Capitolo 25

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"È incredibile quanta parte della vita si spenda ad aspettare" (Indiana Jones)

Guardo l'orologio che segna le ventitre. Ho appena sfornato una capricciosa senza carciofi per l'ultimo tavolo.
"Ecco fatto" esordisco buttando fuori il fiato.
"Angè guarda che se vuoi puoi tornare a casa, tanto io ho finito si sistemare la cucina devo solo lavare per terra" mi dice Michela.
"Sei sicura???" Le chiedo lavandomi le mani nere per il forno.
"Si si vai a casa" mi sorride.
Esco dalla cucina, vado in bagno e mi do una sistemata.
"Ciao ci vediamo domani" saluto tutti, i quali rispondono cordialmente.
Mi metto a parlare al bancone con il principale.
E proprio nel mentre che sto parlando amabilmente con il mio datore di lavoro vedo con la coda dell'occhio chiudere la porta. Mi giro e rimango immobile a fissare quell'uomo.
Radja..
Ha appena varcato la soglia della pizzeria con una rosa in mano tutta confezionata. Mi guarda con insistenza mentre io distolgo lo sguardo per non far capire a nessuno che sono in imbarazzo. Si tocca la cresta dio solo sa quanto vorrei corrergli incontto, abbraccialo, stringerlo a me e baciarlo. Ma si è comportato male, mi ha fatto del male e non posso sopportarlo.
Mi alzo ed esco. Radja mi segue di fuori.
"Angelica aspettami ti prego sono venuto per parlare con te.."
"Io non ti voglio ascoltare"
"E invece mi ascolti!" Mi dice prendendomi per un braccio.
"Lasciami o mi metto a urlare!" Gli dico ringhiando.
"Angelica dai.."
"No! Non voglio sentirti ne vederti! Vattene a casa, che fai qua quando hai la tua bella compagna con le tue figlie che ti aspettano a casa?? Vai vai non perdere tempo" dico dura e mi libero dalla sua presa.
I suoi occhi sono puntati nei miei ed io non riesco a sostenerenil suo sguardo per cui mi giro e inizio a camminare verso casa.
Radja corre verso di me e mi abbraccia da dietro lasciando cadere la rosa che mi aveva portato.
"Ti prego scusami, sono stato un coglione.." mi sussurra e il suo respiro sul collo mi provoca un brivido.
"Meno male che lo sai.."
"Si lo so.. Non gli ho mai mamdato quei messaggi, non volevo che tornava da me, io non provo niente per lei. Ti prego credimi.."
Non riesco a parlare. Il fatto è che sento che il mio cuore lo ha giá perdonato da quando ha varcato la soglia della pizzeria, ma voglio fargli capire che ho un cuore anche io, che nonnpuo fare come cavolo gli pare. Non voglio essere la ruota di scorta o la seconda scelta di nessuno!
"Se non te ne sei accorto, ho anche io dei sentimenti.." replico sprezzante.
"Lo so tesoro, mi dispiace. Era venuta per i soldi, per il mantenimento forzato che devo dargli, ti prego Angè, se ne è andata.. Io ho bisogmo di te.."
"Perchè cazzo hai deciso di far soffrire me?? Perchè io??" Sbotto quasi urlando e guardandolo in faccia. "Mi sono stufata di soffrire sempre! Perchè io Radja?? Non sono niente di che!"
"Sei diversa dalle altre, ti ho scelta per questo.." sussurra.
"Perchè?"
"Perchè quando tutte mi guardavano con gli occhi.. tu.. beh tu lo facevi col cuore.." mi dice ed io mi sciolgo completamente. Devo addirittura girarmi per non fargli vedere che sto sorridendo come una scema. Sono fottuta, fregata o peggio innamorata come un adolescente. Scuoto la testa e cammino verso casa.
"Angè!" Mi sento chiamare ma non mi giro. Devi sudare un po' ninja. Ti ho perdonato ma non lo sai. Entro a casa e vado di corsa al bagno a lavarmi. Mi metto il pigiama. Mi sdraio sul letto e accendo la tv per prendere sonno.
