Capitolo 12 ~ Scacco matto ~

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POV MANJIRO

" Ragazzi devo andare... ci vediamo dopo " disse lei con tono quasi spaventato.

Perché suo padre era arrabbiato con lei? Cosa le accadeva quando questo era arrabbiato? Avevo paura di immaginare la risposta quindi abbandonai i miei compagni e con Draken decisi di seguirla.

POV T/N

Camminavo per la strada di ritorno verso casa con mio fratello e per tutto il tempo sentivo come di essere seguita ma non ci diedi molta importanza perché mio fratello iniziò a parlarmi:
"T/N mi dispiace tanto ma questa volta non potrò coprirti le spalle, devo andare a trovare mamma in ospedale... ti prego promettimi che non gli darai ascolto "
disse con tono triste
" ho capito..."

Con questa conversazione fu come se una miriadi di ricordi mi tornassero a galla dopo averli persi. Dopo quel giorno venni ricoverata in ospedale e rimasi in coma per ben due anni fino al mio risveglio e una metà dei miei ricordi li avevo persi tra cui il giorno più traumatico della mia vita e anche la causa del coma, questo.

Mentre mi dividevo da mio fratello che passò oltre il vialetto di casa, io entrai.
Nell'aria si poteva sentire la puzza di alcol in ogni angolo; il soggiorno era circondato di bottiglie vuote tra cui una spaccata in due, di cui mille pezzi erano sparsi per terra. Ricordavo molto bene come mio padre la sbatté con forza sul tavolo della cucina.
La casa era vuota e allora mi diressi in giardino, lì le mie orecchie poterono sentire i lamenti di un bambino, di mio fratello più piccolo che veniva picchiato da mio padre.

Corsi immediatamente in sua difesa mettendomi tra l'ubriacone e il bambino e poi dissi:
" Qualunque cosa abbia fatto, punisci me e lascialo stare " dissi mentre uno schiaffo mi arrivò in faccia.
" Seee propio vuoii " disse l'uomo traballante di cui volto era oscurato.

Presi il bambino in braccio e lo portai dentro, dopo aver preso un MP3 gli misi le cuffiette nelle orecchie e poi gli dissi:
" gioca con questo finché non ritorno, ok? "
non gli feci rispondere che gli alzai il volume, per non dire al massimo, sufficientemente da non sentire quello che stava per accadere e infine mi diressi di nuovo da mio padre.

" Dove cazzo seii?! "
"..." lo ignorai
" Mi ignori eh! Quando tiii parrrlo mi devi rispondereee subito. Facciaaamo così: ti propongo la solita partita a scacchi se vinceeei tu, ti daroi menou botteee

Il gioco degli scacchi. Mio padre aveva un modo diverso di abusare i figli; tempo fa si era inventato questa specie di " gioco " dove dovevi usare delle specifiche mosse per mettere K.O. l'avversario dando così lo scacco matto. Ovviamente questa era solo una scusa per menarci. Alla mamma diceva sempre che ci faceva passare il tempo giocando a scacchi ma lei ha sempre saputo cosa veramente intendesse ma per malattia non ha mai potuto intervenire.

A ogni fine partita mi ritrovavo sempre ricoperta di bende e avevo molti segni viola sul collo. Mi ricordo che mio fratello mi comprava sempre del fondotinta per coprire almeno quei segni per non destare troppi sospetti. Alle apparenze sembravo solo una bambina che voleva fare a botte con tutti.

Al seguito iniziò a colpirmi ripetute volte lanciando calci e pugni, molti di questi riuscivo a schivarli ma altri andavano a fondo. Anche da ubriaco era più forte di me
" Aaaa devi esssssere più agile a parare i cooolpi "
dicendo ciò mi diede una ginocchiata alle gambe facendomi cadere in ginocchio, mi mise una mano sul collo e estraendo un coltello mi minacciò di morte.
La vista incominciava a cedere a causa della stanchezza, l'unica cosa che riuscii a sentire fu una voce maschile molto familiare
" Cazzo fai pezzo di merda!" disse Manjiro in mio coccorso.
L'ambiente si oscurò di nuovo e rimasi nel buio più totale per una terza volta

Non so cosa accadde dopo perché svenni ma l'ultimo ricordo che ho dopo quel giorno era il mio risveglio in ospedela dopo ben due anni. Scoprii solo inseguito che mia madre,padre e fratello minore erano morti un anno dopo

~ 𝕤𝕖𝕚 𝕤𝕠𝕝𝕠 𝕦𝕟 𝕓𝕒𝕞𝕓𝕚𝕟𝕠 ~ Mikey x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora