'Tasha's pov
Mi trovo in un giardino, con il sole che splende sopra di me e casa mia alle mie spalle, mentre le mie gambe sembrano essere incollate a terra e non riesco a fare un passo, bloccata dalla paura.
Ma quale paura, se non so cosa sta accadendo?All'improvviso papà esce di corsa dall'abitazione, con un bimbo svenuto tra le sue braccia e mia madre che lo segue, mentre la versione più piccola di me piange tra le sue braccia.
Che sta accadendo?
Sto sognando?
Probabilmente sì.Non sto troppo a cercare una risposta a queste domande e le altre che mi ronzano in testa, riportando l'attenzione sul capitano, che con le lacrime che gli rigano il volto si inginocchia a terra e porta lo sguardo al cielo.
Il ragazzino non lo riconosco, dato che la sua pelle brilla di una luce blu molto intensa e sembra sbriciolarsi al solo sfiorarla.Un attimo: non è quello che succede a me quando cambia per sbaglio la storia?
Non ho il tempo di riflettere neppure su questo che mio papà inizia a parlare, attirando tutta la mia attenzione.
Nello stesso istante la piccola 'Tasha... Ovvero io, si volta a guardarlo, e tutto diventa più vivido e chiaro, come fosse stato tolto un filtro posto nei miei occhi"Heimdall" dice mio padre, con la voce spezzata dal pianto "Heimdall, aiutami! Ti prego!"
Nessuno risposta. Il sole splende ancora, anche se la tempesta imperversa dentro di lui
"Heimdall, colui che tutto vede, in nome di Odino e di suo figlio Thor, AIUTAMI! APRI IL BIFRÖST!...Salva mio figlio"
Ancora nulla.
Una lacrima solca il mio viso, andando a bagnare il vestito di mia mamma e lasciando il segno sia sul tessuto che dentro di me."HEIMDALL!" grida papà, con tutto il fiato che ha in corpo e continuando a piangere "SALVA. MIO. FIGLIO!"
Un tuono mi fa sussultare, e nel giro di una frazione di secondo nuvole di tempesta coprono la volta celeste, minacciando lo scoppio di un violento temporale.
Improvvisamente un ponte luminoso che collega il cielo al terreno si apre attorno a mio padre, avvolgendolo completamente e obbligandomi a chiudere gli occhi, un po' per la paura e un po' per l'intensità della luce, mentre sia lui che il bimbo scompaiono al suo interno.Apro gli occhi di scatto, respirando affanosamente e mettendomi seduta, sentendo la fronte imperlata di sudore e i nervi a fior di pelle che mi fanno tremare come un piccolo fiocco di neve in preda a una bufera.
Mi guardo attorno, accorgendomi di essere nella mia camera alla StarkTower, quindi quello di prima doveva essere un sogno.Però era così reale... E se fosse una ricordo?
Non lo so...
Sono così confusa, con tante domande senza risposta che mi ronzano in testa e non mi danno pace, aumentando il mal di testa che ho da un po'.«Ben svegliata signorina Carter» mi saluta Jarvis, riportandomi totalmente alla realtà e facendomi dimenticare il sogno «La avviso che sia cugina Sharon le ha lasciato parecchi messaggi. Inoltre il capitano Rogers ha combattuto contro lo Shield, che si è rivelato essere in parte dell'Hydra»
«Eh?! Ma per quanto ho dormito? Anzi no, non mi importa. Il capitano sta bene? Ha vinto lui, no?»
«Esatto. Natasha Romanoff ha pubblicato ogni file segreto e tutte le verità sono venute a galla»
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IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀ
FanficProbabilmente non è ancora stata inventata la giusta parola per descrivermi. C'è stato un tempo in cui ero allegra, spensierata, innocente (ma non troppo)... Ma per lo appunto, lo ERO. Poi incontrai Tony Stark, sebbene mio padre mi avesse sempre det...