~ 𝕤𝕖𝕚 𝕤𝕠𝕝𝕠 𝕦𝕟 𝕓𝕒𝕞𝕓𝕚𝕟𝕠 ~ Mikey x Reader

Capitolo 43 ~ Paperella di gomma ~

POV T/N

" T/N... " mi richiamò Emma.
Non la lasciai proseguire che gli afferri il polso e la trascinai dal resto del gruppo
" Sto bene, torniamo dagli altri " proposi io per la via
" S-si... "

Raggiunto il gruppo si erano fatte le 21 così, mentre Emma decideva di restare con noi per tenere a bada i due malati sotto le loro proteste, ci avviammo al tempio di ritrovo.
Non diedi molta importanza alla riunione e al tema che si stava trattando, ero troppo concentrata a realizzare meglio quel piccolo ricordo della mia ormai vita passata e a tenere al sicuro Emma al mio fianco, minacciando di morte con lo sguardo chi la guardasse troppo.
Io e Draken... una squadra senza eguale.

- È... davvero andata così? Se non fosse stato per mio fratello sarei stata stuprata da mio padre?... -
Deglutii al solo pensiero, osservai le mie mani e tremavano.
Provavo paura, paura che magicamente quei brutti tempi potessero tornare, avevo il terrore di provare di nuovo paura per quell'uomo.
Quel ricordo fece scaturire in me solo ribrezzo, era come se una parte di me che era stata sepolta per tanto tempo tornasse in superficie.

A quei tempi ero sempre spinta dalla paura che mio padre potesse arrabbiarsi per tutto ciò che facevo, così per non rischiare di farlo arrabbiare per quanto fosse possibile, facevo tutto ciò che mi diceva di fare. Senza dire nemmeno una parola, senza nessuna protesta.

" Che noiaaa " disse Emma a riunione finita stiracchiandosi.
A riunione finita, quando ormai tutti se n'erano andati, Mikey richiamò i capitani e vice di ogni divisione obbligandoci a rimanere oltre la mezzanotte.
" Perché dobbiamo rimanere!? Io devo tornare dalle mie sorelle " si lamentò Mitsuya
" Ecco Mikey spiegati, se ci voi di nuovo portare a ubriacare in qualche bar mi incazzo " lo minacciò Peh-yan
" Su su calmi tutti. Il problema non è mio ma di Emma, dato che sia io che Draken secondo lei dovremmo rimanere a casa per qualche giorno, devo per forza nominare qualcuno che prenda il mio posto " spiegò il biondino. Alla fine di quel discorso i suoi occhi si puntarono su di me.
- No. Non lo farò mai -
" Alloraaaa... Neko-Chan! Ti andrebbe di farlo? "
- Mi metto a piangere -
Nemmeno il tempo di rispondere che le obbiezioni non si fecero attendere:
" E perché propio lei? "
protestò Peh-yan
- Me lo chiedo anch' io tesoro -
" Perché tra di voi è l'unica che abbia un cervello funzionante "
lo guardò male Draken
" Allora? Accetti?! " continuò Mikey

- Non voglio -
" Va bene..." dissi a tono basso e guardando per terra.

" Grande! Adesso posso tornare a casa, addio." disse per poi darsela a gambe Mitsuya.
Chi sbagliando e chi invece già mezzo addormentato seguimmo tutti l'esempio del nostro compagno e ci avviammo alle nostre moto.
Stavo ancora scendendo le scale che qualcuno da dietro mi afferrò il polso
" Neko-Chan...ti dispiace se resti da me per questa notte? " Con un tono un po' imbarazzato, mi invitò a casa sua Mikey seguito poi da un suo starnuto
- Carino quando ha il raffreddoree -
" Eeh? Non lo- "
" T/N se lo tieni d'occhio tu mi fai un favore!
Così io penso al mio Husbando e tu al tuo " disse l'ultima frase a bassa voce Emma, interrompendomi.
Sbuffai vedendo Emma mettermi alle strette:
" Ok ma devo avvisare mio fratello "
" Shiii andiamo! " si eccitò Mikey.
Non mi lasciò fare un altro passo che mi prese a mo di sposa e portarmi così fin giù le scale per poi caricarmi di peso sulla sua moto
" Tieniti forte che vado velocissimo! " disse felice come un bambino Mikey mentre mi metteva il casco e subito dopo partire.

Come da richiesta mi strinsi a lui, circondando le braccia alla sua vita e appoggiando la testa sulla sua schiena.
Chiusi gli occhi e mi rilassai tra quelle ondate di vento che circondavano il mio corpo, l'unica fonte di calore era quel ragazzo che mi dava le spalle.
Ma oltre al calore umano dava me sicurezza e i brutti pensieri che mi avevano accanito per tutta la serata sparirono come per magia, anche se nel profondo sapevo che appena mi sarei allontanata da lui essi sarebbero stati pronti a tornare.