CAPITOLO 14

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"L'Amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui posso accedere grazie a te. L'Amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'Amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza. Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'Amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori." (Umberto Galimberti)

Eccoci qua. Io e lui a cena. Io, lui e nient'altro. Radja sorride ad intervalli regolari. Ha ordinato cena cinese. Quando hanno suonato alla porta ho cominciato a ridere come una pazza. Radja mi faceva ridere ed io ne avevo proprio bisogno, anche perché stavo pensando a domani. Domani è il grande giorno, poi sarò libera, forse..

"Angelica, vuoi la forchetta?" mi chiede iniziando a ridere come un matto.

"Devo riuscirci!" dico abbastanza innervosita.

Radja non replica ed io mi sto veramente arrabbiando. Non riesco a mangiare con le bacchette. Non so lui come fa ma devo riuscirci!

"Angelica, scusa.. Guarda, mettila così!" mi dice facendomi vede pazientemente come dovevo impugnare la bacchetta.

Dopo vari tentativi riesco solo a posizionare le bacchette ma ancora non riuscivo a prenderci niente.

"Io non ci proverei con il riso!" mi dice mangiando gli spaghetti di soia.

"Perché?!" gli chiedo.

"Mah sai com'è.. Domani mattina ti ritrovo ancora qui che stai mangiando!" osserva "Prova con le alette di pollo, ti conviene, dammi retta!" mi dice.

Seguo il suo consiglio, ma sono un'imbranata, così abbandono le speranze, mi alzo a prendere la forchetta e finalmente posso mangiare anche io.

"Oh hai capito!" mi dice ridendo.

"Beh si, non posso più fare esperimenti, il mio stomaco brontola" dico iniziando a mangiare anche io.

"Comunque se non sai mangiare con le bacchette non sai fare nulla!" mi dice finendo di mangiare.

"So fare tante altre cose!" dico finendo il mio riso.

"Ad esempio?"

"Prendere a calci le persone che mi fanno perdere la pazienza è una cosa.."

"Eh vabbè ma quello lo so fare anche io!" mi dice iniziando a ridere.

"Radja, sei un idiota!" gli dico ridendo e scuotendo la testa.

"Ma grazie signorina, proprio poco fa ti ho detto che provavo qualcosa per te" mi risponde ridendo di gusto.

Do una mano a Radja a lavare i bicchieri e le posate.

Apre la finestra e si accende una sigaretta.

"Vedi che avevo ragione quando ti ho detto che sei un idiota?" gli dico scherzando ed esco sul balcone vicino a lui.

"E perché sarei un idiota? Sentiamo"

"Perché sei un calciatore e fumi, è un contro senso!" rispondo.

"Vabbè ma non fumo molto, poi ormai sono abituato!" mi dice.

"Oh si, si. Non lo metto in dubbio!" dico e Radja non risponde più.

Lo guardo e lo vedo assorto nei suoi pensieri. Si accorge che lo sto guardando e si gira con la testa verso di me, poi allunga un braccio e me lo mette sulle spalle.

"Che succede?!" gli domando "Ti sei ammutolito di botto.."

"Ma niente, pensavo.."

"A cosa?" gli chiedo.

You are the best of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora