~ 𝕤𝕖𝕚 𝕤𝕠𝕝𝕠 𝕦𝕟 𝕓𝕒𝕞𝕓𝕚𝕟𝕠 ~ Mikey x Reader

Capitolo 20 ~ Usa e getta ~

POV MIKEY

Lasciando Takemichi lì, come uno stoccafisso, mi diressi in cerca di quella ragazzina.

" T/NNNN aspetta! " dissi dopo aver svoltato l'angolo e notarla camminare verso casa
Ella mi ingnorò e continuò per la sua strada, così scesi dalla moto e la raggiunsi correndo

" T/N aspetta dobbiamo parlare " dissi mentre le afferavo un braccio e stringendolo forte.
A quel contatto si fermò e ruotò la testa verso di me

POV T/N

Dopo che mi afferrò il braccio, ruotai la testa nella sua direzione e liberarmi dalla sua presa dissi:
" Cosa c'è ora? Vuoi che vadi a picchiare altri ragazzi più grandi e grossi di me? Vuoi che salvi la vita a un tuo caro? Poi vuoi di nuovo buttarmi via come se non fosse niente ? E infine pretendere di nuovo che io ti dia una mano? "
Dissi guardandolo in cagnesco. I miei occhi erano spenti ma bruciavano dalla rabbia e mi minacciarono di far scendere cascate di lascrime.
Il biondino rimase a guardarmi per poco e disse:

" Guarda che me la sarei cavata anche senza il tuo aiuto "

Quelle parole mi distrussero. Le lacrime iniziarono a scendere come se non ci fosse un domani mentre la rabbia saliva
- Mi ha usata?... Davvero? -
" ALLORA PERCHÉ, CAZZO?. TAKEMICHI MI HA CHIAMATA DICENDO CHE DOVEVO VENIRE A SALVARVI IL CULO.? "
Sbottai urlando e poi accecata dalla rabbia mi avvicinai a lui e gli tirai uno schiaffo in pieno viso facendo ruotare quest'ultimo dall'altra parte.
" Anche tu... cazzo. Come tutti d'altronde " continuai io guardando per terra mentre le lacrime bagnavano l'asfalto
" Anche tu mi hai usata per poi gettarmi come se niente fossi. Non pensavo che tu potessi fare una cosa così... pensavo che fossi diverso " non smisi mai di guardare giù. Non volevo vedere più la sua faccia anche se la tensione che potei provare era pesantissima. Mi parve che anche per lui la rabbia saliva, per il mio gesto forse... o boh, non saprei cosa stesse pensando in quel momento e tanto meno mi importava.

Dopo quello schiaffo non fui sorpresa dalla sua reazione forse... solo un po' delusa :
Mi afferrò il braccio una seconda volta e questa volta mi portò a sbattere forte la schiena contro il muretto della strada. Si avvicinò a me e mi guardò con uno sguardo che non gli avevo mai visto in viso; esso era spento come i suoi occhi che erano però sgranati, era come se fosse in preda a uno stato di shock da cui non poteva uscire.

Dopo ciò non disse una parola ma non staccò mai gli occhi dai miei. Fui io a interrompere il silenzio:
" Perché sei arrabbiato con me? Che ti ho fatto? Cosa ho fatto di così tanto sbagliato da meritare ciò? Dimmelo... per favore " il tono spento e interrotto costantemente dai singhiozzi.

Lui non sembrò volermi rispondere ma il suo sguardo finalmente cambiò a quella domanda. Sembrò quasi sorpreso, quasi come se non sapesse nemmeno lui la risposta o forse cercava soltanto di nascondermela
" Io... scusami io... non volevo reagire in questo modo... io non volevo trattarti così "
- Ma lo hai fatto -
" Perché sei arrabbiato con me? "
ripetei una seconda volta ma con tono più alto
" no... niente, lascia stare fa niente " disse quasi con tono dispiaciuto e a bassa voce
-Non me lo vuole dire o non lo sa manco lui?-
" PERCHÉ SEI ARRABBIATO CON ME?" chiesi una terza volta urlando
" NON È NIENTE. TI HO DETTO DI LASCIARE STARE, CAZZO! " mi urlò così forte che potevo aver perso un timpano.

La rabbia sparì tra le lacrime e al suo posto, mi raggiunse la paura. Paura di lui. Paura di Mikey.
Iniziai a tremare freddo e il mio sguardo divenne paonazzo.

" Anche tu... come papà... come tutti... fate tutti i vostri comodi nei miei confronti... "

La vista mi iniziò a essere sfocata ancora di più, vedevo solo tanti puntini rossi che mi circondavano la visuale.
Lo sguardo del biondino cambiò, capendo cosa avesse realmente fatto e dell'effetto che mi stava provocando.
"T/N... io non... "
Non riuscì a finire la sua frase che una figura a me familiare si avvicinò a noi, mi tirò a sé e si piazzò davanti a me, mettendosi in mezzo.