«...sei bellissima»

10.9K 337 89
                                    

«Che cazzo vuoi?» sbottai.

«Ehi sono venuto in pace» disse.

«Si certo, come no» borbottai e mi voltai per andarmene.

«Ehi no aspetta!» mi trattenne dal polso.
«Non mi toccare» quasi urlai e mi divincolai dalla sua presa.

«Sono venuto qui per scusarmi» iniziò a dire.

«Non ero in me, ero stra fatto e ubriaco, non capivo ciò che stavo facendo» disse lui.
«Stavi per stuprarmi ecco che stavi per fare» dissi.

«Mi dispiace. Possiamo ricominciare da capo?» mi domandò.

«Eh?» lo guardai confusa.

«Piacere sono Cedric Diggory» disse porgendomi la mano.

Guardai prima la mano, poi lui, alla fine cedetti e gliela strinsi.
«Lexi Lestrange» dissi.

Lui mi sorrise, e anche se con un po' di distacco lo feci anche io. Rimanemmo a parlare, e mi spiegò che il giorno della festa era sotto imperio pee via dei serpeverde visto che qualche giorno prima si era tenuta una partita contro i tassorosso.

Continua a chiedermi scusa, e in un certo senso ero quasi sollevata di sapere che non era opera sua non mi sembrava quel tipo di ragazzo. Rimanemmo a parlare per un po' però si stava facendo tardi e mi sarei dovuta preparare per la cena.

«Grazie della chiacchierata» sorrisi.

«Ci vediamo in giro allora» disse Cedric.
«Si certo, ciao Cedric» dissi.

«Ciao Lexi» mi salutò ed entrambi tornammo nelle nostre stanze.

Mi preparai e vidi che ero giusto in tempo, infatti erano le 20 e Mattheo bussò alla porta e senza aspettare risposta entrò.

«Potevo essere nuda» dissi.

«Come se non ti avessi già vista» disse con quel suo sorrisetto.

«Che hai fatto al naso?» gli chiesi.

«Mh? Ah niente di che» disse il ricciolo.

«Ti esce sangue, aspetta» dissi e andai in bagno per prendere un panno che bagnai con un poco d'acqua.

Mi misi davanti a lui che si era seduto sul mio letto. Mi schiarì la voce, visto che avevo il seno davanti ai suoi occhi.

«Niente che non abbia già visto» sussurrò Mattheo.

«Sta zitto» borbottai.

«Principessa sai dire solo questo?» mi chiese.

Gli pizzicai la spalla e lui fece una smorfia.
«Sta fermo» dissi.

«Mmh mi piace questo tono» disse ghignando. Borbottai qualche insulto e iniziai a tamponare un po' il panno sul naso.

Mi afferrò dai fianchi per farmi avvicinare a lui, che si alzò in piedi lentamente. Le nostre iridi erano come unite, i nostri respiri erano cordinati, e forse anche i nostri cuori battevano all'unisono.

Mi baciò.

Era lento, diverso dagli altri. Racchiudeva qualcosa di diverso. Portai le mani attorno al suo collo, dove con le dita gli accarezzavo sia la pelle che i capelli.

«Mi sono dimenticato di dirti che sei bellissima» sussurrò sulla mie labbra.

Mi bloccai a guardarlo e sorrisi.

sei bellissima

Due semplici parole mi avevano fatto battere il cuore.

«Andiamo?» mi chiese poi.

«Eh? Si sì» dissi.

«Tutto okay?» mi chiese sghignazzando.

«Si andiamo» dissi velocemente.

Mi prese per mano e passammo davanti ai vari studenti presenti in sala comune. Era udibili i bisbigli e gli sguardi di quasi tutte le persone.

Forse perché ero mano nella mano con Mattheo Riddle, ma poco mi importava.

|mattheo's point of view|

La vedevo guardarsi intorno e ridacchiai nel vedere la maggior parte delle ragazze bisbigliare tra di loro e guardare male la ragazza al mio fianco.

