sfogarsi, scoppiando a piangere con la testa poggiata sulla spalla del capitano e le braccia attorno alla sua vita, in una disperata ricerca di conforto.

All'improvviso mi sembra di tornare a quando eravamo piccoli, quando Tony scappava da casa sua per rifugiarsi nella mia, non chiedendo altro se non un po' di compagnia e una famiglia "normale", desiderando più di ogni altra cosa un padre come il mio che potesse consolarlo quando ne sentiva il bisogno, senza certo immaginare che, al contempo, mio papà era la persona che lui più disprezzava (senza un così valido motivo). 
Non tutti conoscono questo lato di Stark, ma io trovo che sia ciò che lo rende più umano, la parte migliore di lui, sebbene sia la più sensibile e nascosta.

Constatando che tutto sta andando per il meglio decido di lasciarli da soli, tornando dal resto del gruppo e ripensando alle parole di mio fratello sul prendere la vita con più leggerezza, anche se la mia concentrazione viene subito compromessa da un profumo maschile e familiare che galleggia nell'aria. 
Non si tratta del solito dopobarba di mio padre, né della Colonia di Tony da cui ero ossessionata anni indietro (per quanto ci assomigli), ma piuttosto di qualcosa di più fresco, con un retrogusto dolce e pungente. So di averlo già sentito non troppo tempo fa, ma non riesco a ricordare dove.

«Clint,» lo chiamo, avvicinandomi per capire se è lui la fonte di questo profumo ma scartando subito l'ipotesi «Dov'è Bucky?»

«Con James. A quanto pare "James e James" vanno molto d'accordo, così come tu e Nat! Non è che c'é qualcosa nell'essere omonimi che.... Aspetta, perché i vostri genitori vi hanno dato proprio questo nome?»

Mi blocco all'istante, pensando in fretta ad una risposta logica senza necessariamente rivelare la verità, soprattutto perché spero che la storia vada in modo diverso da come mi venne raccontata, anche se ora non mi viene in mente nulla che vada bene nel mio caso.

«Boh» rispondo semplicemente con una scrollata di spalle, come se non dessi peso alla questione «Come posso sapere io il motivo per cui i miei mi hanno chiamato così? So che mio fratello si chiama James in onore di Bucky, ma io boh. Tu, Clint, perché hai questo nome?»

Lui non sa bene come reagire alla mia domanda, rendendosi conto che effettivamente non si può avere una risposta a tutto e lasciandomi andare senza troppi problemi, anche se appena lo sorpasso sono io a tornare da lui con una nuova domanda pungente che mi si annoda in gola.

«Legolas, per caso sai chi ha questo profumo? Perché non mi pare-»

«È il bimbo ragno» risponde in fretta lui, non provando neanche a nascondere un sorrisetto malizioso «Gradevole, vero? In effetti deve aver esagerato oggi, neanche fosse veramente ad un colloquio di lavoro!»

«Non ho detto che è gradevole, solo che è nuovo» gli faccio notare, sfidandolo con lo sguardo «Come dovresti già sapere mi piace avere tutto sotto controllo. Ah, Tony e Steve stanno bene, ma non andare a cercarli. Lasciagli ancora qualche minuto per chiarirsi»

«A suoi ordini, piccolina. Tu corri da tuo fratello, invece. Mi fa strano che così d'accordo con Bucky, e ora che ricordo anche Wanda è con loro, ma immagino che tu questo lo sappia già. Io vado a radunare tutti gli altri, invece. Partiamo tra pochi minuti, quindi, anche se so che darti ordini è inutile, ti consiglio di restare concentrata. Niente distrazioni finché non torniamo in America, o, legalmente parlando, qua va a finire male»

IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora