Giochiamo?

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«Ho voglia di te piccola»

Le nostre lingue continuavano a cercarsi, non riuscivano a staccarsi una dall'altra.
Mattheo mi guardò e ghigno stringendomi il braccio smaterializzando entrambi in camera sua.

Mi spinse verso il letto sul quale mi sedetti, lui si avvicinò e tolse la camicetta e la gonna lasciandomi in intimo.
Il mio respiro era irregolare, sentivo che stavo per esplodere ancora prima che facesse qualcosa.

Iniziò a baciarmi il collo facendomi stendere sul letto per mettersi tra le mie gambe. Erano baci diversi dai suoi soliti, erano come se non fossero suoi. Emanava un calore diverso rispetto alle altre volte che eravamo andati a letto insieme.

Chiusi gli occhi per non pensarci e mi godetti i suoi baci, scese sempre più giù e mi bacio le cosce che poi tenne strette nelle mani mentre mi procurava piacere con la lingua.

«Theo» gemetti mordendomi il labbro.
Lui alzò lo sguardo su di me e mi fece l'occhiolino che mi fece letteralmente morire. Continuò a darmi piacere finché non si alzò sulle ginocchia tenendomi i fianchi prima di entrare dentro di me. Gemetti e lo vidi buttare la testa indietro portandosi i capelli dietro con se.

Era così bello, quasi una visione, ma come per i baci, anche mentre si spingeva dentro di me era diverso.

«Cazzo Lexi» gemette vicino al mio orecchio.
«Dio Theo—» gemetti quasi al culmine. Mi prese una mano e la strinse nella sua, a quel gesto non propriamente da lui sorrisi. Continuò a spingersi dentro di me fino a quando venimmo entrambi. Si sdraiò dalla parte libera del letto con ancora il fiatone, io mi voltai a guardarlo e vidi che lui stava già facendo la stessa cosa.

Sorrisi e lui mi spostò i capelli che mi erano finiti sul viso poi alzò le lenzuola sui nostri corpi ancora nudi. Lo vidi allungare il braccio verso
la giacca per terra, e lo vidi prendere due sigarette. «Vuoi?» mi chiese e io annuì. Mattheo le accese entrambe e poi mi porse la mia mentre faceva un tiro con la sua.

Ci limitammo a fumare e guardarci negli occhi, non ci scambiammo molte parole. Non era un silenzio imbarazzante, ma un silenzio bello.
Solo non provavo le stesse cose delle volte prima, sentivo qualcosa diverso come se non stessi parlando con il vero Mattheo, ma probabilmente era solo frutto della mia fantasia.

«Devo andare» disse Mattheo dopo un po'. Io mi limitai ad annuire, non gli feci domande sapendo quanto questo non gli piacessero.
Si rivestì e prima di uscire dalla camera mi lasciò un carezza sulla guancia sfiorando con le dita la mia bocca.

Rimasi sul letto per tutto il resto della giornata.
Continuavo a pensare a lui, a quanto mi fosse mancato in quelle settimane, e a quanto non abbia provato le stesse sensazioni di sempre.

A distrarmi fu qualcuno che bussava alla porta.
«Chi è?» chiesi.
«Noi» risposero due ragazze che senza aspettare una mia risposta entrarono in camera mia.
«Perché non sei pronta?» mi chiese Daph.
«Pronta per cosa esattamente?» chiesi.

«Per la festa» disse ovvia Pansy.
«Ma come Blaise non te lo ha detto?» continuò la ragazza.
Io scossi la testa e andai davanti all'armadio per cercare cosa mettere.
«Questo» disse Daph indicando un abito azzurro pastello.
«Pansy tu che dici?» le chiesi.
«Dico che starai da dio ora però muoviti» disse.

Andai in bagno e mi cambiai mettendomi il vestito e truccandomi non troppo eccessivamente. Dopo essermi preparata scendemmo in sala comune dove la musica era alta tanto da far quasi tremare i quadri attaccati alle pareti e un'odore di alcol si sentiva appena si respirava.

«Wow» disse Blaise venendoci incontro.
Pansy lasciò un bacio sulla guancia del ragazzo andando a prendere da bere mentre questo voltava la testa per guardarla con un sorrisetto.
«Amico la bava» gli dissi scherzando.
«Cosa?» mi chiese.
«Stavi sbavando» ridacchiai.

«Oh ma finiscila stupida» disse e mi mise un braccio intorno alle spalle.
«Con questo vestito Mattheo lo farai morire» disse e a quelle parole ridacchiai.
Non sapevo se ci fosse ma penso che dalle parole del ragazzo di fianco a me alla festa ci sarebbe stato.

Mi sedetti su un divanetto dove di fianco a me si sedettero le due ragazze mentre in quello di fronte c'erano Blaise e Draco, mentre nella poltroncina Dylan.

Mi salutò con un sorriso e io feci lo stesso, sapevo che non potevamo tornare migliori amici come prima ma almeno volevo poter rimanere lo stesso sua amica.

|mattheo's point of view|

Ero al lago nero da tutto il giorno, andavo lì per pensare, era tranquillo e inoltre la luce del sole mi riscaldava essendo che il vento freddo soffiava tra le mura di Hogwarts.

Il sole era ormai tramontato così decisi di tornare nella sala comune dove appena entrai vidi che c'era una festa.
C'era odore di alcol e la musica era altissima, io mi diressi subito verso l'alcol prendendo qualcosa di non troppo forte da bere.

Allungai il collo per guardarmi intorno, volevo vedere se lei fosse presente.
Ci misi un po' a capire dove fosse ma poi la vidi seduta sul divanetto vicino alle sue amiche.

In quelle settimane era sempre rimasta appiccicata a quel Rosier, l'istinto di ucciderlo c'era stato ma poi pensai che lei non mi avrebbe più rivolto la parola. Mi sedetti vicino a Zabini e subito alzai lo sguardo verso Lexi.

Lei mi fece un piccolo sorriso e la guardai confuso come per chiedere spiegazioni.
Non mi guardava o rivolgeva la parola da settimane e poi sorrideva?

Lei subito tornò seria e abbassò lo sguardo, io sbuffai e mi abbandonai sul divano. Per tutta la sera cercai di incontrare il suo sguardo ma lei lo evitava costantemente.

«Allora rendiamo la serata più interessante che dite?» chiese Pansy.
«A che giochiamo?» chiese Rosier.
«Tu non sei invitato» borbottai.
«Non mi sembra una festa privata Riddle» disse lui.
«Uuuh bene prima che lui ti uccida» disse Blaise ridendo.

«Obbligo o verità con il veritaserum?» chiese e tutti fummo d'accordo.

Unpredictable |Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora