Passò una settimana e per tutto quel tempo Mattheo non si fece vedere in giro.
Nessun biglietto, nessun indizio su dove potesse essere, nulla. Non avevo nulla.
In quella settimana mi limitai a studiare e a seguire le lezione, seguì quella routine per i cinque giorni scolastici. Non parlavo molto con Pansy e Daphne non volevo che mi riempissero di domande.L'assenza di Mattheo mi stava segnando più di quanto pensassi. Sentivo una morsa al cuore ogni volta che vedevo il suo banco vuoto o quando non sentivo la su voce e o lui vicino a me. Non dovevo essere così innamorata di lui, non potevo, avevo un ordine e dovevo rispettarlo e se volevo che andasse tutto bene senza subire danni dovevo smetterla si innamorarmi di lui ogni volta che mi parlava, guardava o semplicemente mi faceva un piccolo sorriso.
Dopo aver gentilmente declinato l'invito di Pansy e Daphne di andare ad Hogsmeade, andai in camera con l'intento di non uscire fino al giorno dopo. Arrivai davanti alla mia camera e vidi che la porta era socchiusa, in primo momento pensai di averla dimenticata aperta così entrai e sobbalzai quando vidi lui che camminava per tutta la stanza.
«Mattheo?» lo richiamai e lui si bloccò girandosi verso di me.
Il suo sguardo spento parve illuminarsi e si avvicinò a me e senza dire una parola mi baciò. Aveva le mani sul mio viso come per non farmi scappare, ma lui non aveva ancora capito che non sarei andata da nessuna parte.
«Dove sei stato?» domandai con ancora il respiro affannato e le labbra gonfie.
«Ti spiegherò tutto più tardi, ora baciami» disse quasi come una supplica e senza aggiungere altro mi strinsi a lui e lo baciai come mi aveva chiesto.
Ci baciammo per ore, e andava bene così. Volevo sapere perché se ne fosse andato ma in quel momento volevo lui, le sue labbra, le sue braccia che mi stringevano, volevo tutto. Mattheo non smise un attimo di stringermi come se avesse paura di perdermi o che me ne potessi andare da un momento all'altro, lo capì quando sussurrò sulle mie labbra un non andartene.
Non lo avevo mai visto così, sembrava così fragile e triste oltre che arrabbiato e deluso.
«Vieni qui» sussurrai aprendo le braccia e lui senza guardarmi appoggiò il viso sul mio seno. Riuscì anche a sentire un piccolo sorriso da parte sua. Gli accarezzai i capelli mentre lui scendeva più giù e appoggiava la testa sulla mia pancia girando il viso verso di me.
Ci guardammo negli occhi per minuti interi, nessuno dei due aveva intenzione di staccare il contatto visivo, forse perché entrambi provavamo qualcosa di inspiegabile in quel momento.
Mi era mancato così tanto guardarlo negli occhi e sentire ogni volta una scarica lungo la schiena.«Perché te ne sei andato?» domandai non riuscendo a trattenermi.
«Mio padre mi ha dato del lavoro da fare, sono stato un po' in giro» disse lui chiudendo gli occhi mentre continuava ad accarezzargli quei capelli super morbidi.
«Che lavoro?» sussurrai.
«Dovevo spaventare delle persone e se era necessario torturarle» sospirò.
«E lo hai fatto?» gli chiesi titubante.
«Si ho dovuto, mio padre seguiva ogni mio spostamento» disse e mi limitai ad annuire per far cadere lì il discorso.
Calò il silenzio ma a nessuno dei due dava fastidio, era un silenzio confortante, i nostri respiri regolari lo erano, i nostri battiti anche.
«C'erano anche i tuoi amici» disse il ricciolo dopo un po'.
«Di chi stai parlando?» gli chiesi.
«Dei due coglioni che si vogliono infilare tra le tue gambe» disse con disprezzo e subito capì di chi stesse parlando.
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Unpredictable |Mattheo Riddle
Fanfiction[COMPLETA] a Mattheo Riddle fanfiction «Non ti conviene» disse Mattheo avvicinandosi. «Sto tremando Mattheo» dissi. «Lo farai piccola, lo farai dopo che ti avrò scopato così forte e per tutta la notte» disse vicino al mio orecchio. «Non verrò a...