****
Mi ha lasciato qui. Non ci credo. So che mi sono comportato male e sono veramente un coglione ma non può fare così. Noi due siamo legati. Sta giocando a fare la dura non c'è verso! La conosco ormai. È troppo orgogliosa. Ma a me manca come l'aria che respiro.
Perciò vado a riprendermi ciò che è mio. Salgo sul ferrati e parto verso casa di Angelica. Le ho dato un discreto vantaggio. A quest'ora sará giá arrivata e si sarà giá preparata per andare a letto. Scuoto la testa. Mi ha fa andare fuori di me quella ragazza. Ne sono quasi dipendente. Ho anche raccolto la rosa e pensare che queste cose non le ho mai fatte. Parcheggio davanti casa di Angelica, scendo e suono. Sto per andarmene quando sento aprire la porta e vedo lei con le braccia incrociate davanti a se che mi guarda. D'istinto sorrido e mi avvicino.
"Che sei venuto a fare?" Mi chiede passandosi una mano tra i capelli.
"Debo darti questa, te l'avevo portata.." le dico avvicinandole la rosa.
"Ah grazie ma te la puoi tenere" sorride beffarda. È maledettamente brava a mantenere il punto.
"Fai la dura eh.." la guardo mentre lei si appoggia alla porta.
"Lo sono.."
"Non è vero e lo sai.. con me sei diversa.."
"Senti Radja è tardi va a casa, sono stanca voglio dormire" mi dice e tenta di chiudermi la porta in faccia ma ci metto un piede e lei mi guarda confusa.
"Dai mi servono ancora i piedi.." la supplico con lo sguardo. La vedo trattenere una risata.
"Che palle che sei" alza gli occhi al cielo.
"Senti io non sono venuto qui per dirti che non posso vivere senza di te. Posso vivere senza di te, solo che non voglio.." dico sussurrando e la vedo addolcire lo sguardo.
"Per favore perdonami, prometto che ti racconterò tutto quello che mi succede, tutto il mio passato e se c'è qualche problema io.." non mi lascia finire che mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Dio quanto mi sono mancate.
"Basta, pollo.." mi dic tirandomi verso di lei.
La bacio con passione. Mi è mancata tantissimo. Mi prende il viso tra le mani e mi da tanti baci sulla bocca.
"Ti avevo già perdonato.." mi sussurra sulle labbra "ma volevo vedere fino a che punto ci tenevi a fare pace"
"Ne vale la pena, per te non è mai abbastanza.." rispondo abbracciandola.
Ricambia l'abbraccio poi mi prende per mano.
"Vieni.." mi dice.
"Ma Elisa è una all'antica.." replico. Non mi va che poi litigano.
"Tranquillo.. ha visto come stavo senza di te ne sará felice domani mattina"
Mi fa entrare e mi fa segno di stare in silenzio. Mi porta in camera sua e chiude la porta.
"Devi accontentarti del letto singolo" fa spallucce.
"Beh meglio così stiamo stretti stretti" dico e mi spoglio coricandomi a letto.
"No dico fai come se fossi a casa tua eh!"
Scoppio a ridere e le faccio posto. si copre e copre meglio me.
La abbraccio e la stringo. Lei poggia la testa sul mio petto e intreccia le gambe con le mie.
"Ora posso dormire tranquilla. Tu sei con me"
Ci baciamo a lungo e ci coccoliamo. Le accarezzo i capelli mentre sento il suo respiro regolare. Sta per addormentarsi. Sorrido involontariamente. Con lei i sorrisi sono spontanei.
"Buonanotte amore e bentornata" le sussurro e la stringo a me. Lei non mi risponde e capisco che si è addormentata. Dormi bene piccola. Io ti proteggo.
****
Mi strinse tra le braccia e pensai: "io qui ci sono già stata".
Ero a casa.

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