Capitolo 28

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"Nulla è eterno. Il caffè si raffredda, il fumo si disperde. Il tempo passa e la gente cambia."

Ho messo piede a casa in questo istante e giá suonano alla porta.
"Chi è?" Chiedo andando verso la porta.
"Io.." e mi blocco sentendo la voce di Claudia dall'altra parte.
Apro e quella che mi trovo davanti non è per niente la donna che ho sposato.
"Che ci fai qua?" Chiedo.
"Posso?" Mi chiede facendomi cenno di poter entrare.
"Vieni entra.." Mi sposto e lei entra .
È triste e i suoi occhi lo dicono apertamente.
"Come mai questa visita?" Chiedo.
"Solo?" Mi chiede guardandosi intorno e cercando probabilmente Angelica.
"Si, Angelica è a lavoro.." faccio spallucce "Come mai qui?"
"Non ce la faccio più.." mi dice mettendosi le mani in faccia.
La guardo. È cambiata. Sta male e tutto per colpa mia.
"Clá" le tolgo le mani dal viso "che hai?"
"Radja io non ce la faccio davvero! Ho fatto come hai detto, mi sono trasferita qui per farti stare con Aysha, ma non ci stai quasi mai.. Stai sempre con quella ragazza. Io non so che cosa dire alla piccola quando mi chiede di te. Gli manchi tanto, eravamo una famiglia è tutto distrutto. La mia vita é distrutta" inizia a piangere.
La abbraccio e lei non si sposta. Mi accuccio davanti a lei e le accarezzo i capelli.
"Dai non dire così.."
"Ci hai abbandonate, non ti sei fatto più vedere. Stai sempre con lei. Anche tua sorella ci è rimasta male"
"Ma non vi ho abbandonate!"
"Ma tu sai come stiamo noi? Non hai più chiamato, la bambina non c'entra niente, Rà. Ma che cosa le dico quando chiede di te? Radja non sei morto. Sei vivo, anche troppo. Se non volevi una famiglia potevi pensarci prima!"
"Ma io l'ho voluta.."
Sto impazzendo. Non so che dire. Alla fine ha ragione. In questi ultimi tempi le ho trascurate.
"Si ma non te ne frega un cazzo!! Non vuoi dare una famiglia a quella bimba? La sto crescendo da sola, cazzo! Non sono i soldi che fanno da padre!"
La guardo e non so che dire. Ha ragione sto trascurando la mia bambina e non è giusto. Io la amo più di ogni altra cosa.
"Hai ragione ma io amo Angelica.." sussurro.
"Hai buttato via tutto!" Si asciuga le lacrime "Tutto, hai distrutto tutto! Con me, con tua figlia!"
"No non ho buttato niente Clá.."
"Come cazzo fai a essere così tranquillo? Io sto male, mi manchi. Vorrei che tutto tornasse come prima! La tua assenza ci distrugge!"
La stringo al mio petto. Non posso abbandonarle. Per quanto possa distruggermi allontanarmi da Angelica, devo rimettere le cose a posto.
"Torniamo a Cagliari, io ti perdono, torniamo ad essere una famiglia.." mi sussurra.
Non rispondo. Che cazzo faccio? Ma Angelica è una persona matura ormai capirá senza problema..
"Amcora devono pagare il tuo riscatto, torna a casa. Abbiamo bisogno di te.."
"Mh.."
"Poi tu lo sai meglio di me che vuol dire essere abbandonati dal proprio padre.."
Sento un colpo al cuore. Mio padre ci abbandonò quando io e Riana eravamo piccoli.
"Ma tu sai come stiamo noi? Non hai più chiamato, la bambina non c'entra niente, Rà. Ma che cosa le dico quando chiede di te? Radja non sei morto. Sei vivo, anche troppo. Se non volevi una famiglia potevi pensarci prima!"
"Ma io l'ho voluta.."
Sto impazzendo. Non so che dire. Alla fine ha ragione. In questi ultimi tempi le ho trascurate.
"Si ma non te ne frega un cazzo!! Non vuoi dare una famiglia a quella bimba? La sto crescendo da sola, cazzo! Non sono i soldi che fanno da padre!"
La guardo e non so che dire. Ha ragione sto trascurando la mia bambina e non è giusto. Io la amo più di ogni altra cosa.
"Hai ragione ma io amo Angelica.." sussurro.
"Hai buttato via tutto!" Si asciuga le lacrime "Tutto, hai distrutto tutto! Con me, con tua figlia!"
Che cavolo di parole uso per dirglielo? Mi dispiace da morire.
"Cazzo!" Urlo dando un pugno al muro.
"Aia! Merdaaaa! Sono un coglioneee!"
Sono fuori di me. La mano mi si sta gonfiando, vago per casa senza sapere cosa fare. Mi scompiglio la cresta. Sono in mezzo alla merda! Fino al collo. Come fai a decidere tra l'amore della tua vita e tua figlia? Non si puo'. Mia figlia è al primo posto su qualsiasi cosa. Con la morte nel cuore esco e mi precipito a Trigoria.
"Nainggolan, non l'aspettavamo" Sabatini mi accoglie nel suo ufficio.
"Eh neanche io.."
"Che succede??" Mi fa cenno di sedermi.
Mi siedo e sbuffo.
"Voglio tornare a Cagliari" annuncio.
"Ma Radja io sto riuscendo ad avere uno sconto sul tuo cartellino!"
"Non è quello Walter, io non voglio più stare qui, non sto più bene.." mento.
"Sei sicuro di quello che fai?"
"Sicurissimo.." dico con la voce che mi trema.
"Mmm.. Che succede Radja?"
"Niente, non ho più stimoli a rimanere qua.."
"Ti aumentiamo il contratto.." mi dice il DS provandoci in tutti i modi.
"Non mi interessa. Voglio tornare a Cagliari. È la mia vita, decido io.." dico poco convinto.
"Se sei convinto.." mi guarda di sottecchi.
"Si.."
Walter prende il cellulare. "Aspetta un attimo ora risolviamo.." mi dice, faccio cenno di si ed esce.
Dopo una buona mezz'ora rientra e si accende una sigaretta.
"Sei di nuovo, ufficialmente un giocatore del Cagliari. Buona fortuna Radja.." mi stringe la mano.
"Grazie ho passato un anno e mezzo magnifico.." dico ed esco.
Torno a casa e inizio a preparare i bagagli. Mi mancherá tutto. Non volevo andarmene. Ma Aysha ha bisogno di me. Non posso abbandonarla. Lei è sangue del mio sangue. Non voglio seguire le orme di mio padre. Non posso. Angelica ce la fará senza di me. È forte, capirá, spero. Mi faccio la doccia e mi preparo mentalmente al discorso serio che dovrò affrontare stasera con l'amore della mia vita.
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"Ci sono uomini che hanno figli e poi ci sono i papá"

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