'Tasha's pov
Sono passati alcuni giorni da quando riuscii a parlare con mia madre, scoprendo una piccola grande verità su mio fratello e fuggendo da quella situazione come se fossi in errore, quando mi sarebbe bastato dire la verità e farmi aiutare."Dire la verità"
Seh, certo, come no. Neppure io so quale la sua questa "verità". Non sono sicura di nulla antecedente al momento in cui gli Avengers mi hanno trovato, e più mi sforzo di ricordare e più i vari esperimenti fatti dall'Hydra iniziano a fare effetto, percependo le varie cicatrici bruciare come se fossero fuoco vivo e immagini offuscate comparire a scatti dietro ai miei occhi, pronte ad occupare i miei sogni e dilaniarli l'anima.
Se Thor mi aiutasse, se fosse più collaborativo forse riuscirei a rispondere a tante domande sul mio passato, ma a quanto pare lui non ne vuole proprio sapere.L'unica disposta a darmi una mano sembra essere la Romanoff, ovvero la mia omonima, dato che da quando ha scoperto la verità sui miei genitori non fa altro che farmi domande sul mio passato e cercare di scatenare una qualche reazione dentro di me, così da aiutarmi a ricordare. Il suo sarebbe anche un buon piano, in effetti, l'unico problema è che i ricordi che tornano alla mia memoria sono quelli riguardanti il periodo trascorso come prigioniera dell'Hydra, quindi tutti gli esperimenti, le prove, i test e... E le violenze.
Più riesco a ricordare e più voglio dimenticare, ecco come funziona.Appoggio la testa alla parete della specie di aereo troppo moderno per me in cui mi trovo, socchiudendo gli occhi e respirando lentamente, mentre il rumore del motore di questo mezzo mi risuona nella testa
«Siamo quasi arrivati» annuncia Clint, prendendo l'arco e ricontrollando alcune frecce «Meglio che iniziate a prepararvi, non mi va di metterci troppo»
«Tranquillo, sarà una toccata e fuga» continua Stark «Abbattiamo qualche guardia, prendiamo lo scettro e scappiamo via. Che ci vuole?»
«Io vado con Nat» aggiungo, alzando una mano e aprendo si scatto gli occhi, giusto in tempo per vedere la Vedova sorridermi con un angolo della bocca
«No, tu starai qui con Bruce» ribatte Tony, lancianomi un'occhiata che non mi piace affatto
«Ma... Tony! Guarda che so badare a me stessa, e poi Bruce-»
«Ho detto che potevi venire, non che avresti preso parte ai combattimenti! Mi hai insegato tu a raggirare così le persone, dovresti essere fiera di me! Ora, ragazzi, prepariamoci. Ah, e ignorate 'Tasha nel mentre. Sa essere molto persuasiva a volte»
A sentire quelle parole gli lancio un'occhiataccia, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio, mentre lui e gli altri nel giro di poco scendono da questo pezzo di ferraglia volante e vanno in missione, abbandonandomi qui con Bruce.
Non che mi dispiaccia la compagnia del dottore, certo, ma preferirei di gran lunga scendere in battaglia e scarica un po' della tensione che ho accumulato in questi giorni, approfittandone anche per allenarmi un po' nel combattimento!Sbuffo sonoramente, prendendo a camminare avanti e indietro, sentendo Bruce seguirmi con lo sguardo e iniziando in tal modo a formulare un piano, anche se da quando Tony ha detto che so essere particolarmente persuasiva ha indossato un paio di cuffie e quindi non può sentirmi.
Senza dire una sola parola mi siedo a gambe incrociate davanti a lui, fissandolo negli occhi e non perdendo il contatto visivo per un solo istante, finché lui non inizia a sentirsi a disagio e spegne la musica«Cosa vuoi?» chiede, ormai caduto nella mia trappola «Stark è stato chiaro, non puoi uscir-»
«Tu devi andare ad aiutarli»
«Oh, no, mi sai che non hai capito. Loro mi chiamano solo quando serve il codice ver-»
«Loro non ti chiameranno mai se sei con me, e questo lo sai. Tony ci tiene troppo alla mia incolumità, non rischierà di farti uscire e lasciarmi da sola. Però sono nei guai, lo so. Fidati di me, ti prego!»
STAI LEGGENDO
IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀ
FanficProbabilmente non è ancora stata inventata la giusta parola per descrivermi. C'è stato un tempo in cui ero allegra, spensierata, innocente (ma non troppo)... Ma per lo appunto, lo ERO. Poi incontrai Tony Stark, sebbene mio padre mi avesse sempre det...