Non seppi perché la presi per mano, era stato spontaneo. Mi bloccai e lei mi guardò confusa. Mi guardai intorno e vidi che tutti gli occhi erano puntati su di noi, così mi avvicinai spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Tienimi il gioco» le sussurrai, e le misi una mano dietro la testa come per baciarla, o almeno per far credere agli altri che la stavo baciando.

Morivo dalla voglia di farlo veramente.

Mi allontanai un po' per guardarla negli occhi e la vidi ghignare. «Non penso si bevano un bacio finto» sussurrò.

«No infatti» dissi.
«Posso?» le chiesi.

Lei sorrise e mi portò una mano tra i capelli che mi smosse qualcosa dentro. Poi si alzò sulle punte nonostante avesse i tacchi e mi baciò.
Le portai le mani sui fianchi e l'avvicinai a me. Non volevo staccarmi da quelle labbra così morbide, ma purtroppo dovetti farlo.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere, mi piaceva la nostra complicità. Non c'era imbarazzo tra di noi e di questo ne ero grato.

«Andiamo» disse e mi prese per mano, intrecciando le nostre dita.

Sembrava un gesto così puro fatto da lei. Mi lasciai trascinare da lei fino alla stanza dove vi era la festa organizzata da Lumacorno.

«Sei sicura di volerti presentare con me?» le chiesi.
«Se ho accettato vuol dire di sì» disse.
«Anche se mi stai tenendo per mano?» domandai.
«Hai iniziato tu, e poi non mi sembra ti dia tanto fastidio» disse lei.

Aveva ragione. Non mi dava fastidio, ma non lo avrei mai ammesso. O almeno non in sua presenza.

«Hai perso la lingua Mattheo?» disse ridacchiando.

Il mio nome detto da lei era così bello.
Non capivo il perché di tutti quei pensieri.

Che mi stessi innamorando di lei?»

Non riuscivo ancora a darmi una risposta.

«Andiamo» dissi e così entrammo.
Anche qui gli sguardi si concentrarono su di noi.
Blaise e Draco guardavano me, mentre Pansy e Daphne, Lexi.

«Vuoi qualcosa da bere?» le chiesi.
«Si, scegli tu, mi va bene tutto» disse.
«Va bene» dissi e andai verso il tavolo per prendere qualcosa.

«A che gioco stai giocando con lei?» mi chiese una voce dietro di me.
«Come prego?» chiesi.
«Hai sentito Riddle» disse Malfoy.
«Si ho sentito, e non sto giocando a nessun gioco» dissi.
«Si certo ti conosco» disse lui.

«Invece no, non mi conosci» dissi.
«Le farai del male, in un modo o nell'altro» disse il biondo.
«Vaffanculo Malfoy» dissi avvicinandomi a lui.

Non sapevo perché ma il pensiero di farla stare male, faceva stare male anche me.
Non dovrei sentire quelle cose, io non potevo sentire quelle cose, mio padre mi ucciderebbe.

«Ha scelto me Malfoy, fattene una ragione» dissi.

Lo vidi chiudere le mani a pugno e avvicinarsi a me.
«Non è ancora detto» disse lui.
«Lo vedremo» dissi e tornai da Lexi che era impegnata a parlare con le sue amiche.

«Tieni» le passai il bicchiere.
«Grazie» mi sorrise, e voltai lo sguardo verso le due ragazze che ci stavano guardando con degli strani sorrisi.

«Che avete da guardare?» chiesi.
«Niente, niente» disse Pansy.
«State insieme?» si azzardò a chiedere Daphne.
«No» rispondemmo insieme io e Lexi.
«Ma come siete venuti qua insieme» disse Pansy.
«E con questo?» chiese Lexi.
«No, niente» disse Daphne.

La serata passò tranquilla, se non si consideravano le continue occhiate che Draco lanciava a Lexi.

Unpredictable |Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora