CAPITOLO 2

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"Vivere.. Anche se sei morto dentro.." (Vasco Rossi)

Entro in ospedale e il medico mi invita ad entrare. Busso e mio nonno mi risponde con un "Avanti!" un po' mogio.

"Nonno!" lo chiamo mettendomi seduta accanto a lui.

"Ciao, piccolina!" mi risponde.

"Ormai non sono più piccolina!" gli dico prendendogli la mano.

Il nonno guarda l'orologio poggiato sul comodino dopo di che si volta a guardarmi.

"Come mai così presto, signorina?" mi dice con un tono che prevede un rimprovero. "Non avrai fatto arrabbiare Elisa di nuovo!" continua guardandomi in modo severo.

"Nonno, ecco io.."

Non sono mai stata capace di mentire a mio nonno e, sinceramente, non ce la farei.

"Si, abbiamo litigato.."

"Angelica, per favore, non puoi andarci d'accordo?" mi chiede.

"Non ce la faccio, ma comunque ho risolto!" gli rispondo con un sorriso.

"E come? Sentiamo!"

"Sono andata via di casa.." dico tutto d'un fiato indicando la valigia.

"Che cosa?" cerca di alzare il tono della voce ma non ci riesce "E dove vai?"

"Non lo so"

Cazzo, non ci avevo pensato per niente!

"Ma perché? Voglio dire, loro ti vogliono bene.."

"No, nonno.. Non voglio più stare in quella casa. Io mi sento sola, voglio stare con te!" gli dico iniziando a piangere.

Mio nonno era l'unico che mi abbia mai visto piangere. Lui era il solo che sapeva come prendermi. Con lui diventavo un'altra persona.

"Ma non puoi starci! È un ospedale, tesoro.. Non è fatto per te.. Torna a casa, chiedi scusa ad Elisa e cercate di andare d'accordo!" mi dice.

Gli sembra facile, mi ha cacciata di casa!

"Non mettere mai più piede in questa casa, è chiaro?"

"Non ti preoccupare nonno, me la so cavare da sola!" gli dico sfoggiando uno di quei sorrisi finti di cui andavo avanti.

"Ma così mi fai preoccupare, piccola!" mi ammonisce.

"Starò bene, nonno! Tu cerca di rimetterti così torniamo a casa!"

"Senti, Angelica, hai deciso di vivere da sola ma sai che non puoi permetterti una casa.." il nonno si gira ed apre un cassetto.

"Nonno, non muoverti, faccio io!" dico vedendo la sua smorfia di dolore.

"Prendi quelle chiavi.." mi dice ed io eseguo il suo ordine per poi rimettermi seduta di fianco a lui.

"Queste sono le chiavi di casa dei tuoi genitori.. Non so cosa troverai in quella casa ormai abbandonata da 19 anni, piccola, ma almeno hai un tetto sopra la testa! Non fare caso al disordine.." conclude con un sorriso.

Stringo le chiavi al mio petto. La casa dove abitavo con i miei genitori.

In quel preciso momento bussano alla porta ed entra il dottore.

"Angelica, dovremmo parlarle.." mi annuncia con una faccia che è tutta un programma.

Saluto il nonno ed esco.

"Mi dica" rispondo.

"Venga nel mio ufficio.." mi dice camminando per il corridoio. Lo seguo e mi fa accomodare davanti alla scrivania.

You are the best of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora