CAPITOLO 17

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"Ohana significa famiglia. Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o.. dimenticato" (Lilo & Stich)

Angelica guarda fuori dal finestrino. Mi si stringe il cuore a vederla così. Mi dispiace così tanto, ma io non posso fare niente se non starle vicino e consolarla. Almeno, adesso, ha smesso di piangere.

"Sai Radja," mi dice rompendo il silenzio "Non ho voglia di andare a casa.."

Mi fermo al semaforo. La guardo. Ha il naso arrossato, gli occhi lucidi e le labbra gonfie.

"Dove vuoi andare?" le chiedo.

"A prendere una cioccolata calda.." mi dice.

"Aggiudicato!" le rispondo prendendole la mano.

Lei mi sorride, ma so che quel sorriso è falso come la banconota del Monopoli.

"Non c'è bisogno che ti sforzi di sorridere, ti capisco.." le dico ripartendo.

"Grazie Radja, per quello che fai.."

"Oh ma zitta! Non faccio niente di che, voglio solo vederti felice!" le dico posandole un bacio sulla mano.

"Mi dispiace che tu abbia assistito a questo.." mi dice riferendosi sicuramente a quanto successo poco prima.

"Ma falla finita, piccola! Non devi dispiacerti proprio di niente!" le dico mentre parcheggio.

Scendiamo ed entriamo in un bar dove prendiamo posto l'una di fronte all'altro.

Ordiniamo due cioccolate calde e dei biscotti che il cameriere ci porta subito.

"Mangia, dai.." le dico avvicinandole il piatto con i biscotti.

Mi guarda ed esita, ma poi ne afferra uno e lo addenta.

Si scalda le mani tenendole attorno alla tazza di cioccolata bollente, lo sguardo perso nel vuoto. Vorrei dirle qualcosa, ma non ho idee.

Beve un sorso della sua cioccolata poi sospira.

"Non so proprio come aiutarti.." le dico sincero.

Scuote la testa e mi sorride.

"Tranquillo, hai fatto abbastanza.." mi dice e rispondo al suo sorriso.

"Senti, non dovresti dirlo ad Elisa?" domando, forse un po' troppo invadente perché il suo viso si rabbuia.

"No" mi risponde secca.

"Perché no?" domando insistendo.

"Perché ormai lei non c'entra più niente con la mia vita.." mi risponde.

"Ma ha tutto il diritto di sapere, insomma.."

"Radja, ho detto di no! Pur volendo, non potrei rimettere piede dentro quella casa, quindi non mi vedranno più.. Non pensi che abbia rovinato la loro vita abbastanza?" mi dice tutto d'un fiato.

"Ma non hai rovinato la vita a nessuno. Senti, in un modo o nell'altro glielo devi far sapere. Erano comunque degli amici di famiglia, erano la tua famiglia, fino a pochi mesi fa.." dico cercando di non farla esplodere anche con me.

"Hai detto bene. Erano. Loro non mi hanno considerata come una di famiglia, mai. Mi hanno presa solo perché facevo pena, non avendo nessuno che si occupava di me. E poi, se pur fosse, non eravamo una famiglia quando mi hanno sbattuta fuori di casa?"sbotta.

"Cerca di ragionare.. Con l'orgoglio non vai da nessuna parte, Angè" rispondo calmo.

"Non è orgoglio il mio, è solo che mi sono stufata di farmi compatire da tutti" mi dice guardando la tazza di cioccolata, ormai vuota.

You are the best of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora