XLXII) Snap

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Bucky's pov
James è morto.
È morto con un sorriso spietato stampato sul volto, usando le sue ultime parole per condannare Thanos e le sue ultime forze per sputargli in faccia.

Resto paralizzato nel vedere la scena, ed è solo la voce di Steve a farmi reagire, dicendomi di spostarmi e partendo all'attacco contro il titano. Sembra fuori di sé, con una rabbia che non gli ho mai visto e una foga che deve avergli offuscato la lucidità.
Evidentemente, si starà facendo la mia stessa domanda: cos'è successo a 'Tasha?

Qualche ora prima

'Tasha's pov
Strange si è appartato in un angolo e sta guardando tutti i futuri possibili, mentre gli altri lo ignorano e stanno progettando un piano d'attacco. Senza dare troppo nell'occhio mi avvicino allo stregone, aspettando che ritorni al presente e ne discuta con me, ma non appena riapre gli occhi mi rivolge uno sguardo severo, come se mi stesse incolpando di quello che sta per succedere.

«Tu puoi fermarlo» sussurra, venendo ancora più vicino a me e sfiorandomi l'orecchio con le labbra «Sei come una gemma dell'infinito umana. Anzi, ancor più potente! Potresti fermarlo, qui e ora. Potresti salvarci tutti con un semplice sguardo»

«No, non tutti» rispondo, facendo un passo indietro «Io voglio salvare tutti, invece. Nessuno escluso»

«È troppo rischioso. E poi c'è sempre un prezzo da pagare, soprattutto quando si ha a che fare con la magia. Un sacrificio è necessario»

«La mia stessa vita è il sacrificio» rispondo, puntandogli in dito contro il petto e sfiorando la gemma che tiene appesa al collo «La mia infanzia, la mia adolescenza... È stato tutto sacrificato per questo folle piano. È tutta la vita che progetto questa battaglia, che la studio, che mi viene raccontata nel suo più piccolo dettaglio, e te lo scordi che ora butto tutto all'aria perché tu hai paura. Sai che c'è più di una possibilità, quindi , noi dobbiamo perdere»

«È una follia» borbotta lui, non riuscendo a continuare la frase che si accorge degli sguardi che gli sta lanciando Tony, come a volerlo minacciare di lasciarmi in pace

Negli ultimi tempi è diventato ancor più protettivo di quanto già non fosse, e se da un lato trovo ciò molto dolce, dall'altro mi infastidisce incredibilmente. Non vuole perdermi d'occhio, ostacolandomi involontariamente e obbligandomi a chiedere aiuto ad altre persone, tra cui mio fratello.

«Tutto okay qui?» ci chiede Peter, atterrando accanto a me e spiegandoci in fretta il piano, anche se facciamo un po' fatica a capire dato che, invece di chiamare i guardiani per nome, li descrive fisicamente.

Mentre parla sorrido istintivamente, seguendo il movimento delle sue labbra e i gesti impacciati che fa per dare maggiore enfasi alle parole.
Il cuore sembra esplodermi nel petto ogni qualvolta i nostri sguardi si incrociano, e anche se so che tutto questo è sbagliato non riesco a ignorare i miei sentimenti, a spegnere l'interruttore e portare il silenzio dentro di me.

Vorrei non averlo mai incontrato.
Vorrei essere rimasta la stessa ragazza che ero prima del rapimento, senza tutte queste paure, questi dubbi e, devo ammetterlo, questi poteri.
Non sono che un peso per me, e quando mi ritrovo faccia a faccia con Thanos la situazione non fa che peggiorare.

Devo essermi distratta troppo, perché un  attimo prima stavo ammirando Peter e subito dopo mi ritrovo nel pieno dello scontro, venendo salvata proprio da Strange da un attacco alle spalle.

«Ho capito che vuoi perdere, ma vedi di non rimetterci la pelle» mi rimprovera, dandomi una leggera spinta per farmi tornare al presente «Concentrati»

Concentrami.
Devo concentrarmi.
Perché non ci riesco?

Thanos inizia a prendersela con Tony, e con un gesto istintivo corro verso di loro, puntando alla testa del titano e afferrandolo per il collo, tirandolo giù a terra con me e liberando Stark dalla sua presa.

IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora