"I ricordi tengono unito ciò che il destino ha diviso.."
"Nonno, raccontami qualcosa di mamma e papà.." chiesi.
"Cosa vuoi sapere, tesoro?" mi rispose.
"Com'erano? Se mi volevano bene, cosa gli piaceva fare"
Ero parecchio curiosa di sapere qualcosa sui miei genitori. Non mi ricordavo niente di quei due anni passati insieme. Ero troppo piccola, così un bel giorno chiesi a mio nonno di raccontarmi tutto.
"Tua madre era una ragazza molto bella, aveva gli occhi verdi come i tuoi. Gli piaceva leggere, stava sempre con un libro in mano. Mi ricordo che tuo padre mi diceva che sognava ad occhi aperti ogni volta che leggeva una storia. Aveva tanti sogni nel cassetto, la tua mamma. Voleva viaggiare, conoscere ogni posto nel mondo che aveva letto su qualche libro. A casa vostra, c'era una stanza fatta apposta per i libri di tua madre.." rise.
"Anche a me piace leggere!" commentai.
"Beh, hai preso tutti i pregi dei tuoi genitori" mi disse alzandosi e prendendo l'album di fotografie.
"E di papà?" chiesi.
"Tuo padre era un ottimo lavoratore. Lavorava per dare soddisfazioni a voi due. Non vi faceva mancare mai niente, era un uomo umile, con te era molto dolce. Ogni volta che tua madre ti strillava prendeva sempre le tue difese, anche se non lo meritavi.." mi dice poggiando la mano sulla mia testa ed io ridevo "Sei sempre stata una bambina vivace, piccola mia. Ma tuo papà sapeva come prenderti, era come se tra te e lui ci fosse un filo invisibile, andavate sempre d'accordo. Due caratteri uguali che si prendono perfettamente."
"Cosa gli piaceva fare?" chiesi.
"Tuo padre aveva una sola fissa nella vita. Il calcio. Tuo padre si drogava di calcio, ma specialmente di Roma, la sua squadra del cuore.. Appena aveva del tempo libero vi portava allo stadio, si può dire che tu sia cresciuta all'Olimpico. Tua madre non era d'accordo e lo strigliava sempre! Ma a te non importava se ti davano del maschiaccio, tu lo seguivi ovunque e ci andavi volentieri.."
"Quando sarò grande ci riandrò!" dissi.
"Certo, piccola, ma non mi farai preoccupare, vero?" mi chiese il nonno.
"No, ti chiamerò sempre" risposi con un sorriso.
Ero seduta per terra, mentre il nonno mi faceva vedere le foto nell'album.
"Tieni.." mi disse porgendomi una foto che ritraeva noi tre allo stadio.
Io ero in braccio a papà, con la maglietta rigorosamente giallorossa e mia madre vicino a noi che sorrideva. Eravamo una famiglia perfetta.
"Me la regali?" chiesi.
"Certo, questo album è tutto tuo.." mi disse il nonno porgendomi poi, l'album che teneva in mano e che io, gelosamente, misi dentro il mio zainetto per tenerlo sempre con me.
****
Tengo quella foto tra le mani e mi viene da sorridere. Quanto eravamo carini tutti e tre insieme..
È mattina e come al solito faccio la mia scappata a Trigoria. Non mi interessa di vedere i giocatori, sinceramente. Arrivo e mi metto davanti all'entrata, appoggiata allo staccionata. Cuffie alle orecchie, sigaretta alla mano e lo sguardo coperto dagli occhiali da sole che portavo anche quando il cielo era grigio. Ed oggi è un giorno di quelli: il cielo è coperto da nuvoloni.
Fuori ancora non c'è nessuno ad aspettare. È ancora presto, perciò aspetto.
Forse oggi non ci sono gli allenamenti..
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You are the best of me
Fanfiction"Prometti che farai sempre la brava?" mi chiese papá. "Si, papá, te lo prometto!" risposi prima che chiudesse gli occhi.